Economia

Famiglia. Nel Lazio le nascite sono calate del 35% dal 2007, più della media italiana

Maurizio Carucci venerdì 15 novembre 2024

Gigi De Palo, presidente della Fondazione per la Natalità

I dati sono impietosi. L'Italia è un Paese con sempre più anziani e sempre meno nascite. Anche nel 2023, con soli 379mila bimbi venuti al mondo, è stato registrato un nuovo record di denatalità.

«Numeri che ci inchiodano – spiega Gigi De Palo, presidente della Fondazione per la Natalità e promotore degli Stati Generali della Natalità e del relativo tour, che questa mattina ha fatto tappa a Roma presso la Sala della Protomoteca del Campidoglio -. Lo squilibrio generazionale rischia di far crollare tutto e, così facendo, stiamo obbligando i nostri giovani ad andarsene. Il tema della natalità è la sfida decisiva per il futuro dell'Italia. La natalità è un tema di libertà. Il desiderio di diventare genitori si scontra spesso con la mancanza di un lavoro dignitoso e di servizi. È giunto il momento di unire le forze, trascendendo le divisioni politiche, sociali e culturali, oggi a Roma abbiamo dimostrato che è possibile».

Per questo De Palo rafforza l’appello per «un’Agenzia nazionale della Natalità, un organismo dotato di strumenti e fondi che funga da punto di convergenza per le migliori risorse del Paese, al di là degli schieramenti politici, e approcci il tema in maniera strutturata, sotto il profilo politico, sociale, economico e sanitario. I governi possono cambiare, ma il problema del calo demografico persiste e necessita di una soluzione a lungo termine che porti luce e speranza nel futuro dell'Italia».

La situazione è ancora più preoccupante nel Lazio. Dal 2007 al 2023 le nascite nella regione sono diminuite di 18mila e 153 unità (-35%), registrando un calo ancora più marcato della media nazionale (34%). La diminuzione dei nati è ancora più accentuata nella città metropolitana di Roma (36%). Si prevede che nel 2050 il Lazio avrà 345.6 mila residenti in meno, con 308 over 65 ogni 100 under 15. «Siamo in prima linea nella lotta alla denatalità - sottolinea il presidente della Regione Lazio Francesco Rocca -. Dal 2007, le nascite sono diminuite di oltre il 30%: un trend che dobbiamo assolutamente invertire. Abbiamo aumentato i fondi per la maternità fragile e a gennaio, porteremo in Consiglio regionale una nuova legge a sostegno delle famiglie».

«Dobbiamo sostenere le famiglie, aiutare la natalità e questo significa anche rafforzare l'autonomia e l'indipendenza delle donne e il lavoro femminile. Noi stiamo cercando di potenziare moltissimo la rete di asilo nido di Roma, siamo contenti di avere dei numeri molto alti abbattendo le tariffe fino alla gratuità per la maggioranza dei cittadini. Ma è importante anche che le politiche per la casa aiutino le famiglie ad avere un affitto a prezzi accessibili. Purtroppo il governo ha tagliato i fondi per il contributo all'affitto, grazie alla Fondazione Roma noi diamo fino a 1.000 euro alle famiglie in difficoltà con figli».

Così il sindaco di Roma Roberto Gualtieri. Il primo cittadino aggiunge che «bisogna costruire un sistema di sostegno alle famiglie e qualità del lavoro che incontri i giovani. Nella fase del loro ingresso nel mercato del lavoro si trovano spesso a essere sfruttati tra contratti precari e attività a cifre indecenti, rendendo così impossibile formarsi una famiglia. Quindi, dobbiamo favorire la diffusione del lavoro di qualità, contrastare il precariato: con i sindacati e le imprese stiamo lavorando per estendere anche al terziario, per esempio, il protocollo che abbiamo fatto per i lavori del Giubileo, che fa sì che si usino sempre contratti adeguati. Un modello da seguire in tutti gli altri settori economici. Lavoro di qualità significa più certezze, più risorse anche per chi vuole avere una famiglia e figli».

«Questo incontro in Campidoglio sulla natalità, anche alla presenza di tanti giovani - sostiene l'assessora alle Politiche Sociali e alla Salute di Roma Capitale Barbara Funari - è molto importante perché i dati ci parlano di un invecchiamento della nostra città in linea con il Paese. È un tema cruciale che deve essere affrontato insieme a tutti i livelli istituzionali perché riguarda tutti noi. Molte famiglie, come si evince sempre dai dati, hanno desiderio di maternità ma non hanno le condizioni economiche per avere figli. Per questo vanno supportate e sostenute anche con nuove politiche per la casa. Come Assessorato alle Politiche Sociali, in collaborazione con Farmacap, abbiamo promosso anche quest'anno l'iniziativa Rome for Baby con 1.000 card per sostenere i neo genitori nelle spese per la prima infanzia».

«La denatalità e lo squilibrio demografico interessano prima di tutto i giovani che dovranno fare i conti con il Paese che gli lasceremo - ha concluso Adriano Bordignon, presidente del Forum delle Associazioni Familiari. Nel 2050 l'Istat stima che ci saranno oltre quattro milioni di residenti in meno e gli over 65 potrebbero rappresentare il 34,5% del totale (oggi sono il 14%) e gli over 85 potrebbero passare dal 3,8% nel 2023 al 7,2%. Giovani e famiglie sono i due soggetti che per loro natura hanno necessità di non concentrarsi solo sul presente, ma anche sul futuro. Famiglie con figli e giovani sono sempre meno e spesso sono maltrattati. È il momento delle scelte. Abbiamo urgente bisogno di “capitani coraggiosi”, cioè di cittadini, famiglie, corpi sociali intermedi, amministratori locali e politici che facciano scelte lungimiranti spostando le energie e le risorse dall’ambito di alcuni cosiddetti “diritti acquisiti” a un investimento per la natalità. Oggi è il momento delle scelte e dell’assunzione delle responsabilità. Ogni anno perso, la capacità di reazione del Paese va riducendosi. A chi ha ruoli di governo e amministrazione locale chiediamo in questa stagione di predisposizione di bilanci di non ripiegare sull’adagio della coperta corta: per effetto della denatalità diventerà ancora più corta negli anni a venire e l’inverno demografico morderà sempre di più. In breve, rischieremmo di passare da coperta corta a lenzuolino».