Economia

Istat. In rimonta industria e occupati

venerdì 11 dicembre 2015
In rimonta il mercato del lavoro e l'industria: i dati dell'Istat sono oggi soddisfacenti per valutare lo stato di salute della nostra economia. La produzione industriale si rafforza e sale a ottobre dello 0,5% congiunturale e del 2,9% tendenziale. In particolare, l'auto segna un +56,8% rispetto a ottobre 2014. Sostenuto anche, nel terzo trimestre, il ritmo di crescita del mercato del lavoro: l'Istat segnala la crescita tendenziale del numero di occupati (+1,1%, pari a 247mila in un anno) portando il tasso di occupazione delle persone con 15-64 anni al 56,7% (+0,8 punti percentuali). L'Istituto di statistica sottolinea inoltre che per il secondo trimestre consecutivo si riducono i divari territoriali: oltre la metà della crescita dell'occupazione è infatti concentrata nel Mezzogiorno (+136mila in un anno), che presenta anche il maggiore aumento del tasso di occupazione 15-64 anni e la riduzione più consistente del tasso di disoccupazione (-2,0 punti in confronto a -1,4 del Centro e -0,6 del Nord). In particolare, il tasso di disoccupazione scende nel III trimestre in misura significativa, passando dal 12,3% all'11,7% rispetto al trimestre precedente e diminuendo ulteriormente all'11,5% nel mese di ottobre.Il dato più significativo è che sono i giovani i veri protagonisti del nuovo andamento del mercato del lavoro. L'Istat rileva infatti che dopo il forte calo dell'occupazione giovanile in tutti gli anni della crisi, il numero di occupati di età 15-34 anni torna a crescere (56 mila, +1,1%) insieme all'aumento del tasso di occupazione (dal 39,5% al 40,2%). E un titolo di studio qualificato si conferma un vantaggio nel mercato del lavoro. Il tasso di occupazione infatti cresce di più fra i laureati, attestandosi al 75,7% (+0,8 punti sul III trimestre 2014) rispetto al 63,2% di quello dei diplomati e al 43,5% del tasso riferito a chi ha al più la licenza media (+0,7 e +0,5 punti, rispettivamente). La riduzione del tasso di disoccupazione è invece diffusa rispetto ai diversi livelli di istruzione, mentre il tasso di inattività cresce solo tra quanti possiedono fino alla licenza media. Anche se in è in calo il numero (-299 mila), in Italia sono due milioni e 677mila a cercare un lavoro. Si tratta di un decremento dopo 14 trimestri di crescita ininterrotta, il calo nel primo trimestre 2015 e la stabilità nel secondo. Scende anche il numero di coloro che sono 'scoraggiati'.