Industria e Ambiente. La minaccia di Arcelor Mittal: «Senza immunità Ilva chiude»
L’annuncio choc arriva a poche ore dalla visita di Luigi Di Maio e di altri cinque ministri di area M5s che lunedì erano scesi a Taranto per il secondo appuntamento del Tavolo isitituzionale permanente. «In assenza di una soluzione al problema della protezione legale, l’ex stabilimento Ilva di Taranto chiuderà il 6 settembre, quando entrerà in vigore la legge che ha abolito l’immunità», è la minaccia dell’amministratore delegato di Arcelor Mittal Europa, Geert Van Poelvoorde, lanciata a margine di una conferenza di Eurofer. «Il governo continua a dirci di non preoccuparci, che troverà una soluzione, ma finora non c’è niente – prosegue –. Abbiamo ancora due mesi, spero che l’esecutivo italiano trovi una soluzione, siamo aperti a discutere».
I proprietari del sito siderurgico fanno esplicito riferimento, dunque, alla misura contenuta nel 'decreto crescita' relativa alla fine dell’immunità penale per le società che operano nell’area ex-Ilva e limita l’immunità (sull’attuazione del piano ambientale) al 6 settembre 2019 per proprietari e amministratori dello stabilimento tarantino. Sulla questione, proprio in occasione della discesa in Puglia, il vicepremier pentastellato era stato categorico: impossibile fare passi indietro. Adesso, secondo quanto filtra dal ministero dello Sviluppo economico, la mossa di Arcelor Mittal suscita rabbia e disapprovazione: «L’avvio della Cig per i lavoratori tramite comunicato stampa è un atteggiamento irresponsabile che mina l’equilibrio sociale del territorio di Taranto – si sottolinea dai piani alti del dicastero di via Veneto –. Un equilibrio messo già a dura prova in questi decenni e che crea allarmismo e tensione, frutto anche delle dichiarazioni dell’ad di ArcelorMittal Europa sulla presunta chiusura dello stabilimento». L’intenzione resta però quella di trovare una soluzione assieme ai proprietari dell’ex Ilva per scongiurare lo stop allo stabilimento e tutelare i posti di lavoro. Proprio in queste ore di scontro, infatti, ci sono stati contatti fra le parti per uscire dall’impasse mettendosi attorno a un tavolo. L’incontro tra Di Maio e il management di Arcelor Mittal è fissato per il 4 luglio.