Inflazione in graduale recupero dal 2015.
Nella media dell'anno prossimo, l'inflazione si manterrà ancora
inferiore all'1%, con una crescita del deflatore della spesa
delle famiglie pari allo 0,7%. A prevederlo è l'Istat nelle
Prospettive per l'economia italiana.
In assenza di sostanziali modifiche del contesto internazionale,
l'inflazione si confermerà su tassi prossimi allo zero "anche nei
mesi finali del 2014, con livelli di prezzi in media d'anno
appena superiori a quelli del 2013".
Le caratteristiche dei recenti sviluppi dei prezzi rendono
ipotizzabile "il permanere dell'inflazione italiana su ritmi
contenuti anche in un più ampio orizzonte previsivo". In presenza
di un indebolimento dell'euro, "il prossimo anno la dinamica dei
prezzi rifletterà la ripresa dell'inflazione importata". Nel 2016
spinte al rialzo saranno fornite "ancora dalle componenti
esogene, nel quadro di un più oneroso approvvigionamento delle
materie prime sui mercati internazionali". Alla luce della
ripresa della domanda interna e di un recupero del costo unitario
del lavoro, un impulso aggiuntivo proverrà dalle determinanti
interne. Ulteriori pressioni verranno dagli effetti della
clausola di salvaguardia che prevede da gennaio 2016
l'innalzamento di due punti dell'aliquota ordinaria dell'Iva (dal
22% al 24%) e di quella ridotta del 10% (al 12%) in assenza di
misure alternative che assicurino i medesimi effetti sui saldi
per il bilancio pubblico. Nel 2016 l'inflazione si avvicinerà al
2% (+1,8% la crescita media annua per il deflatore della spesa
delle famiglie).
Dopo tre anni di riduzione, nel 2014 la
spesa delle famiglie segnerà un aumento dello 0,3% in termini reali,
in parte per effetto di una riduzione della propensione al risparmio.
Lo rileva L'Istat. Nel 2015, si prevede un ulteriore miglioramento dei
consumi privati (+0,6%) che proseguirà anche nel 2016 (+0,8%) trainato
dalla crescita del reddito disponibile e da un graduale aumento
dell'occupazione, prosegue l'Istituto di Statistica.
Gli investimenti, prosegue l'Istat, subiranno una
ulteriore contrazione nell'anno in corso (-2,3%) nonostante un lieve
miglioramento delle condizioni di accesso al credito e del costo del
capitale. Il processo di accumulazione del capitale, aggiunge
l'Istituto di Statistica, è previsto riprendere gradualmente nel 2015
(+1,3%) e con maggior intensità nel 2016 (+1,9%), in linea con il
rafforzamento della domanda.