Sondaggio. Lavorare e studiare all'estero I genitori decidono per i figli
I giovani italiani si sentono lasciati soli: l'Italia non incoraggia né sostiene gli scambi con i Paesi stranieri. È quanto emerge da un'indagine presentata in occasione dello Yif (Young International Forum), la manifestazione organizzata dalla Fondazione ItaliaOrienta, che si è svolta a Roma, nell'area espositiva della Pelanda. La ricerca rivela che su 500 giovani di età compresa tra i 20 e i 35 anni, alla domanda "Andresti a studiare all'estero?" circa il 91% ha risposto di sì, mentre il 5% si è dimostrato incerto e il 4% ha risposto di "no". In realtà però ben il 55% di questi lo farebbe solo per motivi di necessità, seguiti poi da un 35% che sarebbe invece spinto dalla curiosità di visitare un nuovo Paese. I ragazzi si sono dimostrati critici nei confronti delle politiche di internazionalizzazione del proprio Paese. Per il 71% degli intervistati, infatti, l'Italia non favorirebbe gli scambi culturali con gli altri paesi, contro un 17% che invece si è detto convinto del contrario. Gli altri (12%) non saprebbero. Lo Yif nasce proprio con lo scopo di colmare questa lacuna. "La chiusura verso l'estero - ha affermato Mariano Berriola, presidente della manifestazione - dipende dalla mancanza di una cultura di internazionalizzazione nelle scuole, nelle università italiane e verso le altre lingue e culture. Con lo Yif tentiamo di far incontrare in uno spazio aperto, le aspettative dei giovani con le offerte formative o professionali intercettate in tutto il mondo. Mettiamo in rete competenze e possibilità secondo le direttive di Horizon 2020".Il problema è che l’80% dei ragazzi alle prese con la scelta del proprio futuro, è fortemente condizionato dai genitori. È quanto emerso da un sondaggio somministrato dai tecnici di ItaliaOrienta agli oltre 10mila studenti che hanno partecipato alla tre giorni della quinta edizione dello Yif, dove si sono riversate decine di scuole superiori della Capitale, ma anche centinaia di studenti universitari in cerca di informazioni su percorsi di studio in Italia o all’estero, o carriere professionali. L’evento è stato anche spunto per la prima Fondazione italiana che si occupa di orientamento, per esaminare il comportamento dei ragazzi alle prese con la scelta del futuro. Le professioni dei genitori, o anche semplicemente le loro aspirazioni per i propri figli, sarebbero l’unica forma di orientamento per la stragrande maggioranza dei giovani studenti che, sempre rispondendo al sondaggio di ItaliaOrienta, ammettono di non aver mai avuto la possibilità di confrontarsi con degli orientatori e di non conoscere neppure quelle che sono le proposte formative delle facoltà a cui vorrebbero iscriversi.