L'iniziativa. Le mete dei lettori: dallo spirito di Sarajevo all'Abruzzo più autentico
La chiesa di sant'Antonio a Sarajevo
«Visitare Sarajevo significa scoprire una città con un modello unico di convivenza religiosa che ancora resiste ai nazionalismi, nonostante la ferita ancora aperta del conflitto degli anni Novanta. Entrare nella chiesa di Sant’Antonio da Padova, consentirà di incontrare i padri francescani, veri testimoni di pace, e farsi raccontare dalla loro voce lo spirito della città». La chiesa di Sant’Antonio da Padova a Sarajevo è il luogo segnalato da Roberto Morandi, partecipando all’iniziativa dell’estate di Avvenire “Altre mete? Raccontaci la tua”, dedicata ai luoghi del cuore e le destinazioni dei lettori. Quelle mete dietro casa o lontane nel mondo, fuori dalle rotte del turismo di massa. «Anche se la sua architettura d’inizio Novecento non è eclatante - spiega Morandi -, la chiesa francescana nel quartiere di Bistrik è un luogo di pace e ben racconta lo spirito multiculturale della città di Sarajevo, con la feconda presenza dei francescani. Incastonata in un tranquillo quartiere residenziale di palazzi a due passi dal centro monumentale della città. Dopo la cattedrale è la principale chiesa cattolica della capitale bosniaca, dove la maggior parte degli abitanti sono musulmani e i cristiani, per lo più, ortodossi. È al centro anche di un curioso pellegrinaggio multireligioso in tre tappe: Sant’Antonio da Padova, la vicina ‘turbe dei sette fratelli’ (tomba monumentale che ricorda sette giusti ingiustamente uccisi) e la chiesa ortodossa vecchia (del XV secolo, sulla sponda opposta del fiume)». Quella del signor Morandi è una delle tante segnalazioni che sono arrivate nel nostro canale.
Il borgo di Pianella, in provincia di Pescara - RaBoe /Wikipedia/Wikimedia Commons
Nel corso dell’estate ne abbiamo pubblicate e citate diverse. Ne richiamiamo ancora qualcuna, come il borgo di Pianella, in provincia di Pescara (da Mario Lizza): «Circa 8 mila abitanti, con due grandi frazioni, 235 metri sul livello del mare, da cui è possibile ammirare sia il Gran Sasso che la Maiella. La leggenda vuole che la figlia della Regina Giovanna di Napoli (fine 1300), perse la sua pianella (la scarpetta) girando il regno con la madre: da qui il nome. La città ha avuto una lunga storia di invasioni ed attacchi. Dai Saraceni ai Normanni. Ci si può perdere nelle tante viuzze del centro storico, visitando alcuni monumenti, tra cui la chiesa di Santa Maria Maggiore, edificata sui resti del tempio romano, rivolto al culto della dea Vesta».
Il santuario della Madonna dell'Acero a Lizzano in Belvedere, nell'Appennino bolognese - Cesare Lenzi
Se Orietta Salotti promuove il borgo e l’antica pieve di San Biagio a Poggio di Garfagnana (Lucca), e Cesare Lenzi la meraviglia del santuario della Madonna dell’Acero, a Lizzano in Belvedere, nell’Alto Appennino bolognese, curiosa è la segnalazione di Mariangela De Maria: «Un’edicola votiva dedicata a Maria Ausiliatrice lungo la Sp 161, al km 12, al centro di un bivio sulla strada scenografica con vista sulla catena rocciosa di Alcara Li Fusi (Messina), uno degli accessi al parco dei Nebrodi, grazioso paese dove è possibile visitare il quartiere medievale e i luoghi di San Nicolò Politi». Qui ogni anno, il 24 maggio, si raccolgono i devoti e si celebra la Santa Messa. Con l’inizio dell’autunno, chiudiamo questa “finestra”. Ma resta aperta la posta dei lettori per chi vuole condividere con noi pensieri, visioni e (altre) mete.
L'edicola votiva sulla Sp 161 ad Alcara Li Fusi (Messina) - Mariangela De Maria