Economia

Il monito. «La disoccupazione giovanile resta il primo problema»

Adriano Torti sabato 19 marzo 2016
«Lavoro, famiglia, denatalità e scuola sono i problemi veri, concreti, urgenti». A ricordarlo il cardinale Angelo Bagnasco che ieri sera, nella sua Genova, ha presieduto la Messa per il Giubileo del Mondo del lavoro nella vigilia della solennità di San Giuseppe. Ad ascoltarlo autorità civili e militari, rappresentanti delle istituzioni, membri delle Società Operaie Cattoliche, cappellani del lavoro e numerosi lavoratori. Nell’omelia il cardinale ha ricordato che, «nonostante i tentativi di scardinare l’istituto familiare, la famiglia resta sempre il perno, il fondamento della società, dove i figli si generano, non si producono, dove ricevono la prima educazione dal papà e dalla mamma, dove si impara ad amare e ad avere fiducia in se stessi, e negli altri, dove si conosce la bellezza e l’impegno». In un altro passaggio dell’omelia, il porporato ha poi affermato: «Non dobbiamo lasciarci intimorire dal pensiero unico che vorrebbe dettarci che cosa possiamo dire o non dire quali parole si possono usare e quali non sono più ammesse » ricordando che «la famiglia, per sua natura e vocazione, resta il focolare». Sul tema del lavoro ha poi ricordato che «anche se la macro economia sembra dare qualche segnale positivo, le ricadute in termini di reale occupazione non si vedono» e che «le nostre parrocchie vedono crescere il numero di coloro che hanno perso il lavoro e che lo cercano: senza parlare dei giovani inoccupati che non possono farsi un progetto di vita». Tanto più che «non pochi di loro si sono arresi, né hanno un lavoro né più lo cercano, ormai arresi alla sfiducia, facile preda della criminalità, con conseguenze pesanti sulle casse dello stato e della sicurezza sociale». Per questo, ha sottolineato, «la situazione richiede che i responsabili a tutti i livelli si concentrino notte e giorno sul problema del lavoro e dell’occupazione che insieme alla famiglia, la denatalità e la scuola sono i problemi veri, concreti, urgenti».