Economia

Superiori. Intercultura, opportunità per studiare all'estero

lunedì 1 settembre 2014
Ben 1.800 posti in 60 Paesi diversi. E' l'opportunità offerta dall'associazione Intercultura per studiare all'estero. Si sono aperte infatti le iscrizioni alle selezioni per studiare in un'altra nazione nell'anno scolastico 2015-16, frequentando all'estero il terzo o il quarto anno delle Superiori. Oltre un migliaio sono leborse di studio, totali o parziali e in quest'edizione si sono aggiunte due nuove mete: Perù e Bolivia.Per iscriversi è sufficiente frequentare una secondaria di secondo grado ed essere nati tra il 1 luglio 1997 e il 31 agosto 2000. Intanto, quasi 1.800 adolescenti hanno iniziato proprio in questi giorni a trascorrere il loro periodo di studio all'estero per questo anno scolastico, dalla Cina alla Costarica, dal Giappone all'Argentina, dall'Indonesia (la novità di quest'anno) al Sudafrica. Vivranno all'estero per un periodo che varia da poche settimane a un intero anno scolastico, accolti da una famiglia locale. Lì frequenteranno una scuola superiore con gli studenti del luogo. Più di 1.300 di questi adolescenti possono fare questa esperienza anche grazie a una borsa di studio, totale o parziale, offerta direttamente da Intercultura o da uno dei numerosi sponsor. La normativa scolastica italiana regolamenta il riconoscimento degli studi effettuati all'estero ai fini della riammissione nella scuola italiana. Nell'aprile 2013 il MIUR ha pubblicato la nota 843intitolata "Linee di indirizzo sulla mobilità studentesca internazionale individuale" volta a facilitare le scuole "nell'organizzazione di attività finalizzate a sostenere sia gli studenti italiani partecipanti a soggiorni di studio e formazione all'estero sia gli studenti stranieri ospiti dell'istituto". Ma chi sono questi giovani globetrotter? Sono per lo più - spiega una nota di Intercultura - femmine: il 67% rispetto al 33% di maschi. Arrivano da tutta Italia, in proporzione rispetto alla popolazione studentesca della regione: il 16% dalla Lombardia, l'11% dal Lazio, il 10% dal Veneto, il 9% dalPiemonte e dall'Emilia Romagna, il 6% dalla Sicilia, il 5% dalla Sardegna, dalla Toscana e dalla Campania. Non mancano, in numero pian piano crescente anno dopo anno anche i giovani studenti delle seconde generazioni di immigrati: quest'anno sono 27 e le loro nazionalità spaziano da quella albanese a quella cinese.