Paradiso fiscale. Pensionati stranieri, il Sud Italia pronto a sfidare il Portogallo
L'Italia del Sud pronta ad ospitare pensionati stranieri
Quando l’emergenza Coronavirus sarà finita, l’Italia andrà in cerca di pensionati stranieri. Le nostre regioni del Sud, grazie alle condizioni climatiche e al costo della vita contenuto, potrebbero diventare un’alternativa al Portogallo per gli anziani in cerca di un buen retiro. Mentre da Lisbona, qualche settimana fa, il governo socialista di Antonio Costa aveva ipotizzato l’introduzione di una tassa del 10% su tutte le entrate previdenziali degli stranieri "residenti non abituali" (ma c’è da precisare che per quelli già residenti la tassazione resterà pari a zero), in Italia è stata introdotta, senza che se ne parlasse più di tanto, una tassazione analoga a quella portoghese per richiamare dall’estero chi è già in pensione e decide di spostare la residenza nel Sud Italia.
La norma, passata praticamente in sordina, è inserita nella legge di bilancio 2019 e prevede un trattamento fiscale agevolato per soggetti non residenti che percepiscono una pensione estera e decidano di trasferire la residenza fiscale in uno dei Comuni con meno di 20mila abitanti, delle seguenti regioni: Sicilia, Calabria, Sardegna, Campania, Basilicata, Abruzzo, Molise e Puglia. L’agevolazione prevede un’imposta sostitutiva del 7%, in luogo del regime ordinario, su tutti i redditi prodotti all’estero, anche quelli di capitale come ad esempio dividendi di società. Per usufruire di questa agevolazione il contribuente non deve essere stato residente in Italia per un tempo almeno pari a cinque periodi di imposta e percepire un reddito da pensione di fonte estera ossia non erogata dall’Inps e da tutte le casse previdenziali nazionali. L’opzione è valida per nove anni. L’Italia insomma punta a diventare un paradiso per pensionati stranieri, anche Paperoni. Potrebbe essere una risorsa preziosa, insieme al turismo, per superare la pesante crisi economica legata all’emergenza sanitaria. Potremmo fare concorrenza al Portogallo che da anni "rastrella" pensionati dai Paesi del Nord Europa.
«Si tratta di un provvedimento per il quale c’è stata poca infomazione e che è rivolto agli stranieri ma anche a tanti italiani emigrati che dopo un lungo periodo all’estero abbiano voglia di ritornare a casa» spiega l’avvocato Daniele Terranova dello studio legale Martinez e Novebaci. «Il costo della vita e le condizioni climatiche possono rappresentare una forte attrattiva per chi viene da paesi come la Germania o l’Inghilterra – continua l’avvocato –. Ci saranno effetti economici positivi perché questi pensionati compreranno case, andranno al ristorante, a fare la spesa». L’Italia insomma farebbe quello che sino ad oggi ha fatto il Portogallo e quello che l’Irlanda e altri Paesi hanno fatto per rendersi "attrattivi" verso le multinazionali del web. Ha tutte le carte in regola per farlo, senza per questo venire accusata di favorire gli stranieri. «Sarebbe un messaggio sbagliato: si tratta di persone che verrebbero a spendere da noi i loro soldi, pensioni erogate da altri Paesi» spiega Terranova. Insomma una sorta di "guerra" (legale s’intende) per invogliare una categoria che oggi è quella che ha maggiori disponibilità economiche e di consumi.