Economia

Intervista. «L’impresa può costruire il bene comune»

Gregorio Massa mercoledì 27 novembre 2024

Stefania Brancaccio con il presidente di Ucid, Gian Luca Galletti

Oggi all’Università Lumsa di Roma l’Unione Cristiana Imprenditori e Dirigenti (Ucid) si ritrova per ragionare su imprese e bene comune al l’evento “Economia civile. Dalle parole ai fatti”. Stefania Brancaccio è segretaria generale di Ucid.

Cosa dice questo titolo?

Di economia civile si parla molto, il nostro intento è tradurre le idee in azioni concrete, proponendo un modello di sviluppo sostenibile e inclusivo. È un’occasione a cui teniamo molto, allo scopo di promuovere un dialogo tra il mondo accademico e quello imprenditoriale, con l’obiettivo di valorizzare l’economia come strumento al servizio della società. Presenteremo il volume Principi di economia civile: una guida per imprenditori e dirigenti, frutto di una preziosa collaborazione tra Ucid Nazionale e Università Lumsa.

A chi intendete parlare con questa pubblicazione e con che messaggio?

Intendiamo proporre una visione di ampio respiro: l’economia deve farsi strumento per costruire il bene comune, non solo per generare profitto privato. Esiste il mercato ed esistono le sue leggi, certo, ma non possiamo accettare il motto “It’s economy, stupid” di blairiana memoria. Nessun determinismo: il mercato è un’espressione umana e come tale si può governare e bisogna farlo insieme. Istituzioni, imprese, parti sociali, come insegna la dottrina sociale della Chiesa. Il volume riflette questa prospettiva, con un elemento di concretezza.

Quale?

Il libro si struttura in tre parti principali: una cornice teorica sull’economia civile, una guida gestionale per adottare un umanesimo manageriale e una sezione pratica con casi aziendali concreti. Il contributo della Lumsa, con il suo impegno accademico e formativo, è stato determinante per conferire rigore e profondità a questa opera. Il convegno stesso, grazie alla presenza di figure come Stefano Zamagni, Leonardo Becchetti e Luigino Bruni, testimonia l’importanza del dialogo tra teoria e pratica. Siamo grati al Rettore Francesco Bonino – il cui intervento aprirà il convegno di oggi insieme a quello di Gennaro Iasevoli, Prorettore alla ricerca e all’internazionalizzazione – della possibilità di irrobustire i legami tra mondo dell’impresa e Università. L’incontro vedrà una tavola rotonda con la partecipazione di illustri rappresentanti del mondo imprenditoriale. La sinergia tra Ucid e Lumsa è il cuore di questo progetto

Cosa si apprende dai casi aziendali a cui darete voce e cosa aspettarsi dalla circolazione delle pratiche aziendali?

Il modello di economia che Ucid propone a soci e stakeholders si basa su tre pilastri fondamentali: la centralità della persona, la sostenibilità integrale e la generazione di beni relazionali. Non possiamo considerare l’economia come un fatto privato, ma come una leva per rendere la società più giusta e armoniosa. Attraverso il dialogo con l’università, formiamo i leader del futuro, capaci di affrontare sfide epocali come quelle ecologiche, tecnologiche e sociali. Con il mondo imprenditoriale, invece, promuoviamo l’adozione di pratiche che uniscano la redditività alla responsabilità sociale. Eventi come questo convegno rappresentano un passaggio cruciale per far circolare le buone pratiche, che abbiamo selezionato anche sulla base di criteri di replicabilità, proprio nella prospettiva di favorirne la circolazione tra i nostri soci e nel tessuto imprenditoriale che dialoga con noi.

Cosa chiede Ucid a imprenditori e dirigenti dunque?

A imprenditori e dirigenti d’impresa viene oggi richiesto di assumersi responsabilità più ampie di quelle tradizionalmente connesse al proprio ruolo, di contribuire di essere attori responsabili verso gli obiettivi di sostenibilità che la società si è posta. Oggi l’impresa non può più limitarsi a curare gli interessi della proprietà, ma deve farsi carico di obiettivi che riguardano tutti. La sigla ESG, che comprende le dimensioni ambientali, sociali e di governance dell’azione d’impresa è una buona guida. Passare dalle parole ai fatti, come suggerisce il titolo del convegno, è un’esigenza indifferibile.