Economia

Pagamenti. La P.A. riduce i tempi, la Sanità non è puntuale

Paolo Pittaluga sabato 7 novembre 2020

La Pubblica amministrazione riduce i tempi di pagamento. Peccato, invece, che per Asl e settore Sanità in generale la puntualità sia quasi inesistente. Ancora una volta il Sud sconta ritardi cronici e la Calabria è la capofila di questa brutta classifica.

Lo si evince dall'analisi di Cribis - la società del gruppo CRIF - che registra nel terzo trimestre dell'anno un miglioramento dei pagamenti della P.A. seppur si tratti di un miglioramento che rimane sotto la media dei pagamenti delle imprese. La puntualità migliora di 2,9 punti percentuali rispetto a fine 2019 e nei pagamenti scendono dello 0,5% quelli in grave ritardo, ossia oltre i 30 giorni. I pagamenti alla scadenza della P.A. rimangono comunque sotto la media delle imprese: solo il 29,8% nella pubblica amministrazione rispetta la scadenza fissata (a fronte del 35,2% delle imprese), mentre i ritardi gravi sono al 18,9% contro il 12,7% delle imprese.
Si nota un miglioramento, invece, nella Sanità con un calo progressivo dei ritardi gravi che, dal 41,6% del 2018, sono passati al 25,5% di fine settembre. Ma sono aumentati i ritardi fino a 30 giorni: si tratta di un'escalation, infatti erano il 57,9% nel 2018, saliti al 62,2% nel 2019 e a settembre hanno raggiunto il 74%. Nella sanità - denuncia l'analisi - sono quasi inesistenti i pagamenti puntuali, che oscillano dallo 0,5% del 2018 all'1% dell'anno scorso, per tornare allo 0,5% nell'ultimo trimestre del 2020.

Un altro punto critico e recidivo è rappresentato dal divario territoriale Nord-Sud che accresce le difficoltà economiche locali. Il Nord Ovest è l'area più affidabile nei tempi di pagamento della P.A., con il 34,5% di pagamenti puntuali, mentre il Sud e le Isole sono le zone più in difficoltà, con il 31,8% di ritardi gravi a fronte del 23,1% del Centro, del 12,2% del Nord Ovest e del 9% del Nord Est.
Il record dei ritardi oltre 30 giorni lo stabilisce la Calabria con il 52,6%, seguita da Sicilia (32,5%), Campania (32,2%), Molise (30,9%) e (Lazio 30,7%). Le regioni più virtuose con minori ritardi gravi sono invece Valle d'Aosta, Trentino-Alto Adige e Friuli-Venezia Giulia.