Scenari. La mobilità sostenibile? Può essere appesa a una fune
Il rendering dell'impianto che Leitner sta costruendo a Città del Messico
Spostarsi in alto, sfruttare il cielo, e capovolgere completamente il concetto di mobilità: l’altra via del traffico può camminare su una fune e risolvere molti problemi delle nostre metropoli soffocate e intasate. L’esempio viene da Città del Messico, dove Leitner ropeways ha iniziato a costruire una nuova funivia urbana: lunga più di 10 chilometri, sarà in grado di trasportare 50mila persone al giorno e sarà pronta nella primavera del 2021 comportando un investimento di 150 milioni di euro. È la seconda cabinovia costruita nella città messicana, questa volta nella zona orientale, che offrirà ai pendolari un collegamento migliore e soprattutto più sicuro con le stazioni della metropolitana, in quartieri caratterizzati da un alto tasso di criminalità e da una grande povertà. E proprio questi fattori, assieme alle ideali condizioni topografiche, ai piedi del Cerro de la Estrella, hanno indotto il governo cittadino a puntare sulla mobilità funiviaria.
Il caso messicano è solo l’ultimo della serie: partendo dallo storico Roosevelt Island Tramway che unisce l’Upper East Side di Manhattan all’isola Roosevelt a New York, per arrivare a Berlino, Londra, Portland, Hong Kong, Coblenza e Taipei, solo per citarne alcune, sono ormai moltissime le metropoli al mondo che sfruttano il trasporto via fune, molto in voga soprattutto in Sudamerica. A Caracas e La Paz ci si sposta da anni sollevati da terra. A Medellin dove operano addirittura tre funivie, dall’apertura al traffico nel 2004 il successo è stato costante: secondo i rilevamenti dell’Amministrazione regionale, le ricadute economiche a 10 anni di esercizio erano stimabili in un incremento del 15% dell’occupazione e in una ripresa del 22% delle attività artigianali.
Il nostro Paese invece è sostanzialmente assente da questa grande opportunità logistica malgrado sia un'azienda italiana, la Leitner appunto, che insieme all'austriaca Doppelmayr si spartisce il mercato mondiale del settore. In tema di funivie urbane vere e proprie non vi sono nuovi concreti progetti. L’azienda di Vipiteno ha realizzato soluzioni funiviarie in contesto urbano a Perugia e Pisa, ma in questo caso si tratta di veicoli che viaggiano su binari trainati da fune. Esistono realtà di successo come quella della funivia che collega Bolzano al Renon, integrata all’interno del trasporto pubblico locale, e si parla da tempo di idee simili a Roma, Genova e Venezia, ma siamo fermi a qualche progetto a corto di soldi o in attesa di passare dalle pastoie della burocrazia.
Eppure dal punto di vista energetico e ambientale, si tratta della tecnologia di trasporto più sostenibile. I vantaggi delle linee di cabinovia sono semplici: relativamente facili da costruire, richiedono meno infrastrutture a terra rispetto a un tram o una metropolitana. Secondo i dati forniti da Leitner inoltre, una funivia urbana costa tra i 5 e gli 8 milioni di euro per chilometro, circa un decimo rispetto ad una metropolitana e la metà di una linea tranviaria. Occorre considerare però che quando i progetti riguardano aree molto edificate, teleferiche e cabinovie non hanno costi così ridotti perché intervengono oneri di diritti di sorvolo e servitù. Inoltre le cabinovie possono trasportare al massimo seimila persone all’ora, circa il 10% di una metropolitana, e sono più vulnerabili al cattivo tempo. Molto più silenziose e meno inquinanti grazie ai motori elettrici, le funivie hanno invece tempi di realizzazione decisamente più rapidi visto che, se il percorso non prevede ostacoli particolari, un tracciato cittadino da 5-6 km richiede circa un anno per la sua realizzazione mentre una linea sotterranea può aver bisogno di oltre un decennio.
Per i costruttori d’impianti a fune, i sistemi di trasporto pubblico urbano rappresentano oggi una grande prospettiva di espansione poiché i mercati tradizionali, ovvero le montagne, sono ormai saturi e il riscaldamento globale minaccia il futuro degli sport invernali e l’apertura di nuovi impianti sciistici o l’ampliamento di quelli esistenti. Il Gruppo High Technology Industries del quale Leitner ropeways fa parte, nel 2019 per la prima volta in 130 anni di storia ha superato il miliardo di euro di fatturato, e le cabinovie urbane rappresentano oggi il 35% del suo giro d’affari.