La novità. Ecco Tarraco, anche Seat ha il suo Suv extra-large
Arona, Ateca e ora Tarraco. Il trittico di Suv firmati Seat si completa con l'arrivo del fratello maggiore della trilogia spagnola. Il segmento è di quelli importanti, tanto che le previsioni parlano di una crescita del 40 per cento entro il 2025, per cui chi prima arriva a occupare gli spazi, meglio vende. Il concetto Seat ruota tutto attorno a una serie di modelli pratici, eleganti, con un design moderno e con tanta tecnologia, ma a prezzi abbordabili. Merito delle sinergie con la Casa madre, la Volkswagen, che mette a disposizione pianali e materiali di prima scelta che poi i tecnici di Martorell assemblano con un occhio e un gusto particolare.
La politica seguita dal numero uno di Seat, Luca De Meo, sta portando risultati importanti visto che a livello europeo c'è stata una crescita del 13,7 per cento nelle vendite e un guadagno del 54,4 per cento da gennaio a settembre con utili che hanno superato i 237 milioni di euro. Se invece ci limitiamo al mercato italiano, i numeri enunciati da Pierantonio Vianello, direttore Seat Italia, parlano di un più 17 per cento nelle vendite da gennaio a ottobre, con 17.355 vetture consegnate. Numeri in crescita, successo nelle vendite e segmenti occupati da modelli che si difendono, se non addirittura leader del segmento stesso. In questo la strategia Seat è molto chiara, vedi recente accordo con SNAM per i propulsori a metano del futuro.
E allora, in gamma mancava un Suv taglia XL e Tarraco è andato a marchiare il territorio con un veicolo che può contenere fino a 7 posti, il tutto senza esagerare nelle dimensioni e ingombri esterni. Si tratta di un mezzo in cui la parola spazio trova il suo culmine, sia per i sedili comodi sia per occupanti di una certa altezza che salgono a bordo senza contorsionismi. Il resto lo fa un assetto confortevole e semplice da gestire, molto comodo per tutti, figli compresi se ne avete, specie perché seduti dietro e questa è la zona critica per un Suv, infatti gli scuotimenti si avvertono tutti sul posteriore ma con Tarraco i bimbi viaggiano tranquilli proprio per un assetto indovinato.
Eppure, se andiamo a analizzare l'identikit dell'acquirente medio, si vede come Tarraco si rivolga a professionisti e aziende, visto il profilo medio di uomo età 40-50 anni che per il 56 per cento troverà in Tarraco il mezzo ideale. Quindi tanto spazio, possibilità di 7 posti a bordo, ma target prettamente da single in carriera. Un controsenso? No, perché questo profilo di utente è quello che porta i figli (suoi) o degli amici a scuola, organizza il tempo libero, ha una visione ampia dell'uso del mezzo che adopera, per lavoro e tempo libero. Ed ecco che le motorizzazioni proposte vengono in aiuto. Si va dai classici motori a benzina con un "piccolo" di 1500 cc e 150 cavalli per arrivare al due itri TSI da 190 cavalli con cambio automatico DSG a 7 rapporti per arrivare poi al diesel, due litri, in configurazione 150 CV e 190 CV, quest'ultimo abbinato sempre al classico DSG più la trazione integrale.
I prezzi partono da 29.975 euro per arrivare al top di gamma da 43.000 euro. In mezzo ci stanno allestimenti (tre: la Style, la Business con cerchi da 18 pollici e Xcellence con cerchi che vanno dal 19 al 20 pollici) e dotazioni varie. Ma il confronto con la concorrenza è buono, specie per le versioni due litri diesel da 150 cavalli (un pochino rumorose in accelerazione) mentre la versione benzina consigliata è quella da 190 cavalli, che dà il meglio col selettore automatico posto in Sport, con più brio e vivacità, mentre nelle altre selezioni è quanto di più controllabile e gestibile ci sia in circolazione. La terza fila di sedili è optional e costa 815 euro Iva compresa, acquistabile sempre a seconda delle necessità. Tenete presente che senza, il bagagliaio ha 760 litri di capienza, che si riduce con la fila di sedili aggiuntivi. In conclusione, un veicolo onesto, di buona qualità e con fari full led e frecce a scorrimento (come le Audi per intenderci), linea moderna e gradevole con motori diesel che la faranno da padrone, infatti previsto un mix del 70 per cento a gasolio e il resto a benzina con previsioni future di versioni ibrido e metano per le esigenze ambientali.