L'intervista. «Dobbiamo dare un futuro migliore ai nostri giovani»
Il presidente dell'Inps Pasquale Tridico (seduto) e il vicepresidente di Mcl Michele Cutolo
«Il Movimento Cristiano Lavoratori ha carattere sociale e lo scopo è quello della solidarietà e del volontariato senza alcun fine di lucro. L’obiettivo cardine è quello di promuovere i principi cristiani nella vita, nella cultura, negli ordinamenti, nella legislazione». Lo afferma Michele Cutolo, vice presidente nazionale del Mcl e presidente provinciale di Napoli.
Qual è il compito del Mcl in un territorio difficile come Napoli e il Sud?
Operiamo come movimento ecclesiale in fedeltà agli orientamenti del magistero della Chiesa, con la piena consapevolezza di uno specifico ruolo all’interno della società. In un territorio tanto martoriato e tanto difficile come quello campano abbiamo tanto da fare. Le sfide sono quotidiane, ci prodighiamo da sempre per il miglioramento di questo territorio e per portare progresso nella nostra regione, ma anche per tutto il Mezzogiorno. Numerose sono le sfide che il movimento ha affrontato egregiamente nel susseguirsi degli anni. L’attività di volontariato come anche il Servizio civile nazionale operati dal movimento sono strumenti in grado di far avvicinare i giovani al mondo Mcl. Facendo in modo che i giovani si allontanino sempre più dai pericoli che circondano la città e il territorio napoletano: droga, delinquenza e molto altro. Pericoli che conosciamo benissimo e che noi come associazione dobbiamo portare avanti con forza e coraggio, sempre pronti a fare del bene e all’insegna dei principi cristiani che sono insiti in ognuno di noi, ma che dobbiamo solo essere in grado di tirare fuori, perché delinquere è più facile che non farlo e siamo noi i primi a dimostrare con i fatti che se i giovani si avvicinano al nostro mondo possono intraprendere una vita migliore, piena di aspettative, di iniziative piena di principi sani lontana dalle cattive abitudini della strada e della delinquenza. Questo è solo uno degli aspetti del territorio campano, un altro fenomeno è quello della disoccupazione che dilaga nel nostro territorio e può essere colmato esclusivamente con politiche economiche volte allo sviluppo del Sud e di una delle prime regioni del Mezzogiorno. Chi meglio della nostra città può essere un volano per far risplendere il nostro territorio così bello, così pieno di tanta vitalità che molto spesso contrasta con ciò che accade.
Che concezione ha del lavoro Mcl in un momento così complicato per i giovani e non solo?
I giovani sono il motore pulsante: dobbiamo essere in grado di rilanciarli, perché giovani vuol dire futuro, vuol dire speranza per il nostro Paese. Dobbiamo essere in grado di mettere in atto delle riforme a vantaggio delle nuove generazioni, fare in modo che non emigrino, perché il problema che abbiamo oggi è la fuga dei cervelli, dovuto ad aspettative e a un futuro migliore altrove, un futuro migliore che questo Paese nega ai suoi figli. Dobbiamo avere la forza tutti insieme anche e soprattutto noi come Terzo settore di far invertire la rotta partendo e puntando tutto sui giovani.
Di recente avete ospitato il presidente dell’Inps Tridico, che riflessioni ha suscitato?
Nel libro del presidente Tridico è spiegato ampiamente bene ciò su cui dobbiamo porre l’attenzione oggi noi tutti. Il lavoro di oggi, la pensione di domani illustra come un lavoratore che oggi ha un basso salario avrà una bassa pensione domani. Per invertire questa tendenza dobbiamo agire oggi perché domani è troppo tardi. Mcl è stato entusiasta nell’ospitare la presentazione di questo libro in un luogo di cultura come la "Federico II" di Napoli: personalità illustri hanno accompagnato la presentazione. Facendo in modo che ci si potesse confrontare in modo costruttivo perché il bene comune è alla base di tutto e la previdenza è un pilastro fondamentale del nostro welfare state.