Economia

Inflazione. Istat, corre il carrello della spesa: a settembre +10,9%

Paolo M. Alfieri lunedì 17 ottobre 2022

I beni alimentari registrano i rincari più elevati

Corre il carrello della spesa, che secondo l’Istat a settembre è cresciuto del 10,9% su base annua. È dall’agosto 1983, quando l’incremento fu dell’11%, che non si registrava una crescita così sostenuta. Secondo l'istituto di statistica sono soprattutto i beni alimentari (da +9,6% a +10,9%) a determinare gli aumenti, seguiti dai servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona. In generale, per settembre l’Istat ha confermato le stime preliminari, con un indice nazionale dei prezzi al consumo, al lordo dei tabacchi, che registra un +0,3% su base mensile e un +8,9% su base annua.

La crescita dei prezzi al consumo accelera per tutti i gruppi di famiglie, ma a pagare di più, sottolinea l’Istat, sono le famiglie meno abbienti (+11,6%), tanto che la forbice con le famiglie con maggiore capacità di spesa continua ad ampliarsi (per questo gruppo, +7,6%). In misura minore rispetto ai beni del carrello della spesa, contribuiscono all'accelerazione dell'inflazione anche i prezzi dei beni non durevoli (da +3,8% a +4,6%) e dei beni semidurevoli (da+2,3% a +2,8%). Pur rallentando di poco, continuano a crescere in misura molto ampia, i prezzi dei beni energetici (da +44,9% di agosto a +44,5%); decelerano i prezzi dei servizi relativi ai trasporti (da +8,4% a +7,2%).

Secondo il Codacons, l’inflazione all'8,9% su base annua determina una stangata per gli italiani, considerata la totalità dei consumi di una famiglia ''tipo'', pari a +2.734 euro annui, conto che sale a +3.551 euro per una famiglia con due figli. ''Siamo di fronte ad uno tsunami economico senza precedenti, e la crescita dei prezzi al dettaglio è destinata purtroppo ad aggravarsi nelle prossime settimane – sottolinea il presidente Carlo Rienzi - I rialzi di benzina e gasolio, i cui listini alla pompa sono tornati a salire negli ultimi giorni, assieme ai maxi-aumenti del +59% delle bollette elettriche scattati a ottobre e ai nuovi incrementi del gas alle porte, avranno effetti diretti sui prezzi al dettaglio, portando a nuovi rincari a danno dei consumatori''.

Per Coldiretti, i rincari della spesa alimentare costeranno alle famiglie italiane 650 euro in più per imbandire la tavola durante l'anno a causa dell'esplosivo impatto dei costi energetici sulla filiera agroalimentare. In cima alla classifica dei rincari, stando a un’analisi dell’organizzazione, con un +60,5% ci sono gli oli di semi, soprattutto quello di girasole, che risente della guerra in Ucraina che è uno dei principali produttori, mentre al secondo posto c'è il burro in crescita del 38,1% e al terzo la margarina (+26,5%). Seguono il riso con un +26,4%, spinto anche dal crollo della produzione nazionale a causa della siccità, e il latte uht (+24,5%), davanti a farina (+24,2%) e pasta (+21,6%) mentre nelle campagne il prezzo del grano non copre i costi di produzione degli agricoltori. I vegetali freschi - continua la Coldiretti - aumentano del 16,7% e la frutta del 7,9% con effetti negativi sui consumi. A causa dei rincari più di un italiano su due (51%) taglia la spesa nel carrello, mentre un altro 18% di cittadini dichiara di aver ridotto la qualità degli acquisti, costretto ad orientarsi verso prodotti low cost per arrivare a fine mese, mentre un 31% di cittadini non ha modificato le abitudini di spesa.