La svolta economica alla fine del 2015: oltre due terzi dei bilanci delle cooperative associate alla Lega hanno registrato un utile di esercizio, segnando i primi segnali di una progressiva uscita dalla lunga situazione di crisi.Nell’universo delle cooperative associate (circa 300) il fatturato segna un aumento del 4% rispetto al 2014. E in un panorama generalmente positivo, la sola eccezione l’hanno registrata i settori del consumo e dell’agroalimentare che hanno registrato una lieve flessione.A fornire un quadro complessivo dell’andamento degli ultimi anni di un campione rappresentativo delle cooperative è il Crm (Centro Studi Legacoop) che insieme all’istituto di ricerca Euricse ha scattato la fotografia del 2015.La cooperazione si conferma un efficiente ammortizzatore nel settore occupazionale. Il risultato di esercizio in forma aggregata denota un sensibile aumento del 75%, e continua il trend di aumento di soci e occupati in linea con le tendenze degli ultimi tre anni che hanno registrato una crescita del 2,5% annuo.Le analisi contenute nel rapporto dimostrano che in Italia le cooperative nel loro insieme hanno contribuito in modo molto significativo alla formazione del prodotto interno lordo e all’occupazione, e hanno reagito alla crisi in modo diverso dalle altre forme di impresa, presentando una dinamica anticongiunturale."Il 2015 è stato faticoso per la cooperazione - sottolinea
Mauro Lusetti presidente di Legacoop - che ha visto settori in lenta ripresa e altri invece che ancora presentano difficoltà. Il 2015 ha anche messo in luce i molteplici esempi virtuosi di cooperative che proseguono la loro esistenza grazie al ricambio generazionale, all’aderenza ai valori, alla volontà di costruire patrimoni lasciandoli in dote alle generazioni future. La nostra
mission ci impone di alzare la testa, stare al fianco delle cooperative nel bene e nel male. Non ci stancheremo mai di promuovere questa forma di impresa nobile e sempre attuale, di guardare in faccia i problemi, cercando sempre di indicare una rotta, una via di uscita. Come sosteniamo da tempo, la qualità, la preparazione, la lungimiranza e la velocità di azione e reazione del gruppo dirigente possono e devono fare la differenza".Disaggregando dal panorama generale, in particolare gli andamenti dei singoli settori, emergono nel 2015 situazioni variegate e a chiaroscuro. I dati tuttavia, mostrano come la cooperazione ha tenuto bene alla crisi registrando nel 2015 un aumento del fatturato e degli occupati. Dall’analisi emerge come il settore della cooperazione di dettaglianti presenta un aumento del fatturato quantificabile che supera il 5%; la redditività caratteristica e generale è in aumento di oltre il 25%, e un leggero aumento degli occupati in linea con la tendenza generale degli ultimi anni.Trend positivo anche nel comparto della cooperazione sociale dove il fatturato registra un sensibile aumento (+6,3), come il dato relativo al risultato di esercizio, e un margine caratteristico ampiamente positivo per quanto in leggera flessione rispetto all’anno precedente. Sia il numero dei soci (+3,6) sia soprattutto quello degli occupati (6,4) denotano una persistente tenuta del settore. Bene l’andamento delle cooperative di servizi che presenta, al contrario, fatturati in aumento di circa il 5%, e andamenti generali dei risultati di esercizio positivi, per quanto fortemente influenzati dai casi specifici di due importanti realtà del settore; gli occupati del settore sono in aumento di oltre il 6%. Il comparto della produzione e lavoro presenta una flessione complessiva dei fatturati di oltre il 5% e una redditività caratteristica in calo come anche i risultati di esercizio. Le crisi aziendali intervenute nel corso dell’anno precedente hanno prodotto una flessione delle basi sociali di oltre il 4% sia quanto ai soci che agli occupati.Inversione di tendenza, in positivo, nel comparto dell’abitazione che dopo diversi anni di diminuzione, si verifica per la prima volta una controtendenza significativa che registra un aumento dell’8% sul 2014. Ciò nonostante persista un risultato complessivo negativo, coda delle crisi precedenti e della persistente debolezza del settore. Il settore agroalimentare, in continuità con il trend degli anni passati prosegue in una flessione relativa al fatturato del 1,7%, evidenziando una riduzione del margine sull’attività caratteristica. Il settore del consumo conferma un fatturato in linea con il trend generale del triennio passato, un margine caratteristico in calo, e un risultato di esercizio in deciso aumento. In questo settore mostra una leggera flessione (-3%) il dato relativo alla raccolta del prestito da soci a cui peraltro non corrisponde una diminuzione degli associati.