Kelly Services. Somministrazione, la flessibilità buona
Presente in Italia dal 1997, ma con una lunga storia a livello internazionale, Kelly Services, è stata una delle prime società ad avere ottenuto dal ministero del Lavoro l'autorizzazione a operare sul territorio nazionale. È stata proprio Kelly Services a collocare il primo lavoratore temporaneo nel nostro Paese, l’8 gennaio 1998.
In questi 20 anni, l’Agenzia ha collocato 73.466 lavoratori, attivando complessivamente 116.366 missioni. Dal 2013 a oggi, grazie al servizio di search&selection, Kelly Services ha aiutato le aziende a trovare 3.500 professionisti da inserire nel proprio organico, mentre solo nel corso del 2017 Kelly Services ha dato lavoro a 2.900 persone. Il settore più interessato è stato l’It, con una media di assunti mese del 13%. Da sempre Kelly Services supporta i professionisti nel proprio percorso di carriera, grazie ad un network di 130 consulenti specializzati presenti sull’intero territorio nazionale. Nel mondo, il gruppo Kelly occupa circa 8mila dipendenti diretti e nel 2017 ha dato opportunità di lavoro a più di 500mila professionisti.
Secondo i dati di Assolavoro, l’associazione di categoria che riunisce 46 Agenzie per il lavoro (Apl) che producono l’85% del fatturato complessivo del settore, solo nel 2017 i lavoratori assunti in somministrazione sono stati 439.373, in aumento del 24,6% sull’anno precedente. 36.300 sono, invece, i somministrati assunti a tempo indeterminato, mentre 52mila sono stati quelli assunti direttamente dall’azienda dopo essere stati selezionati da un’Agenzia. In totale, nel 2017, le persone che hanno avuto accesso ad un contratto di lavoro dipendente tramite Agenzia sono state 702mila. Inoltre, dai dati emerge che almeno un lavoratore su tre, dopo aver lavorato tramite ApL, accede a una occupazione stabile.
Le Apl rappresentano un esempio concreto di flessibilità “buona” e garantiscono ai somministrati gli stessi diritti, le stesse tutele e la stessa retribuzione dei lavoratori assunti direttamente dall’azienda presso la quale sono stati inviati in missione. Nate con lo scopo di offrire un sistema integrato di servizi a favore delle aziende e soprattutto dei lavoratori, vantano una fitta presenza sul territorio nazionale, con una rete di oltre 2.500 sportelli per mettere a disposizione le propria esperienza e il proprio know-how nei servizi di ricerca, selezione, formazione e ricollocamento professionale delle risorse umane.
La formazione è una leva e un punto di forza formidabile. Attraverso il fondo Forma.Temp, le Apl destinano il 4% delle retribuzioni erogate al finanziamento di percorsi formativi gratuiti, utili per aggiornare le competenze dei professionisti e fondamentali per offrire reali opportunità di lavoro a chi deve ricollocarsi e per i giovani che muovono i primi passi nel mondo del lavoro.
I lavoratori somministrati beneficiano, inoltre, del welfare di settore erogato da Ebitemp, che offre molteplici servizi, quali sostegno al reddito, maternità, asilo nido, piccoli prestiti a tasso nullo, tutela sanitaria, rimborsi e molto altro. Nel 2017, Ebitemp ha erogato oltre dieci milioni per le prestazioni previste dal contratto nazionale e le richieste presentate all’ente hanno registrato un aumento del 65% rispetto all’anno precedente.
Cristian Sala, Country Manager di Kelly Services Italia, dichiara: «Una fotografia che parla chiaro, quella scattata da Assolavoro: ad oggi, le Agenzie per il Lavoro sono uno dei veicoli migliori e più tutelanti per trovare un impiego. In questi anni, le Agenzie hanno garantito un lavoro dignitoso a moltissimi professionisti e hanno offerto concrete opportunità, soprattutto ai giovani. Basti pensare che, ad oggi, il 41% dei professionisti collocati da noi ha meno di 29 anni e il 44% ha tra i 29 e i 45 anni, per una media di 33 anni di età. Inoltre, il 25% dei nostri somministrati a tempo determinato ha una missione più lunga di 12 mesi, con una media di 20 mesi, mentre il 50% ha una missione più lunga di 6 mesi, con una media di 13,5 mesi. Una forma di flessibilità “buona”, che deve essere favorita per contrastare il precariato e l’illegalità, ancora fortemente presenti sul mercato italiano. Quasi tre milioni di lavoratori, infatti, vengono “assunti” in nero, senza alcuna garanzia, per non parlare di tutte le distorsioni dei servizi effettuate attraverso le cooperative, che con una “somministrazione irregolare”, non garantiscono le stesse tutele delle agenzie e offrono una retribuzione inferiore rispetto a quella prevista dai contratti collettivo di settore».