Editoria. L'Australia e Facebook trovano la tregua sulle news
Quello tra Canberra e Facebook è uno dei più grandi scontri tra il governo e Big Tech
L’Australia e Facebook hanno siglato la tregua in uno dei più duri scontri della storia dei rapporti tra governi e grandi aziende del Web. La settimana scorsa Facebook aveva eliminato dalla versione australiana del social tutti i link di notizie, in polemica con la legge in discussione al parlamento australiano che costringerebbe siti come Google o Facebook a pagare gli editori per pubblicare i link alle loro notizie.
Davanti all’imminente approvazione della legge, Google si è adoperata a siglare una serie di accordi con i grandi editori australiani, a partire dal più grande di tutti: Rupert Murdoch, patron di News Corp.La dura reazione di Facebook sembrava l’antipasto di una battaglia epocale, nel campo dei media, ma ora è arrivata la tregua: il social network e il governo australiano hanno concordato una modifica alla legge che darà alle aziende del Web più tempo – precisamente due mesi – per trattare con gli editori un accordo sul valore economico dei link ai loro contenuti.
Soltanto se il negoziato non dovesse portare a nessun risultato e se le autorità australiana dovessere concludere che Facebook si rifiuta di dare un contributo significativi al’lindustria del giornalismo australiano, si applicherebbe il “codice di condotta” che porterebbe all’obbligo del pagamento di tariffe stabilite da un arbitro indipendente.Lo scontro tra l’Australia e le grandi aziende del Web è particolarmente significativo perché anche altrove, ad esempio in Europa, si sta studiando la situazione australiana per capire come formulare nuove regole che costringano i colossi tecnologici a remunerare gli editori.