Economia

Inclusione. La sfida di Next:aiutare i migranti a trovare lavoro

Giorgio Paolucci lunedì 9 agosto 2021

A volte all’origine di cose grandi ci sono piccole cose. Piccole agli occhi del mondo, ma grandi per il significato e il valore che portano con sé. È il 2017, Victory chiede l’elemosina davanti a un supermercato di Salsomaggiore. A Giampaolo Calanchi viene naturale dargli qualche spicciolo, ma gli occhi di quel giovane africano sembrano chiedere qualcosa di più. Nasce un dialogo, Victory racconta la sua partenza dalla Nigeria, il viaggio nel Mediterraneo dalla Libia, la peregrinazione dalla Sicilia all’Emilia in cerca di lavoro, l’umiliazione di stendere il cappellino davanti ai clienti del supermercato per tirare a campare. La settimana dopo un nuovo incontro all’uscita del supermercato, un nuovo dialogo e l’invito per una cena a casa di Giampaolo, dove Victory scopre di trovarsi a tavola con l’amministratore delegato di Number1, la più importante azienda italiana di logistica nel settore del food&beverage. Che proprio in quel periodo vive una fase di espansione e si misura con un mercato del lavoro dove scarseggiano gli italiani disponibili a svolgere mansioni faticose e impegnative. Victory farebbe carte false per diventare magazziniere o cose del genere, e come lui altri che ha conosciuto durante il viaggio in mare o a Salsomaggiore e dintorni. Davanti a un piatto di tagliatelle accade un caso esemplare di incontro tra domanda e offerta di lavoro.

​Nasce Next

Calanchi ne parla con Renzo Sartori e Davide Villani, che con lui guidano Number1, e dopo qualche mese nasce Next, acronimo di New Training Experience, un progetto che propone un percorso di formazione linguistica e professionale, l’apprendimento di diritti e doveri e alcuni alloggi a giovani africani in cerca di occupazione. Nel tempo l’iniziativa si struttura e coinvolge altre aziende del territorio, raccoglie l’interesse della fondazione Cariparma che lo finanzia e della Caritas, oltre che il sostegno del prefetto di Parma alle prese con l’ennesima emergenza migranti che finalmente trova una modalità per essere affrontata in un’ottica di lungo respiro. Più di 190 le persone che hanno trovato lavoro in questi anni. Non semplicemente una buona pratica, ma il tentativo di «costruire una risposta di sistema alla piaga della disoccupazione favorendo – in collaborazione con finanziatori, enti sociali, istituzioni, agenzie per l’impiego e società di formazione – l’incontro virtuoso tra imprese alla ricerca di personale qualificato e soggetti svantaggiati in cerca di una collocazione lavorativa», come spiega Maria Cristina Alfieri, direttrice dell’Associazione Next, nata per sviluppare il progetto cresciuto fino ad allora in Number1.


Aula 162

La prospettiva interessa un numero crescente di aziende e all’inizio di quest’anno grazie all’iniziativa di Procter&Gamble nasce “Aula 162”, un progetto ispirato al paragrafo 162 dell’Enciclica “Fratelli tutti” di Papa Francesco («Non esiste peggiore povertà di quella che priva della dignità del lavoro»). A partire dalle necessità specifiche delle imprese, alcune realtà del terzo settore (Caritas, Croce Rossa italiana, Save the Children, Doppia Difesa) segnalano le persone da inserire in corsi professionali realizzati ad hoc da enti certificati. In questi mesi sono state aperte Aule 162 a Milano, Parma, Caserta, Novara e Pomezia offrendo sbocchi occupazionali soprattutto nel settore logistico, che meno di altri risente della crisi innescata dalla pandemia, ma l’Associazione Next sta lavorando per creare network che favoriscano l’inserimento anche in altri comparti, dal mondo produttivo a quello del commercio. Ne beneficiano disoccupati da lungo tempo, giovani che hanno abbandonato la scuola, migranti, donne vittime di violenza, persone che vivono situazioni di precarietà. E così lavoro e fragilità, comunemente ritenuti due aspetti incompatibili, trovano una possibilità di conciliazione. Per questo, l’Associazione Next è stata invitata a partecipare alla mostra “Costruttori di futuro”, che al Meeting di Rimini proporrà esempi virtuosi di collaborazione tra aziende e realtà del non profit nel segno della solidarietà e dell’attenzione alla persona.