Boniviri. La startup siciliana e l'olio "a impatto positivo"
Si sono messi in testa un’idea verde: promuovere il primo olio extravergine di oliva italiano "a impatto positivo". Il progetto è firmato Boniviri, la start up fondata quest’anno a Catania da tre imprenditori siciliani under 30: Corrado Paternò Castello, Alessandra Tranchina e Sergio Sallicano. Un progetto ambizioso, perché l’olio è solo il primo di una serie di cibi di qualità che la società produrrà selezionando le eccellenze del territorio e valorizzando la filiera agricola locale, sempre più colpita dall’incremento dei costi di produzione, dai rischi legati ai cambiamenti climatici e dalla difficoltà di vendere i propri prodotti a un prezzo equo a causa della competizione internazionale e dei prodotti esteri.
«La nostra missione è creare valore con il cibo - spiega Corrado Paternò Castello, cofondatore della start up -. Chi sceglie Boniviri non acquista soltanto un olio eccezionale, ma partecipa a un movimento che, attraverso la salvaguardia delle piccole imprese agricole, punta all’azzeramento delle emissioni di gas serra e allo sviluppo di prodotti ecologici. E crea valore sociale e ambientale». I Boniviri (persone di valore) - coltivatori, partner e consumatori - sono gli attori di una sfida non facile, specie in giorni come questi, per chiunque abbia la volontà di ideare una startup. «Pensarla non è stato complicato continua Paternò -. Meno semplice è mantenere lo sguardo a lungo termine, capire quale traguardo e qua- le valore progettare darsi da qui a dieci anni: c’è bisogno di tempo, di grande tenacia, di una visione più ampia. E di coraggio, parecchio».
Per farsi conoscere, i tre giovani siciliani hanno aperto canali social che raccontano i prodotti attraverso i volti, le storie e le esperienze delle persone che partecipano al progetto, ben sapendo che il termine sostenibilità oggi è abusato. «Noi però lo affrontiamo in maniera completa e costruttiva - precisa il cofondatore di Boniviri - basandoci sugli SDGs, gli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite, studiando le esigenze dei produttori, mirando alla salvaguardia delle aziende, lo sviluppo di prodotti eco-friendly e cercando di avvicinare il mondo di chi consuma a quello di chi produce. Perché la sostenibilità non è un concetto astratto: deve avere contenuti validi e deve essere comunicata nella maniera giusta».
Anche il confezionamento dell’olio è stato ripensato per garantire elevati standard di qualità, sicurezza e sostenibilità: dalla bottiglia con alta percentuale di vetro riciclato, all’etichetta a basso impatto ambientale realizzata con sottoprodotti agro-industriali. I risultati verranno riportati nell’Impact Report, il documento che Boniviri, in quanto società benefit, redige ogni anno e pubblica sul suo sito. Al progetto hanno già aderito diverse aziende agricole siciliane: Sallicano Marianna (Noto), Romeo del Castello (Randazzo), Bonfanti (Noto), Le Sette Aje (Santa Margherita di Belice), Sariv (Trecastagni), Terre sul Dirillo (Chiaramonte Gulfi) e Virzì (Cesarò).