Traffico dati. Uffici, scuole e tv: è la rete tlc che fa andare avanti l'Italia
Non era scontato che l’infrastruttura italiana delle telecomunicazione reggesse all’impennata del traffico di queste settimane. Tra smartworking, riunioni video, videogiochi e streaming di film e serie televisive la rete sta gestendo un sovraccarico impressionante. Tanto che, su richiesta dell’Unione europea, aziende come Netflix, Disney e YouTube hanno dovuto ridurre la qualità dei video trasmessi per alleggerire il traffico. Invece, la Rete ha dimostrato di essere più affidabile di quanto si credesse. «Merito di tutti gli investimenti già avviati e delle implementazioni fatte in ottica 5G», concordano tutti gli operatori mobili, che sin dai primi giorni di emergenza hanno avviato un adeguamento tempestivo delle reti. Secondo i dati elaborati dal Centro Studi Tim, rispetto a prima dell’emergenza l’impatto sulla rete di questi cambiamenti nella vita privata e aziendale ha determinato un aumento complessivo che ha raggiunto punte di oltre il 90% dei volumi sulla rete fissa e di oltre il 30% su quella mobile. Se è vero che la lotta al coronavirus ha imposto all’Italia un’accelerazione nel digitale, «questa accelerazione va perseguita anche dopo», ha detto l’Ad di Tim Luigi Gubitosi. «Abbiamo una rete di 18,3 milioni di chilometri di fibra con 116mila cabinet stradali. Ad oggi è una delle migliori d’Europa, e da febbraio abbiamo aumentato del 37% la capacità dei collegamenti internet», ha ricordato il manager. Che le reti siano in grado di tenere lo ha confermato anche Vodafone, sottolineando che però l’emergenza ha richiesto un grande sforzo per far fronte a un aumento del traffico fisso del 60% e del 30% sul mobile. Un picco costante durante tutta la giornata: un situazione anomala che ha aumentato ulteriormente la pressione sulle reti.
«Abbiamo aumentato la capacità della rete del 30% nel mese di marzo ed entro maggio abbiamo in programma un ulteriore aumento di capacità del 50%», ha detto Aldo Bisio, Ad di Vodafone Italia, spiegando che sono stati portati avanti oltre 500 controlli preventivi quotidiani sulla rete per evitare guasti e interruzioni di servizio.Anche per WindTre l’emergenza sta mostrando chiaramente il ruolo delle reti come infrastruttura strategica per il Paese. «L’affidabilità è il risultato degli ingenti investimenti realizzati nonostante, negli ultimi 10 anni, i prezzi del traffico voce e dati in Italia siano scesi del 29%, a fronte di una riduzione media dei prezzi in Europa del 12%», ha sottolineato la società di tlc, spiegando anche come i pacchetti a disposizione della telefonia mobile siano stati in grado di soddisfare il bisogno di accesso alla rete.Il lockdown, oltre a mettere a dura prova la tenuta della rete, ha fatto anche tornare alcune abitudini che si stavano perdendo: una di queste è il traffico voce che, ha confermato Vodafone, in questo periodo è cresciuto del 40%. La vera impennata sui dati, però, è stata gestita dalla rete fissa, effetto soprattutto dell’intrattenimento casalingo e della mole di videochiamate effettuate per lavoro, ma anche per mantenere legami e rapporti durante il periodo di quarantena. «In pochissimo tempo abbiamo eseguito interventi che normalmente si effettuano nell’arco di un anno per dimensionare la rete: siamo passati infatti da circa 3.2 a 4 Terabit/s di traffico nel giro di un paio di giorni» ha spiegato Alberto Calcagno, Ad di Fastweb.Nonostante gli investimenti c’è ancora da lavorare per accelerare la realizzazione di reti a banda ultralarga nelle aree meno servite del Paese, che in questa fase hanno sofferto di più.
In quest’ottica, secondo Fastweb, un ruolo chiave può essere svolto dalle reti 5G Fwa, ossia una rete fissa ibrida che utilizza nell’ultimo tratto la copertura mobile in 5G per portare la banda larga dove la fibra fino a casa non è un investimento percorribile. Fastweb inoltre è convinta che sarà necessario fare leva su questo momento per accelerare la digitalizzazione del Paese: «Dobbiamo essere capaci di cogliere l’occasione per incentivare l’adozione di internet da parte delle famiglie, ridurre la scarsa alfabetizzazione digitale, il limitato ricorso ad applicazioni digitali per il commercio, i pagamenti, e l’interazione con le Pubbliche Amministrazioni», ha sottolineato Calcagno.Di certo, la lotta al coronavirus è destinata a lasciare il segno anche quando l’emergenza sarà finita, influenzando le future abitudini di connettività degli italiani e le scelte strategiche e di mercato delle società di tlc. Nuove tariffe flat e traffico giga illimitati potrebbero essere una strada da percorrere per gli operatori.Fra le eredità positive di questa pandemia ci sarà però soprattutto la centralità della Rete, la sua capacità di reggere e il valore delle implementazioni fatte in pochissimo tempo: tutto questo ha permesso all’Italia e agli italiani di andare avanti dalle loro case con il lavoro, la scuola, e anche con la vita privata, alleggerendo un po’ il peso di questa quarantena.