Ricerca. Le ferie al tempo del lavoro flessibile
Anche le ferie cambiano con il lavoro flessibile
messaggi anche fuori dall'orario di lavoro, al terzo posto in Europa, +6% rispetto alla media globale. E il 53% confessa di restare “connesso” per gestire attività di lavoro anche in vacanza. Una pressione che viene dal datore di lavoro che, secondo il 59% dei dipendenti, si aspetta gestiscano questioni di lavoro anche fuori dall’orario d’ufficio e, secondo il 52%, rispondano durante le ferie e il tempo libero. Se la dilatazione dei tempi di lavoro a danno della vita privata è già una realtà, però, solo il 54% degli italiani gestisce abitualmente questioni personali durante l’orario lavorativo, ben 13 punti sotto la media mondiale e all’ultimo posto a livello globale.
Mentre in media, i lavoratori europei affermano di aver bisogno di 17 giorni di vacanza per “ricaricare le batterie”. Nel Regno Unito, 8 giorni e mezzo sono sufficienti; i lavoratori italiani ne vorrebbero 11, mentre in Paesi come Spagna e Finlandia sembra esserci un gran bisogno di vacanza, dato che vorrebbero rispettivamente 27 e 34 giorni. Le differenze sono meno significative quando si parla di un periodo di vacanza fisso da prendere ogni anno. Per esempio, il 37% dei lavoratori europei segue un modello che si ripete ogni anno per i periodi di vacanza. In particolare, i lavoratori olandesi (45%), italiani (42%) e belgi (42%) usufruiscono di un periodo di vacanza annuale, mentre la stessa cosa accade solo al 23% dei lavoratori finlandesi. Un modello di ferie annuali ricorrenti si riscontra soprattutto tra persone sposate e conviventi. Tra i single, solo uno su tre ha un periodo fisso di vacanza. Un periodo più corto, come un weekend lungo o un giorno di ferie è quello che preferisce infine il 33% di lavoratori europei. Sorprendentemente, un altro 37% dei lavoratori europei vorrebbe prendersi un periodo sabbatico non pagato, una volta consumate tutte le ferie. Vediamo che questo accade soprattutto con i lavoratori svedesi (44%), inglesi (43%) e finlandesi (42%), mentre questo tipo di scelta interessa meno gli spagnoli (27%). Dalla ricerca emerge chiaramente che non per tutti è così ovvio tenere le vacanze separate dal lavoro. Un terzo dei lavoratori europei afferma infatti di continuare a seguire il lavoro quando è in vacanza, per esempio controllando la mail e rispondendo a telefonate di lavoro. Si tratta di un’abitudine propria soprattutto dei lavoratori norvegesi (45%), olandesi (37%) e italiani (34%). I lavoratori tedeschi sono molto meno dediti al lavoro quando sono in vacanza: solo il 23% infatti legge le email e risponde al telefono. Inoltre, una media del 30% degli intervistati indica di avere difficoltà a staccare mentalmente dal lavoro durante le vacanze. I lavoratori norvegesi (36%), inglesi (33%) e italiani (32%) in particolare fanno fatica a fare questo. Dal punto di vista dell’età, sono soprattutto i lavoratori più giovani tra i 25 e i 34 anni che trovano difficile disconnettersi dal lavoro durante le vacanze (38%). L’ansia diminuisce poi con l’età: solo circa il 20% degli over 55 dice infatti di aver difficoltà a lasciar andare mentalmente il lavoro.