Economia

L'allarme. Confcooperative: «Le nostre imprese non trovano addetti»

Maurizio Carucci giovedì 9 maggio 2024

Il presidente di Confcooperative Maurizio Gardini durante l’assemblea nazionale

La cooperazione può essere davvero la soluzione ai problemi di lavoro, comunità e futuro. Questa forma d’impresa tutelata perfino dalla nostra Carta costituzionale, però, andrebbe difesa maggiormente. Questa è in sintesi la richiesta che arriva dalla XLII assemblea nazionale di Confcooperative. E che il presidente della Repubblica Sergio Mattarella esprime nel suo messaggio: «La cooperazione a carattere mutualistico è fattore determinante di impulso a uno sviluppo economico equo, solidale e inclusivo. Quello della società cooperativa è un modello virtuoso, strumento efficace per promuovere e tutelare anche le fasce più vulnerabili della popolazione, orientando l’economia verso il benessere collettivo e concorrendo a promuovere le condizioni che rendono effettivo il godimento dei diritti fondamentali sanciti dalla Costituzione ».

Mentre per il presidente della Conferenza episcopale italiana Matteo Zuppi «è importante la lotta senza quartiere contro le false imprese, di qualsiasi natura giuridica esse siano, senza enclave intoccabili: false Spa, false Srl, false cooperative, false imprese semplici e artigiane. Occorre denunciare duramente anche chi utilizza consapevolmente le imprese criminali per lucrare nelle proprie aziende». «È opportuna una legge nazionale sulle cooperative di comunità, baluardo e speranza per tanti territori emarginati - spiega il cardinale Zuppi -. La sensibilità e l’attenzione di molti vescovi sul tema, che attraversa tutta l’Italia, ci fa riconoscere che si tratta di un impegno da condividere insieme. La capacità di coniugare solidarietà e sussidiarietà è quanto più bello e sapiente ci sia: auspico che il vostro protagonismo possa stimolare sia tutto il mondo della cooperazione e anche le Chiese locali, innescando processi virtuosi».

In questa fase, tuttavia, le imprese sono in affanno e il presidente di Confcooperative Maurizio Gardini dice basta alla “tassa Lagarde”: «L’inflazione sta calando e come raccomanda il governatore della Banca d’Italia Panetta la Bce deve iniziare a tagliare il costo del denaro». E poi c’è il paradosso del lavoro. «Cala la disoccupazione al 7,2% con gli occupati che sfiorano i 24 milioni – sottolinea Gardini – ma sono 12.377.000 gli inattivi, vale a dire un terzo della popolazione tra i 15 e i 64 anni. Le imprese sono pronte ad assumere, ma circa la metà dei lavoratori richiesti è difficile da reperire. Solo a marzo 2024 su 447mila posti di lavoro, il 47,8% è stato di difficile reperimento. La mancanza di personale è il principale ostacolo anche per la crescita delle cooperative, per una su due è un problema oramai strutturale».

Anche il vicepremier e ministro degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale Antonio Tajani condivide la «concezione del lavoro, una visione del lavoro che non può prescindere da una visione cristiana della vita. Le cooperative rappresentano una risorsa straordinaria dell’economia del nostro Paese».

Gardini chiede con forza al governo di contrastare insieme tutte le false imprese, che sfruttano oltre 2,8 milioni di lavoratori. «Siamo per il salario giusto, non per il salario minimo – precisa il presidente di Confcooperative –. Non sigliamo contratti sotto i nove euro. Chiediamo anche di arrivare a una legge sulle cooperative di comunità per evitare lo spopolamento. Il tempo stringe e oltre 5mila comuni rischiano la ''chiusura'' a causa di servizi che arretrano. Si parla di desertificazione bancaria. In questo contesto rimarchiamo il ruolo delle Banche di Credito Cooperativo e Casse Rurali: in oltre 700 comuni rappresentano l'unico sportello bancario attivo. C’è poi l’annoso tema dei debiti della pubblica amministrazione. Le nostre cooperative vantano crediti per 2,5 miliardi di euro con pagamenti medi a 92 giorni e punte di un anno in Sicilia».

Le risposte arrivano seduta stante. «Il nostro compito è quello di accompagnare chi vuole fare impresa perché possa farlo nel modo più consapevole e regolare, sostenere chi vuol fare cooperazione, anche rispondendo alle sollecitazioni che vengono dai corpi sociali centrali dello Stato », così la ministra del Lavoro e delle Politiche sociali Marina Calderone. «Le cooperative sono un modello economico virtuoso che operano in Italia e pagano qui le tasse. Collaboriamo da sempre con voi per costruire un sistema di vigilanza sempre più efficace», afferma Adolfo Urso, ministro delle Imprese e del Made in Italy. Raffaele Fitto, ministro per gli Affari europei, le Politiche di coesione e il Pnrr-Piano nazionale di ripresa e resilienza, riconosce che «il mondo della cooperazione ha un ruolo essenziale. Con Confcooperative abbiamo fatto un lavoro molto positivo nella costruzione delle scelte, perché all’interno della cabina di regia del Pnrr ha avuto un ruolo di suggerimento e di stimolo sia nella fase di revisione che del raggiungimento degli obiettivi». Infine la ministra per le Disabilità Alessandra Locatelli: «Dobbiamo dare strumenti che possano garantire alle persone con disabilità e alle loro famiglie un posto di lavoro e una dimensione abitativa dignitosa. Proprio sulla casa stiamo lavorando a un bando rivolto al Terzo settore assieme alla ministra Calderone».