Economia

Jobmetoo. Categorie protette, opportunità nelle grandi aziende

venerdì 11 dicembre 2015
L’inclusione in ambito lavorativo delle persone con disabilità e appartenenti alle categorie protette è una necessità sociale ed economica. La 'nicchia' dei potenziali lavoratori rientranti nei parametri definiti dalla legge 68/99 è molto ampia e il Jobs act introduce novità di rilievo, nonché il rafforzamento degli incentivi a favore delle aziende soggette a obbligo.Jobmetoo (www.jobmetoo.com) è l’unica piattaforma in Italia di recruiting on line rivolta esclusivamente a persone con disabilità e appartenenti alle categorie protette. Sono infatti sempre più numerose le aziende come Intesa San Paolo, Eni, Agos, Decathlon, Bnp Paribas, L'Oreal, Boston Consulting, Arval, Una Hotels, che si affidano a Jobmetoo per assumere nuove figure professionali appartenenti alle categorie protette, qualificate e motivate e perseguire così la Csr nel modo più efficace."Il rafforzamento degli incentivi voluto dal Jobs act, tra cui spicca la corresponsione diretta e immediata del contributo da parte dell’Inps mediante conguaglio nelle denunce contributive mensili, s’innesta in una revisione più ampia che, con l’incremento del peso della chiamata nominativa, mira a completare alcune lacune della Legge 68/99 - afferma Daniele Regolo, presidente di Jobmetoo -. Resta inteso il fatto che assumere una persona con disabilità è prima di tutto una scelta etica e consapevole dell’azienda, che non deve fare carità, ma garantirsi un professionista formato e da formare".Jobmetoo è uno strumento altamente accessibile e in continua evoluzione, allo scopo di offrire alle aziende uno strumento qualificato per gestire il processo di ricerca e selezione nel modo più efficace possibile.