Occupati. A febbraio +10mila sul mese, +352mila sull'anno
Un operaio al lavoro
Gli occupati a febbraio aumentano di 10mila unità rispetto a gennaio e di 352mila unità rispetto a febbraio 2022. Lo rileva l'Istat sottolineando che il tasso di occupazione sale di 0,1 punti su gennaio e di 1,2 punti su febbraio 2022 arrivando al 60,8%. L'Istituto di statistica precisa che «la crescita occupazionale rispetto a febbraio 2022 coinvolge solamente i dipendenti permanenti, con una diminuzione del numero di dipendenti a termine e di autonomi». Gli occupati a febbraio 2023 sono 23 milioni 313mila con 272mila unità in più su febbraio 2020: il miglior risultato dal 2004. L'aumento degli occupati di 10mila unità su gennaio è il risultato della crescita osservata tra gli uomini (+54mila) e del calo tra le donne (-44mila). Rispetto a febbraio 2022 gli occupati uomini crescono di 221mila unità e le donne di 131mila. I disoccupati su gennaio diminuiscono di 12mila unità con un calo di 24mila unità tra le donne e un aumento di 12mila unità tra gli uomini. Il dato dipende dall'aumento degli inattivi tra le donne (+63mila) e da una riduzione tra gli uomini (-63mila). A febbraio si registra anche un calo del lavoro dipendente su gennaio (-6mila) e un aumento su febbraio 2022 ( +371mila), trainato dagli occupati permanenti (+515mila sull'anno). Gli occupati dipendenti a termine diminuiscono di 4mila unità su gennaio e di 143mila sull'anno. Per gli indipendenti si registra un aumento di 16mila unità su gennaio e un calo di 20mila unità sull'anno. Confrontando il trimestre dicembre 2022-febbraio 2023 con quello precedente (settembre-novembre 2022), si registra un incremento del numero di occupati (+0,4%, pari a +99mila unità). Infine l'occupazione cresce su base annua soprattutto tra gli over 50 (+360mila unità su febbraio 2022, +4,1%), ma in percentuale sono i giovani tra i 15 e i 24 anni quelli che registrano una performance migliore (+5,9% con 66mila unità in più su febbraio 2022). Tra i 25 e i 34 anni ci sono 122mila occupati in più (+3%), mentre tra i 35 e i 49 anni per effetto della dinamica demografica negativa si registrano 197mila unità in meno (-2,2%).