Economia

ISTAT. Inflazione al top: +3% Scende il debito pubblico

venerdì 14 ottobre 2011
Non si arresta la corsa dell'inflazione: i prezzi al consumo salgono del 3% a settembre su base annua, il massimo da ottobre del 2008. Buone notizie invece sul fronte del debito pubblico: ad agosto, dice Bankitalia, è sceso a 1.899.553 milioni di euro, in calo rispetto ai 1.911.769 di luglio 2011. Tengono anche le entrate tributarie: il ministero dell'Economia e delle Finanze rende noto che nei primi otto mesi dell'anno si sono attestate a 258.241 milioni di euro (+4.199 milioni). Complessivamente i risultati del gettito nel peridodo gennaio-agosto 2011, con un tasso di variazione positivo dell'1,7%, «confermano la buona tenuta delle entrate tributarie».L'Istat spiega che a settembre l'inflazione registra una variazione nulla su base congiunturale e un aumento del 3% su base tendenziale. L'Istituto di statistica rivede così al ribasso il dato: la stima provvisoria era infatti del +3,1%. Si tratta di un'accelerazione di due decimi di punto percentuale rispetto ad agosto 2011 (+2,8%). L'inflazione acquisita per il 2011 è pari al 2,6%. I maggiori incrementi congiunturali dei prezzi rilevati a settembre, prosegue l'Istat, riguardano le divisioni Istruzione e Servizi ricettivi e di ristorazione (per entrambe +1%), Abbigliamento e calzature (+0,8%) e Altri beni e servizi (+0,7%). In calo risultano i prezzi dei Trasporti (-2,0%) e delle Comunicazioni (-0,3%). Sul piano tendenziale i maggiori tassi di crescita interessano i Trasporti (+6,7%), l'Abitazione, acqua, elettricità e combustibili (+5,2%), le Bevande alcoliche e tabacchi (+3,8%), gli Altri beni e servizi (+3,6%) e i Servizi ricettivi e di ristorazione (+2,7%). Quelli più contenuti riguardano le divisioni Servizi sanitari e spese per la salute (+0,6%) e Ricreazione, spettacoli e cultura (+1,4%). In flessione risultano i prezzi delle Comunicazioni (-1,6%). Il confronto tra i tassi tendenziali di settembre e quelli misurati nel mese precedente evidenzia l'accelerazione più marcata per i prezzi di Ricreazione, spettacoli e cultura e per quelli dei Servizi ricettivi e di ristorazione. Si attenua la flessione su base annua dei prezzi delle Comunicazioni. I maggiori contributi all'inflazione si devono ai prezzi dei Trasporti, dell'Abitazione, acqua, elettricità e combustibili e dei Prodotti alimentari e bevande analcoliche. I consumatori denunciano che «siamo di fronte ad una situazione terribile, una vera e propria fase di stagflazione dell'economia, in cui i prezzi salgono, ma l'economia non cresce».