Turismo. La nuova normalità delle vacanze viaggia sulla MSC Seaside
Settimana importante per il settore crocieristico del Belpaese. Infatti si registra il ritorno al servizio di una seconda nave di Msc, la Seaside – che affianca la Msc Grandiosa, praticamente l'unica nave ad avere navigato a livello globale dalla scorsa estate – e il ritorno di Costa con la Smeralda. Un tentativo di riconquista della normalità, ma pure un segnale di speranza per un comparto che ha visto l’azzeramento delle attività. Ma i problemi sono ancora tanti.
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Prove di ripartenza. Un'impresa non semplice, con le navi ferme per un anno e mezzo e che, per questa ragione necessitano di una sorta di “messa a punto". Un esempio: lo spegnimento dell'aria condizionata ha favorito la formazione della muffa quindi si è reso necessario ripulire la nave. Ma 18 mesi di fermo significano impianti elettrici in tilt, tv e asciugacapelli da buttare. Senza pensare alla riattivazione degli impianti idrici. E poi il ritorno al lavoro di tanto personale, quasi festante per la ripresa dell'attività. Personale che pare un po' in rodaggio: ci sta, dopo tanti mesi di fermo. La Msc Seaside ci offre uno spaccato di un mondo che ha subito drammaticamente la pandemia e che ora riparte. Lo fa grazie ai protocolli studiati da Msc (l'applicazione del protocollo costa 500mila euro a viaggio) che creano una bolla “sana".
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“Nell'agosto 2020 ripartimmo con la Grandiosa. Navigando per 9 mesi abbiamo portato oltre 60mila persone, con 1milione e mezzo di pasti serviti” ricorda il country manager di Msc Crociere, Leonardo Massa. Nove mesi che hanno portato ad un cambio di percezione: “Positiva l'introduzione del ministero del Turismo – sottolinea Massa –, 12 mesi fa la nave era percepita come il posto peggiore dove andare, oggi è quello più sicuro. Abbiamo visto cambiare le aspettative dei clienti, dalle perplessità sulla mascherina ed il tampone: oggi questo è dato per scontato ed abbiamo una nuova socialità. Siamo stati noi a realizzare questo protocollo che oggi è una best practics mondiale”. E per un'estate che vuole ripartire Msc – che nel 2019 ha avuto 3 milioni di ospiti, la maggioranza italiani – schiera la sua flotta: “ Saremo impegnati con 10 navi, su 18 e con la 19 in arrivo” rimarca. “La pandemia ha rallentato gli investimenti ma non li ha fermati. Infatti parte la crociera inglese – per soli britannici – con la nuova Virtuosa (a maggio e giugno anche altri operatori ma solo per ospiti inglesi, ndr). Ad agosto arriverà Msc Seashore la più grande costruita da Fincantieri. Nel 2022, ‘23 e ‘24 arriveranno le altre navi, 6 navi per il mercato italiano, per il turismo di prossimità che toccherà 11 porti di imbarco che permetterà a tutti di imbarcarsi. Poi il prossimo inverno, da novembre, le crociere in Mar Rosso grazie alle intese con il governo arabosaudita. E confermiamo le crociere con base a Dubai”. L'oggi però è Grandiosa e Seaside. Quest'ultima tocca anche le “new entry” Siracusa e Taranto. Se la prima località è uno scrigno di bellezza, Taranto sembra quasi una scommessa ed una sfida contro i fantasmi dell'immaginario collettivo della città dell'acciaio. “ Un momento emozionante ed importante – dice il sindaco – Rinaldo Benucci – perché trasmette alla comunità, che soffre e paga anche errori del passato, un segno di rinnovamento che riporta alle origini marinare della città”. “Siamo felici – dice Massa – di contribuire a rilanciare il turismo a Taranto. Qui abbiamo una spiaggia riservata agli ospiti Msc con mantenimento della bolla. Quando aprirà Marsiglia sarà eliminata Malta, mentre resteranno le altre località compreso proprio Siracusa e Taranto”.
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Tutto invitante anche se certe incognite rimangono, al momento almeno: non si possono prevedere le norme delle Regioni e i differenti protocolli che consentono le escursioni. E questo è penalizzante per un comparto che per l’Italia vale 120mila posti di lavoro per un giro d'affari di 14 miliardi. L'Italia, è il caso di sottolinearlo – è l'unica con i porti aperti, il resto del mondo li ha chiusi. Come va ricordato che 4 aziende detengono oltre il 90% dei posti letto sulle navi. 3 sono multinazionali, una, proprio Msc, è privata ed è un'azienda che ha nel cargo l'attività principale. Sembra un azzardo far navigare le navi da crociera ma se Msc ha deciso di farlo è per un discorso di immagine perché i numeri direbbero che il breck even vuole il 98% della capienza e la pandemia ha stravolto questi numeri. “Chi decide di navigare – spiega Massa – lo fa sapendo di perdere dei soldi ma viaggiamo attorno ad un 50% della capienza” (il protocollo prevede il 70% massimo, ndr). Rischi calcolati quando qualche compagnia è già fallita ed altre, stando ai rumors, rischiano di farlo, mentre molte navi sono state demolite o sono destinate alla demolizione con un'età media di vita scesa a 25 anni rispetto ai 40 di poco tempo fa. Msc sembra andare controcorrente: “Dal 2023 - conferma Massa – costruiremo navi da 60mila tonnellate da 500 suite entrando nel segmento del lusso. La sfida al Covid è lanciata.