Economia

L'appello . «Tassare la ricchezza estrema è giusto e fattibile». Ecco come

Luca Liverani mercoledì 22 maggio 2024

Le risorse per combattere disuguaglianza e cambiamento climatico ci sono. Serve un fisco più equo, che faccia pagare il giusto ai super-ricchi, in Italia 50 mila persone, ovvero lo 0,1% della popolazione. È possibile, confermano 134 economisti. È giusto, concorda il 74% degli stessi milionari. La proposta dell'agenda Tax The Rich, presentata al Senato dall'ong Oxfam, vuole infatti aumentare l’equità del sistema fiscale italiano, per garantire maggiore sostenibilità alle finanze pubbliche. L'obiettivo è reperire le risorse necessarie per una crescita sostenibile ed inclusiva, sostenere politiche di mitigazione e adattamento ai cambiamenti climatici, finanziare investimenti nella transizione ecologica giusta. E contemporaneamente trovare le risorse necessarie - finora sempre insufficienti - nei beni pubblici essenziali: sanità e istruzione davvero per tutti, contrasto all’ampliamento dell’area vulnerabile dell'esclusione sociale.

Sono questi gli obiettivi principali del Manifesto a supporto di un’agenda Tax The Rich per l’Italia, sottoscritto da 134 economisti italiani provenienti da 50 università italiane e straniere, presentato al Senato in una tavola rotonda coordinata da Oxfam e Patriotic Millionaires, a cui hanno partecipato rappresentanti di tutti gli schieramenti politici.

«L’adesione di un numero così significativo di economisti italiani all’agenda Tax The Rich dà autorevolezza e ulteriore vigore alle nostre istanze di una maggiore giustizia fiscale – dichiara Mikhail Maslennikov, policy advisor su giustizia economica di Oxfam – e con questo Manifesto ci auguriamo di avere l’ascolto della classe politica». I responsabili della cosa pubblica, sostiene Oxfam, «non possono più ignorare la necessità di rafforzare l’equità del nostro sistema fiscale, né rinunciare a recuperare risorse cruciali per abbattere le liste d’attesa nella sanità, stabilizzare il personale precario nelle scuole, finanziare misure di supporto a cittadini in condizioni di fragilità e contrastare efficacemente i cambiamenti climatici». Le risorse ci sono e un prelievo più equo - dicono gli esperti - è economicamente sostenibile.

Tra i tasselli dell’agenda - su cui gli economisti chiedono ai decisori politici di impegnarsi nel breve periodo - c'è innanzitutto l’introduzione di un’imposta progressiva sui grandi patrimoni, che verrebbe applicata allo 0,1% più ricco dei cittadini italiani: 50 mila persone in tutto che possiedono tre volte la ricchezza di 25 milioni di italiani. Si tratta infatti dei titolari di patrimoni netti superiori a 5,4 milioni di euro, in linea con l’Iniziativa dei Cittadini Europei su cui è in corso la raccolta di firme coordinata da Oxfam Italia attraverso la campagna LaGrandeRicchezza. L'Agenda poi chiede l’aumento del prelievo sulle grandi successioni e donazioni, per ridurre il regime di sostanziale favore sulle risorse ereditate o ricevute in dono, che hanno scarse giustificazioni di merito contribuiscono a divaricare le opportunità e riducono il dinamismo dell’economia. Infine l’introduzione di ulteriori scaglioni ed aliquote marginali Irpef per redditi più elevati.

Nel medio periodo si chiede invece di prevedere l’ampliamento della base imponibile dell’imposta sui redditi delle persone fisiche a tutti i redditi da lavoro e ai redditi da capitale finanziario, con la conseguente abolizione dei regimi sostitutivi. L’intervento prefigurerebbe il passaggio a una tassazione personale onnicomprensiva, e assicurerebbe, visto l’elevato grado di concentrazione dei redditi finanziari, una maggiore equità distributiva. Sempre nel medio periodo la richiesta è di rivedere il prelievo sui redditi e sui patrimoni immobiliari, per aumentarne l’equità verticale e orizzontale. Precondizione necessaria per una simile revisione è l’aggiornamento del catasto. Oggi il valore di mercato degli immobili è, nella media nazionale, di circa 3 volte superiore al valore catastale, con un rapporto più alto in aree ricche del paese e per immobili dal valore di mercato più elevato.

I principali estensori del Manifesto sono stati Demetrio Guzzardi, Elisa Palagi ed Andrea Roventini, economisti della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa. «Recenti studi empirici, tra cui il nostro sull’Italia - spiegano i tre studiosi - hanno mostrato come in molti Paesi il sistema fiscale sia nel suo complesso regressivo, con i contribuenti più ricchi che beneficiano di aliquote effettive del prelievo, minori rispetto al resto della popolazione con redditi meno elevati«. Secondo Guzzardi, Palagi e Roventini, le misure proposte «ambiscono a porre rimedio a questa palese ingiustizia, assicurando un maggiore prelievo a carico dei membri più facoltosi della nostra società», in linea cioè «con il principio di progressività esplicitamente richiamato nella nostra Costituzione».

Anche a livello internazionale prosegue l'attività dell’agenda Tax The Rich. La raccolta di firme europea è prossima alle 200 mila sottoscrizioni, con l'obiettivo di chiedere alla Commissione UE l'istituzione di un’imposta europea sui grandi patrimoni. «Promettente è anche l’iniziativa della Presidenza brasiliana del G20 - sottolinea Oxfam - che, supportata da Paesi come la Francia, la Spagna e il Sudafrica, intende promuovere un’agenda internazionale per la tassazione degli ultra-ricchi». «Dopo gli sforzi negoziali pluriennali che hanno portato all’accordo, sottoscritto nel 2021 da oltre 140 Paesi, sulla revisione delle regole di tassazione delle multinazionali - afferma Oxfam - una nuova agenda internazionale sulla tassazione dei più ricchi costituirebbe un risvolto altamente desiderabile per riconciliare la globalizzazione con una maggiore giustizia fiscale». Necessarie misure di maggiore trasparenza fiscale e scambio di informazioni tra autorità fiscali nazionali, per colmare gli attuali gap informativi sui patrimoni individuali e sui redditi personali di fonte estera, favorendo l’eliminazione dei regimi fiscali preferenziali per le persone fisiche: «Oggi i super ricchi versano imposte irrisorie in rapporto al proprio patrimonio».


Il supporto dei milionari all’Agenda Tax the Rich

L'aspetto forse più sorprendente è che i diretti interessati, cioè quei super-ricchi che vedrebbero aumentare il prelievo fiscale, sono d'accordo. A conferma probabilmente che non si tratta di una riforma rivoluzionaria che cambierebbe drasticamente la vita di questo ristretto numero di privilegiati. In un sondaggio commissionato nel 2023 dai Patriotic Millionaires - cui hanno preso parte 2.385 milionari dei Paesi del G20 - oltre il 74% degli intervistati si è dichiarato favorevole ad una tassazione più elevata della ricchezza. Patriottici Millionaires è un'organizzazione apartitica fondata negli Stati Uniti da ricchi cittadini americani che promuove la ristrutturazione del sistema fiscale.

In Italia, in particolare, il 79% dei 200 milionari intervistati è d'accordo con un aumento del prelievo a carico degli individui più facoltosi. Il 77% accetta la proposta di un’imposta del 2% sui patrimoni dei miliardari globali, avanzata dall’economista e direttore dell’Osservatorio Fiscale Europeo Gabriel Zucman.

Spiega Rebecca Gowland, direttrice esecutiva dei Patriotic Millionaires International: «Il livello di civiltà di una società non si misura solo nel modo in cui tratta i suoi membri più vulnerabili, ma in quello che chiede ai suoi membri più abbienti. L’estrema concentrazione della ricchezza sta portando a una pericolosa accumulazione di potere economico e di influenza nelle mani di pochi che mette a repentaglio la tenuta dei sistemi economici e delle democrazie. Se i decisori politici non mostreranno responsabilità e non chiederanno un contributo maggiore a chi occupa posizioni apicali nelle nostre società, concorreranno a cristallizzare le attuali ingiustizie e a indebolire la mobilità e la coesione sociale con conseguenze catastrofiche per il nostro patto di cittadinanza».​