Economia

L'intervista. Così cambia il mercato elettrico al tempo della pandemia

Maurizio Carucci sabato 19 dicembre 2020

Matteo Ballarin, fondatore di Europe Energy

«La pandemia ha acceso l’attenzione dei nostri clienti che si sono domandati se avessero il servizio di cui hanno bisogno, se possono trovare nel mercato soluzioni più convenienti». Lo afferma Matteo Ballarin, fondatore di Europe Energy.

Cosa è cambiato?
Sono stati mesi di duro sforzo che però hanno portato una forte consapevolezza ossia che il mix di vendita è una buona strategia in questa fase; infatti un settore dominato per decenni dalla vendita porta a porta con agente fisico ha scoperto improvvisamente di avere un’alternativa valida a questa modalità, con il cliente che viene a trovare il fornitore e non il contrario. Per far sì che questo incontro avvenga, è esplosa dunque l’esigenza di investire in pubblicità: on line principalmente, ma anche televisiva o su altri media tradizionali.

Come migliorare il mercato?
Non avere paura del mercato; a oggi le autorità rinviano la liberalizzazione del mercato dell’energia di fronte all’ipotetica impreparazione degli utenti a diventare clienti consapevoli delle proprie esigenze; la principale ragione viene legata alla mancanza di chiarezza su cosa accadrebbe ai clienti in tutela. Come se in tutti questi anni di rinvii e proroghe non ci fosse stata l'opportunità di disegnare un percorso per consentire agli utenti una scelta consapevole e responsabile del fornitore giusto per le proprie esigenze. E invece niente. Serve coraggio, per liberalizzare. Ma il coraggio, come ci ricorda don Abbondio, uno se non ce l’ha non se lo può dare. In questa continua fase di “blocco” si lascia così sempre spazio a comportamenti deontologicamente non corretti, in un limbo dove i cattivi venditori ci subissano di chiamate dai call center, di fantomatici uffici centrali che raggirano le persone raccontando di guasti, di verifiche e adescando nuovi clienti con la promessa di risparmi non verificabili.

Perché le rinnovabili non hanno raggiunto ancora una quota accettabile?
Il tema è esclusivamente di costi, un terzo delle bollette degli italiani va a finanziare le rinnovabili e la politica non è stata in grado di strutturare un piano d’incentivi adeguati. Basti pensare che in Italia in soli tre anni si sono realizzati impianti fotovoltaici che si sarebbero dovuti costruire in dieci anni. Ed ecco qui un motivo per cui le bollette sono così care e ci ritroviamo un Sud Italia completamente ricoperto di pannelli fotovoltaici che vanno a scontrarsi con un efficace crescita organica e strategica per le risorse rinnovabili. A livello internazionale il progetto per le rinnovabili è maturato in maniera diversa, hanno avuto meno paura, come per esempio l’energia eolica off-shore nel Mare del Nord, progetto che in Italia ha trovato ampia opposizione tra gli ambientalisti.

Quali consigli per ridurre i costi in bolletta?
Cercare sempre nel fornitore condizioni chiare, questo permette di fare delle scelta oculate, e sicuramente guardare oltre il prezzo. Scegliere una soluzione unica per le proprie utenze, oltre a far risparmiare tempo, particolare che oggi penso sia davvero molto importante nelle famiglie e nelle imprese, oltretutto consente di ottimizzare tutti gli oneri.