Inclusione. La via emiliana di Associazione Next: corsi e aiuti per l'integrazione
Jabba, 23 anni, è originario del Camerun e ha completato la scuola media. Dopo aver affrontato un viaggio lungo e difficile, è arrivato in Italia a bordo di un barcone. Originariamente pensava di dirigersi verso la Spagna, ma alla fine ha raggiunto le coste di Lampedusa. Il suo viaggio è durato tre anni ed è stato un percorso tortuoso. Ora dorme presso un centro della Caritas ed è stato assunto dall’azienda conserviera La Doria. La sua principale difficoltà in Italia è stata ottenere i documenti, anche se ha imparato la lingua abbastanza velocemente e si sente sereno nel nuovo ambiente, pur essendo arrivato da pochi mesi. In Camerun ha lasciato moglie e figlio e ora sogna di ottenere un permesso di soggiorno stabile, prendendo in affitto una casa per ricongiungersi con la sua famiglia. Alì è pakistano, ha 25 anni e una laurea in Ingegneria stradale. Nel suo Paese lavorava come poliziotto presso l'aeroporto. La decisione di lasciare il Pakistan non è stata facile. La sua famiglia era esposta politicamente e si sentiva minacciato. Per garantire la sicurezza dei suoi familiari, ha dovuto cercare rifugio altrove. Ora Alì si trova a Parma, dove ha deciso di stabilirsi, ma dove è capitato per caso: quando è arrivato in Italia, ha preso un treno senza biglietto e il controllore l'ha obbligato a scendere alla fermata seguente, che si è rivelata essere proprio Parma. Inizialmente dormiva per strada, ma dopo tre mesi è riuscito a entrare in Caritas, che lo ospita attualmente. Alì ha trovato subito lavoro come muratore, ma ora ha deciso di dedicarsi alla formazione per trovare un impiego più stabile e qualificato. Sta studiando italiano presso l'Associazione Next e sta frequentando un corso per ottenere la patente presso una scuola guida. Anche lui è stato assunto a La Doria.
Il minimo comune denominatore di queste storie a lieto fine è l’Associazione Next, che ha lo scopo di favorire, attraverso un lavoro di rete tra profit e non profit, l’inclusione lavorativa e sociale. Il progetto è nato a Parma per volontà dell’operatore logistico Number1, per favorire l’incontro tra imprese alla ricerca di manodopera e soggetti svantaggiati, riqualificati e formati. Il cuore dell’associazione è il progetto “Aula 162”, realizzato con la multinazionale P&G, che prende il nome da quel paragrafo dell’enciclica di Papa Francesco “Fratelli Tutti” che parla del lavoro come de «la via migliore verso un’esistenza dignitosa».
Intorno ad Aula 162 ruotano tutte le altre forme di accompagnamento, attuate per favorire una reale integrazione: corsi di lingua, alfabetizzazione finanziaria e informatica, supporto nel trovare un alloggio, nella gestione dei documenti. Infatti, senza tutto il “contorno”, la mera ricerca e ottenimento del lavoro non sono sufficienti a garantire un futuro. Ad oggi sono più di 700 le persone supportate dal progetto, oltre due terzi hanno trovato lavoro. La chiave vincente è questo accompagnamento a 360 gradi, unito alla partnership di tante realtà aziendali che si sono messe a disposizione, anche per superare quel mismatch che tante imprese denunciano. Next costruisce questo ponte tra la povertà, l’esclusione sociale e il mondo del lavoro e delle imprese, creando percorsi formativi e professionalizzanti ad hoc, in base alle richieste e necessità del mercato, soprattutto di aziende che vogliano essere socialmente sostenibili. Grazie al rapporto con Enti di Terzo Settore che ospitano persone svantaggiate avviene l’incontro: sostenendole a tutto tondo nel loro progetto di vita, nasce un incontro virtuoso tra chi cerca dignità e riscatto attraverso il lavoro e chi ha bisogno di manodopera. Next ha come partner aziende importanti e famose, ma soprattutto opera attraverso gli oltre 50 volontari che hanno abbracciato la causa. Ma lo scopo ultimo dell’associazione è creare un “patto sociale” con le persone aiutate: «Chiediamo a tutti di restituire un giorno l’aiuto ricevuto, in modo che la società si trasformi dall’interno», spiegano.