Economia

Ammortizzatori e occupazione. Inps: 2014 anno nero, manca il lavoro

venerdì 23 gennaio 2015
Cassa integrazione in lieve calo ma domande di disoccupazione in aumento: il 2014 si conferma, secondo i dati diffusi dall'Inps, un anno nero per l'occupazione e per l'utilizzo degli ammortizzatori sociali. In attesa che diventi operativo il contratto a tutele crescenti (il decreto attuativo è all'esame del Parlamento) e che possano essere utilizzati gli sgravi contributivi sulle nuove assunzioni (si attende la circolare Inps ma l'avvio è fissato al primo gennaio) nei primi 11 mesi del 2014 oltre 2,1 milioni di persone hanno perso il lavoro e chiesto all'Inps il sussidio di disoccupazione. Le domande di disoccupazione sono cresciute dell'8,3% rispetto allo stesso periodo del 2013 (già anno record per le richieste) e raggiunto in 11 mesi il valore dell'intero 2013. La situazione è in lieve miglioramento per la cassa integrazione con 1,1 miliardi di ore e un calo del 6% rispetto al 2013 ma - sottolineano i sindacati - il dato sembra rispecchiare di più l'esaurimento della possibilità di utilizzare lo strumento che la ripresa dell'attività produttiva. Nell'intero anno diminuisce la cassa ordinaria (da 356 milioni di ore a 246 con un -30,6%) mentre aumenta la straordinaria (da 527 milioni a 624 con un +18,4%) mentre la cig in deroga passa da 299 a 240 milioni (-19,5%) nonostante la crescita rilevata a dicembre (+36%). A dicembre nel complesso la cassa integrazione ha superato quota 89 milioni di ore con un aumento dell'11,3% su novembre e un calo del 5% su dicembre 2013. Il "vero allarme sociale è l'aumento delle richieste di sussidio di disoccupazione" - afferma il leader Uil, Carmelo Barbagallo dicendosi scettico sulla possibilità che il Jobs act e gli sgravi sulle nuove assunzioni possano creare nuovi posti di lavoro. "Senza investimenti pubblici e privati - dice - non si crea occupazione. Con gli sgravi sul lavoro non si avranno posti in più, si fa solo riciclaggio dei posti esistenti". "La riduzione della cig registrata nel 2014 - sottolinea la Cgil - non ha alcuna rilevanza. Siamo ancora su dati che gravitano intorno al miliardo di ore: un livello talmente elevato che parlare di flessione non ha alcun senso. Per le domande di disoccupazione la situazione è ancora molto grave, la via d'uscita da intraprendere rimane sempre e solo il lavoro, da difendere e da creare". "La riduzione della cassa integrazione con un aumento delle richieste di disoccupazione è il segnale dell'esaurimento della possibilità di usare questo strumento - dice il segretario confederale della Cisl Gigi Petteni - ci deve essere un'azione forte per la ricollocazione delle persone che perdono il lavoro altrimenti c'è la disperazione. Chiediamo al Governo, che si accinge a riordinare la cassa integrazione, di non ridurre l'azione di questo strumento importantissimo". "È sbagliato - dice il segretario confederale Uil Guglielmo Loy - scambiare la riduzione della cassa integrazione con maggiori sussidi di disoccupazione. La riduzione dell'efficacia della cassa straordinaria e della deroga, che sembra la linea del Governo, non produrrà effetti positivi alla quantità e qualità del lavoro. Sono due strumenti di protezione sociale con finalità diverse che vanno salvaguardati è rafforzati".