Inps. Nei primi sette mesi 4,4 milioni di assunti nel privato
Nei primi sette mesi del 2019 le assunzioni, riferite ai soli datori di lavoro privati, sono state 4.488.000. Rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente la crescita ha riguardato i contratti a tempo indeterminato, i contratti di apprendistato, stagionali e intermittenti. Sono invece in diminuzione i contratti a tempo determinato e quelli in somministrazione. È quanto emerge dall'Osservatorio sul Precariato diffuso dall'Inps.
Le cessazioni nei primi sette mesi del 2019 sono state 3.497.000, in diminuzione rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente: la riduzione ha riguardato i contratti in somministrazione e i rapporti a termine.
Nei mesi di gennaio-luglio 2019 sono stati incentivati 66.581 rapporti di lavoro con i benefici previsti dall'esonero triennale strutturale per le attivazioni di contratti a tempo indeterminato di giovani (legge n. 205/2017), in diminuzione rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente (-8,8%). In particolare 35.736 sono riferiti ad assunzioni e 30.845 sono relativi a trasformazioni a tempo indeterminato. I rapporti incentivati costituiscono il 5,2% del totale dei rapporti a tempo indeterminato attivati (assunzioni + trasformazioni). Su base annua il saldo consente di misurare la variazione tendenziale dello stock in essere di rapporti di lavoro. Il saldo annualizzato a luglio 2019 (vale a dire la differenza tra assunzioni e cessazioni negli ultimi dodici mesi) risulta positivo e pari a +304mila, inferiore a quello registrato nel corrispondente momento alla fine di luglio 2018 (+418mila).
Nel mese di luglio, invece, sono state presentate all'Inps 297.899 domande di disoccupazione. Rispetto allo stesso mese del 2018 si è così registrato un aumento del 6,4%. Nel dettaglio, sono state presentate 293.711 domande di Naspi, 228 di mobilità e 3.960 di Discoll per i collaboratori.
Mentre le ore autorizzate di cassa integrazione guadagni tra gennaio e agosto del 2019 ammontano a 169.424.626, in aumento del 13,56% su base annua. Se, infatti, la cassa ordinaria segna una riduzione del 4,57%, quella straordinaria sale del 32,84%. Nel periodo calano gli interventi in deroga (-66,60%).