Cassa integrazione in lieve calo ma
domande di disoccupazione in aumento: il
2014 si conferma, secondo i dati diffusi dall'Inps,
un anno nero per
l'occupazione e per l'utilizzo degli ammortizzatori sociali. In
attesa che diventi operativo il contratto a tutele crescenti (il
decreto attuativo è all'esame del Parlamento) e che possano
essere utilizzati gli sgravi contributivi sulle nuove assunzioni
(si attende la circolare Inps ma l'avvio è fissato al primo
gennaio) nei primi 11 mesi del 2014 oltre 2,1 milioni di persone
hanno perso il lavoro e chiesto all'Inps il sussidio di
disoccupazione. Le domande di disoccupazione sono cresciute
dell'8,3% rispetto allo stesso periodo del 2013 (già anno record
per le richieste) e raggiunto in 11 mesi il valore dell'intero
2013.
La situazione è in lieve miglioramento per la
cassa
integrazione con 1,1 miliardi di ore e un calo del 6% rispetto
al 2013 ma - sottolineano i sindacati - il dato sembra
rispecchiare di più l'esaurimento della possibilità di
utilizzare lo strumento che la ripresa dell'attività produttiva.
Nell'intero anno diminuisce la cassa ordinaria (da 356 milioni
di ore a 246 con un -30,6%) mentre aumenta la straordinaria (da
527 milioni a 624 con un +18,4%) mentre la cig in deroga passa
da 299 a 240 milioni (-19,5%) nonostante la crescita rilevata a
dicembre (+36%). A dicembre nel complesso la cassa integrazione
ha superato quota 89 milioni di ore con un aumento dell'11,3% su
novembre e un calo del 5% su dicembre 2013.
Il "vero allarme sociale è
l'aumento delle richieste di
sussidio di disoccupazione" - afferma il leader Uil, Carmelo
Barbagallo dicendosi scettico sulla possibilità che il Jobs act
e gli sgravi sulle nuove assunzioni possano creare nuovi posti
di lavoro. "Senza investimenti pubblici e privati - dice - non
si crea occupazione. Con gli sgravi sul lavoro non si avranno
posti in più, si fa solo riciclaggio dei posti esistenti".
"La riduzione della cig registrata nel 2014 - sottolinea la
Cgil - non ha alcuna rilevanza. Siamo ancora su dati che
gravitano intorno al miliardo di ore: un livello talmente
elevato che parlare di flessione non ha alcun senso. Per le
domande di disoccupazione la situazione è ancora molto grave, la
via d'uscita da intraprendere rimane sempre e solo il lavoro, da
difendere e da creare".
"La riduzione della cassa integrazione con un aumento delle
richieste di disoccupazione è il segnale dell'esaurimento della
possibilità di usare questo strumento - dice il segretario
confederale della Cisl Gigi Petteni - ci deve essere un'azione
forte per la ricollocazione delle persone che perdono il lavoro
altrimenti c'è la disperazione. Chiediamo al Governo, che si
accinge a riordinare la cassa integrazione, di non ridurre
l'azione di questo strumento importantissimo".
"È sbagliato - dice il segretario confederale Uil Guglielmo
Loy - scambiare la riduzione della cassa integrazione con
maggiori sussidi di disoccupazione. La riduzione dell'efficacia
della cassa straordinaria e della deroga, che sembra la linea
del Governo, non produrrà effetti positivi alla quantità e
qualità del lavoro. Sono due strumenti di protezione sociale con
finalità diverse che vanno salvaguardati è rafforzati".