Erasmus. La gioventù italiana è mobile
Ai giovani italiani piace studiare e formarsi all'estero
Dal 1987 oltre 14 milioni di persone hanno beneficiato del Programma Erasmus, diventato poi Erasmus+, attraverso la partecipazione a varie attività di istruzione, formazione, sport e mobilità professionale. Il programma espande continuamente la sua portata per coinvolgere più cittadini. E ai giovani italiani piace studiare e formarsi all'estero. Anche l'indagine Eures realizzata tra le nuove generazioni lo conferma: solo il 12% degli intervistati esprime un giudizio positivo sulla sensibilità delle istituzioni verso le problematiche giovanili e per l'85% del campione il livello di attenzione politica nei confronti dei giovani è inadeguato. Tuttavia la percezione cambia se si guarda all'Unione Europea, che riceve una piena sufficienza (6/10) nell'indice di fiducia. Il percorso formativo viene valutato positivamente dalla maggior parte delle ragazze e dei ragazzi, con un apprezzamento particolare per le opportunità offerte da programmi europei come l'Erasmus+. Anche se la realizzazione personale e professionale rimane ostacolata da barriere significative, tra cui l'instabilità occupazionale e l'accesso limitato all'abitazione, che impediscono una piena transizione verso l'indipendenza e la vita adulta.
Proprio nell'ambito del Programma di mobilità, la Commissione Europea ha pubblicato l’invito a presentare proposte quest'anno. Con un budget di 4,3 miliardi di euro, Erasmus+ continuerà a sostenere le esperienze transnazionali degli alunni delle scuole, degli studenti dell’istruzione superiore e dell’istruzione e formazione professionale. Il programma offre anche opportunità a studenti adulti, educatori e personale, nonché a giovani che partecipano a programmi di apprendimento non formale. Il bilancio totale disponibile dal 2021 al 2027 ammonta a 26,2 miliardi di euro, a cui si aggiungono circa 2,2 miliardi di euro provenienti dagli strumenti esterni dell’Ue.
Beneficiari del programma circa quattro milioni di soggetti, tra cui due milioni di studenti di scuola superiore, 500mila giovani per attività di volontariato all’estero e scambi giovanili e più di 125mila tra scuole e istituti di formazione, interessati a dare vita a partenariati strategici. Sono ammessi istituzioni, organizzazioni e consorzi appartenenti agli Stati membri dell’Ue, ai Paesi Efta (Islanda, Liechtenstein e Norvegia), agli Stati candidati all’ingresso nell’Ue, cioè Turchia e Repubblica di Macedonia e, infine, alla Svizzera. Non sono consentite domande da parte di singoli candidati. Chi intende partecipare deve consultare sul sito di Erasmus + l’elenco delle Agenzie nazionali che si occuperanno della gestione delle candidature e alle quali bisogna inviare i documenti necessari per poter richiedere i finanziamenti. Erasmus+ continuerà a sostenere l’Ucraina, attraverso progetti che possono, per esempio, incoraggiare la mobilità per l’apprendimento in entrata, conferire nuove competenze alle persone in fuga dal Paese, contribuire a combattere la disinformazione o promuovere l’integrazione dei rifugiati in un nuovo sistema educativo.
Mentre nella cornice del Piano Mattei per l'Africa, in cui la cooperazione bilaterale nella formazione superiore e nella ricerca scientifica è considerata strategica per la creazione di sviluppo sostenibile nelle nazioni partner, nascono le intese Italia-Libia e Italia-Tunisia. Tra l'altro, si punta a sfruttare le possibilità dell'Erasmus+ per aumentare la mobilità di studenti, professori, ricercatori e personale tecnico amministrativo. O a rafforzare la partecipazione congiunta dei ricercatori alle call internazionali di finanziamento promosse nell'ambito di programmi e iniziative multilaterali.
Purtroppo l'onda lunga della Brexit continua a far sentire i suoi effetti. Londra ha infatti respinto al mittente la proposta avanzata dalla Commissione Ue per arrivare a un accordo sullo scambio di giovani destinato a ripristinare - limitatamente agli under 30 e solo a determinate condizioni - una sorta di area di libera circolazione. Un portavoce del governo di Rischi Sunak ha escluso che la proposta di Bruxelles possa essere accolta.
Per alleviare l’effetto dell’inflazione sui partecipanti che studiano all’estero e consentire un’ampia partecipazione, il Programma aumenterà gli importi delle borse di mobilità. Seguendo lo stesso approccio del bando 2023, gli importi delle sovvenzioni per il sostegno individuale a coloro che studiano all’estero saranno adeguati del 5,9% per la maggior parte delle azioni di mobilità del bando 2024. Nel 2024, il Programma offrirà incentivi più forti per i viaggi sostenibili. Sarà presentata a partire dal 2024 come opzione predefinita, con i partecipanti provenienti da aree remote, isole o luoghi con reti ferroviarie insufficienti che riceveranno un compenso adeguato per l’utilizzo di tali modalità di viaggio sostenibili.
Le attività di cooperazione nell’ambito di Erasmus+ continueranno a riunire persone e organizzazioni per lavorare sulle quattro priorità chiave generali del Programma: inclusione, cittadinanza attiva e partecipazione democratica, transizioni verdi e digitali. Queste possono variare dal sostegno a progetti su piccola scala a livello locale a iniziative transnazionali come le Università europee, dedicate ad alleanze transnazionali di Università, i Centri per l’eccellenza professionale e le Accademie.
La proposta di una laurea europea
La Commissione Ue, stando bene attenta a non violare le competenze degli Stati membri, lancia tre iniziative che mirano ad arrivare, nel tempo, all'istituzione di una vera laurea europea. Una laurea europea, su base volontaria, secondo l'esecutivo Ue gioverebbe agli studenti universitari, aumentandone la mobilità all'interno dell'Ue; aiuterebbe a soddisfare le richieste del mondo del lavoro, rendendo i laureati più attraenti per le aziende e attrarrebbe studenti da tutto il mondo. Nel dettaglio, si tratta di una comunicazione su un progetto di laurea europea e di due proposte di raccomandazioni del Consiglio a sostegno dell'istruzione universitaria: una per migliorare i processi che garantiscono la qualità dell'insegnamento e il riconoscimento automatico delle qualifiche accademiche, l'altra per rendere le carriere accademiche più attrattive. Il progetto per una laurea europea prepara la strada per un nuovo tipo di programma congiunto, basato su una serie comune di criteri, concordata a livello Ue. Vengono individuati due possibili percorsi: un "bollino" europeo, da assegnare a programmi di laurea congiunti che rispondono ai criteri Ue (assieme alla laurea, agli studenti viene dato un certificato con il bollino Ue); oppure una laurea europea, basata su criteri comuni e inserita nelle legislazioni nazionali, che verrebbe data o insieme da Università di Paesi diversi o da una entità europea creata dalle stesse Università. In questo caso, gli studenti riceverebbero una laurea europea, che verrebbe riconosciuta automaticamente in tutta l'Ue. Nel 2025 verrà creata dalla Commissione una struttura ad hoc, lo European Degree Policy Lab, sostenuto dal programma Erasmus Plus, per lavorare con gli Stati membri e gli Atenei, per sviluppare linee guida verso l'obiettivo di istituire una vera laurea europea.
«L'istruzione è un elemento fondamentale del nostro stile di vita europeo e una promessa per le nostre generazioni più giovani. Una laurea europea consentirà alle nostre Università di lavorare insieme, a vantaggio degli studenti, degli insegnanti, dei datori di lavoro e della competitività dell'Europa», spiega il vicepresidente della Commissione Ue Margaritis Schinas.
Fondi e borse di studio per l'Erasmus italiano
Al via il Fondo per l'Erasmus italiano. La ministra dell'Università e della Ricerca Anna Maria Bernini ha firmato il decreto che eroga il finanziamento di dieci milioni di euro per i percorsi di mobilità nazionale degli studenti che partiranno dal prossimo anno accademico, il 2024-2025. «Sta crescendo un nuovo modello di Università. Un Erasmus italiano accanto a quello europeo significa più possibilità di studio, più duttilità e maggiore offerta di percorsi innovativi - dichiara Bernini -. Questo programma dà una prospettiva nuova alla mobilità degli studenti, centrata sulla valorizzazione dell'alta formazione nazionale. L'Erasmus italiano vuole infatti supportare la costruzione di percorsi didattici innovativi, che promuovano l'interdisciplinarietà e la flessibilità dell'offerta formativa, rafforzando al tempo stesso l'integrazione e la complementarietà tra i nostri Atenei». Nel dettaglio, il Fondo prevede una dotazione di tre milioni di euro per l'anno 2024 e di sette per il 2025. Le risorse sono destinate agli studenti iscritti a percorsi di laurea, laurea magistrale e a ciclo unico, che partecipino a programmi di mobilità sul territorio nazionale. L'importo massimo per ciascuna borsa di studio è di 1.000 euro mensili. Per accedervi gli studenti non dovranno superare la soglia Isee di 36mila euro annui. «Contaminazione culturale, scambio e confronto di idee sono obiettivi fondamentali della formazione superiore. Questo programma, che punta a una maggiore mobilità studentesca, crea le condizioni per raggiungere questi traguardi», aggiunge la ministra. Per l'erogazione dei sussidi, ciascuna Università provvederà a lanciare una procedura selettiva per individuare gli studenti idonei e successivamente, sulla base delle richieste pervenute, il Mur ripartirà i finanziamenti a disposizione per tutti gli Atenei. Il Fondo è destinato a programmi di mobilità sulla base di convenzioni tra università con le quali verranno stabiliti percorsi formativi per i rispettivi studenti. La durata del programma può andare dai tre ai sei mesi. Gli Atenei nella convenzione dovranno avere cura di indicare anche il numero minimo di crediti formativi riconosciuti allo studente durante il periodo di mobilità, i corsi coinvolti nel programma di mobilità e il numero massimo che ciascun Ateneo potrà ospitare.
Intanto si pensa anche all'Erasmus estivo. «L'approvazione è già stata fatta perché è stata già mandata una circolare a tutte le scuole e i soldi sono già a disposizione, sono già stati individuati e quindi verranno poi dati alle scuole sulla base della loro disponibilità. Sono 400 milioni di euro a cui si vanno ad aggiungere anche i 600 milioni di euro delle Stem e i 750 milioni di euro per la formazione e per l'inclusione». Così il ministro dell'Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara. «Si tratta di cifre veramente imponenti, a queste si aggiungono anche le risorse che abbiamo stanziato per gli Erasmus estivi per i giovani studenti - ha aggiunto - . Quindi è un piano imponente, un piano mai realizzato prima per consentire ai ragazzi che arrivano da famiglie di lavoratori che magari non possono permettersi la casa al mare, l'albergo in montagna o altro genere di svago per i figli e quindi di garantire il più possibile un punto di riferimento ai giovani. Poi abbiamo anche dato alle scuole delle indicazioni di buone pratiche, perché d'intesa con associazioni di volontariato, Terzo settore, enti locali possano organizzare delle ulteriori attività che possono essere ricreative, sportive, teatrali, anche eventualmente di ripasso, perché possono organizzare altre attività per integrare il piano del governo».
Le buone pratiche
Studentesse e studenti di Cometa hanno varcato per la prima volta i confini dell'Italia per un'esperienza di mobilità internazionale. Ventisei tra ragazze e ragazzi delle classi quarte della scuola Oliver Twist di Cometa hanno la possibilità di volare in Spagna, Finlandia e Malta per due settimane di tirocinio curriculare all'estero. Selezionati attraverso un bando che ha privilegiato quelli più motivati, ragazze e ragazzi possono sperimentarsi e imparare da realtà diverse, nei campi della ristorazione e sala bar, del legno e del tessile. La mobilità di studentesse e studenti, possibile anche grazie al sostegno di Igt, è parte del progetto europeo GIVE - Governance for Inclusive Vocational Excellence, cofinanziato dal Programma Erasmus+ nell'ambito dell'iniziativa rivolta ai Centri di eccellenza professionale (CoVE-Centres of Vocational Excellence). Give ha come obiettivo la progettazione e lo sviluppo di una piattaforma europea di Centri di eccellenza inclusiva nella formazione professionale, per la quale sono impegnate da quattro anni scuole di formazione, Università e aziende europee (Italia, Malta, Finlandia, Spagna, Romania, Belgio). Il suo principio cardine è la ricerca dei modelli più funzionali di inclusione, nel percorso di formazione e inserimento al lavoro, capaci di mettere al centro la persona nella sua unicità e di accompagnarla in tutte le tappe del percorso. Questo viaggio sarà dunque l'occasione per sperimentare il modello di eccellenza inclusiva al quale Cometa e i partner del progetto Give stanno lavorando per sostenere la crescita professionale e personale degli studenti, introducendo un approccio che, grazie a una ricerca-azione scientifica, potrebbe rappresentare una nuova e buona pratica replicabile e divulgabile. Prima della partenza, studentesse e studenti sono stati abbinati all'azienda nella quale svolgeranno il tirocinio e insieme ai tutor hanno affrontato i colloqui conoscitivi. E grazie a Igt, partner della Scuola Oliver Twist di Cometa e del progetto, ragazze e ragazzi sono stati preparati a familiarizzare con la cultura di ciascun Paese e con gli strumenti di base utili a orientarsi durante lo stage, visto che per molti di loro sarà la prima volta all'estero in cui mettere alla prova la propria capacità di adattamento e la propria autonomia. Accompagnati da due docenti per gruppo, studentesse e studenti hanno raggiunto luoghi diversi a seconda del proprio percorso di studi: la Spagna, nei dintorni di Bilbao, per Sala Bar e Ristorazione, la Finlandia, vicino a Helsinki, per il legno e Malta, vicino a La Valletta, per il tessile. Durante le due settimane di permanenza all'estero, i tirocinanti hanno svolto una parte del proprio tirocinio curricolare in azienda.
Nasce dalla collaborazione fra Associazione InformaGiovani e Unione italiana dei ciechi e degli ipovedenti la prima Guida ai programmi europei completamente accessibile per i giovani e per chi lavora con i giovani. A fare da Cicerone ai giovani sarà EUGenio, un folletto che vola su uno skateboard, accompagnandoli alla scoperta delle diverse opportunità offerte dai più noti programmi come Erasmus+ e Corpo Europeo di Solidarietà, ma anche Europa Creativa, Eures e tanti altri. Il fumetto è disponibile sia in versione con stampa a colori sia in versione Braille sia in versione audio ed è collegato ad un sito internet completamente accessibile e fruibile con sintetizzatori audio e che è disponibile in ben 34 lingue diverse, tutte quelle europee e delle principali minoranze che vivono in Europa. Il tutto è stato realizzato nell'ambito del programma annuale di IGNet, il network europeo di associazioni giovanili coordinato da Associazione InformaGiovani e sostenuto dall'Unione Europea tramite Erasmus+.