Solidarietà. Cibo, l'Italia guida il fronte anti spreco
Gli italiani? Un popolo di buongustai “risparmiosi”: buttano nella spazzatura meno cibo degli altri cittadini europei, ma anche di americani e cinesi, e stanno più attenti alla qualità e ai prezzi degli alimenti che finiscono nei loro piatti. Sembra un trend consolidato, un importante passo in avanti verso il raggiungimento di quel Goal 12 previsto e auspicato nell’agenda 2030 dell’Onu, un obiettivo che servirà a garantire un futuro migliore al pianeta nell’ottica di uno sviluppo sostenibile guidato da un’economia circolare. Ma è necessaria una svolta – e alla svelta – anche nel resto del mondo occidentale industrializzato.
Un’indagine promossa da Waste Watcher International, in collaborazione con Ipsos e Università di Bologna, ha preso in esame otto Paesi assegnando il primo posto in classifica all’Italia con 529 grammi di cibo sprecato pro-capite nell’arco di una settimana. E gli alimenti più sprecati dalle famiglie italiane sono frutta fresca (37%), verdure (28%), cipolle, aglio e tuberi (25%), insalata (21%), pane fresco (21%). Dopo di noi nella graduatoria degli sprechi, tra i più virtuosi figurano Russia (672 grammi), Spagna (836) e Regno Unito (949). Oltre un chilo di cibo in sette giorni lo sprecano invece gli abitanti di Germania (1,081 chilogrammi), Canada (1,144), Cina (1,153) e Stati Uniti (1,453).
Ma il report annuale di Waste Watcher International Observatory on Food and Sustainability ci offre la possibilità di fare anche due conti su quanto si risparmia nel Belpaese facendo una spesa accorta. Nel 2020 (sommando i 259 grammi di cui sopra) sono finiti nei cassonetti della spazzatura solo 27 chili di cibo a testa, cioè l’11,78% in meno rispetto all’anno precedente. In totale si tratta di 222.125 tonnellate di rifiuti alimentari e di un risparmio, rispetto al 2019, di 6 euro pro-capite, che vuol dire 367 milioni di euro a livello nazionale in un anno.
Si va sempre più affermando, dunque, in Italia, una cultura del “butto via meno cibo possibile e riciclo quello che si può”. Con buone pratiche che vedono protagonisti singoli cittadini, associazioni, aziende, scuole, enti e istituzioni locali. Come risulta, anche quest’anno, dai premi “Vivere a #sprecozero 2021” della campagna Spreco Zero di Last Minute Market promossa con il patrocinio, tra gli altri, dei ministeri dell’Ambiente, degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale, del Lavoro e delle Politiche sociali e di Anci. Saranno 12 i piccoli Oscar della sostenibilità che saranno assegnati. Tra i vincitori, il Comune di Milano per il progetto della “Food policy” degli hub di quartiere contro lo spreco alimentare che aiutano i cittadini in difficoltà con un sistema virtuoso di raccolta e distribuzione del cibo. L’oscar va pure al Comune di Avigliana, nella città metropolitana di Torino, per i progetti di recupero del cibo da mense scolastiche e aziendali, dell’invenduto del mercato, dei piccoli esercenti e della grande distribuzione. Premiata Squiseat, la prima app antispreco “senza sorprese”, in grado di connettere le attività di ristorazione con i clienti finali rendendo possibile la vendita di prodotti invenduti a metà prezzo (con garanzie di guadagno al venditore e di un pasto sostenibile al cliente). E virtuosa è anche l’esperienza dell’Istituto comprensivo Sandro Pertini di Voghera che attraverso il laboratorio “Mangiare correttamente rispettando l’ambiente” ha sensibilizzato bambini e genitori al riciclo e alla lotta agli sprechi. “La lanterna di Diogene” è una cooperativa sociale onlus di Solara di Bomporto, in provincia di Modena, un agriturismo dove persone con disabilità si occupano dell’orto e dell’allevamento fino alla tavola. Premiato il lavoro della ricercatrice Martina Derito che ha realizzato un progetto sullo scarto organico prodotto quotidianamente nel mercato di Ballarò a Palermo, con soluzioni per il reimpiego dei residui e la riqualificazione dell’area. E si punta l’attenzione sulle imprese come Secondulfo, l’impianto innovativo al servizio della sostenibilità ambientale e dell’eliminazione dello spreco di prodotto e risorse che suddivide la frutta in classi di maturazione, in modo da destinarla al corretto utilizzo di fruizione. I premi saranno consegnati venerdì 26 novembre alle ore 16, al Municipio di Bologna.