Tecnologia. Honda: «Ecco la prima auto che prova sentimenti»
Il prototipo Honda Neu-V
Dopo l'anticipazione della presenza alla prossima edizione del Consumer Electronics Show di Las Vegas (CES) che aprirà il prossimo 5 gennaio di una vettura 100% elettrica prodotta dal Gruppo Fiat-Chrysler, ecco arrivare dal Giappone un'altra notizia destinata a suscitare grande eco. Honda sarà infatti presente a questo Salone, che anno dopo anno sta diventando il più grande evento dedicato all'innovazione anche in campo automobilistico, con un prototipo di vettura elettrica a guida autonoma definita capace di “provare sentimenti”.
Con l'inedita Neu-V la Casa nipponica intende infatti dimostrare di poter percorrere nuove strade nella concezione e nella concretizzazione della mobilità del futuro. Neu-V sfrutta le enormi potenzialità consentite dalla interazione dell'intelligenza artificiale (AI), dei big data e della robotica, per arrivare alla prima automobile dotata di quello che Honda definisce “emotion engine”. Come precisato in un comunicato, la strategia che verrà presentata al Ces di Las Vegas - definita Cooperative Mobility Ecosystem - prevede infatti un livello di capacità di elaborazione dei dati molto superiore a quello presenti nelle attuali vetture a guida autonoma. Ciò dovrebbe permettere di arrivare - appunto attraverso la gestione dei big data mediante l'intelligenza artificiale e un hardware adeguato - a comportamenti assimilabili a quelli umani.
L'annuncio pare molto ad effetto, ma certamente incuriosisce. Per saperne di più occorrerà attendere qualche settimana. E' probabile che la Neu-V possa in realtà “capire” più che altro le sensazioni dei passeggeri. Al pari delle vetture che già oggi percepiscono grazie ai sensori, alla durata del viaggio e a quelli di reazione di chi guida, la sua stanchezza e sono in grado di consigliare una pausa, il prototipo della Honda potrebbe essere in grado cioè di regolare automaticamente i livelli della musica e della illuminazione interna. I sentimenti, per fortuna, restano ancora una prerogativa degli uomini.