Inps. Al via il bonus asilo nido, oltre 66mila richieste di Ape social
Da stamattina alle 10 e fino alla mezzanotte del 31 dicembre è possibile presentare la domanda per ottenere le agevolazioni per la frequenza di asili nido pubblici e privati, il cosiddetto "Bonus asilo nido", previsto per i figli nati o adottati dal 1° gennaio 2016, cui spetta un contributo di massimo 1.000 euro, per il pagamento di rette per la frequenza di asili nido pubblici e privati e di forme di assistenza domiciliare in favore di bambini con meno di tre anni affetti da gravi patologie croniche. Il premio è corrisposto direttamente dall’Inps su domanda del genitore.
Ecco i requisiti alla data di presentazione della domanda:
• cittadinanza italiana;
• cittadinanza UE;
• permesso di soggiorno UE per soggiornanti di lungo periodo;
• carta di soggiorno per familiari extracomunitari di cittadini dell’Unione europea;
• carta di soggiorno permanente per i familiari non aventi la cittadinanza dell’Unione europea;
• status di rifugiato politico o di protezione sussidiaria;
• residenza in Italia;
• relativamente al contributo asilo nido, il richiedente è il genitore che sostiene l’onere del pagamento della retta;
• relativamente al contributo per forme di assistenza domiciliare, il richiedente deve coabitare con il figlio e avere dimora abituale nello stesso comune.
In caso di adozioni o affidamenti preadottivi verrà presa in considerazione la data più favorevole tra il provvedimento di adozione e la data di ingresso in famiglia del minore, purché successivo al 1° gennaio 2016.
Modalità di presentazione della domanda
La domanda va presentata on line sul sito dell’Inps, nella sezione accessibile al link https://serviziweb2.inps.it/PassiWeb/jsp/login.jsp?uri=https%3A%2F%2Fserviziweb2.inps.it%2FDomandeBonusNido%2Fhome&S=S, munendosi di Pin dispositivo, rilasciato da qualsiasi Agenzia dell’Inps.
In alternativa, si può fare la domanda tramite:
• Contact center al numero 803.164 (gratuito da rete fissa) oppure 06.164.164 da rete mobile;
• Enti di patronato e intermediari dell’Istituto, attraverso i servizi telematici offerti dagli stessi.
La richiesta per i contributi
Presentando la domanda è necessario specificare l’evento per il quale si richiede il beneficio, e precisamente:
• pagamento di rette relative alla frequenza di asili nido pubblici e privati autorizzati (“Contributo asilo nido”);
• introduzione di forme assistenza domiciliare a favore dei bambini affetti da gravi patologie croniche (“Contributo per introduzione di forme di supporto presso la propria abitazione”).
Qualora il richiedente intenda fruire del beneficio per più figli sarà necessario presentare una domanda per ciascuno di essi.
Per il bonus asilo nido il richiedente dovrà indicare le mensilità per le quali intende ottenere il beneficio relative ai periodi di frequenza scolastica compresi tra gennaio e dicembre 2017.
Potranno verificarsi, al riguardo, due fattispecie:
• frequenza scolastica del minore nel periodo gennaio-luglio 2017 (anno scolastico 2016/2017). In tale ipotesi il genitore richiedente dovrà indicare gli estremi della documentazione attestante l’avvenuto pagamento delle rette per la fruizione dell’asilo nido pubblico o privato autorizzato prescelto che dovrà essere allegata in un momento successivo a quello di presentazione della domanda. Al fine di ottenere l’importo massimo del premio, pari a 1.000 euro, il richiedente dovrà altresì dichiarare che il minore è già iscritto per l’anno scolastico 2017/2018, ovvero compilare la dichiarazione che il minore sarà iscritto anche per l’anno 2017/2018.
I documenti da allegare
Per il 2017, trattandosi di norma di prima applicazione, il primo pagamento comprenderà l’importo delle mensilità sino a quel momento maturate. A partire dal mese successivo a quello di rilascio della procedura il pagamento avrà cadenza mensile. Le ricevute corrispondenti ai pagamenti delle rette relative ai mesi settembre-dicembre 2017 dovranno essere allegate entro la fine di ciascun mese e comunque non oltre il 31 dicembre 2017. Per i soli frequentanti asili nido pubblici che emettono i bollettini di pagamento oltre tale data, le ricevute potranno essere allegate successivamente e, comunque, non oltre il 1 aprile dell’anno successivo. In ogni caso il rimborso avverrà solo a seguito di allegazione di ricevuta di pagamento. È importante che le ricevute riportino sia il codice fiscale del richiedente che quello del minore.
• Minore iscritto per la prima volta all’asilo nido a decorrere da settembre 2017 (anno scolastico 2017/2018).
In tale ipotesi la presentazione della domanda sarà possibile solo nel caso in cui sia fornita prova dell’avvenuta iscrizione e del pagamento almeno di una retta di frequenza, oppure dell’avvenuto inserimento in graduatoria del bambino, nel caso in cui si tratti di asili nido pubblici che prevedono il pagamento delle rette posticipato rispetto all’inizio della frequenza. In tale caso dovrà essere allegata idonea documentazione che dimostri l’inserimento del minore in graduatoria e la previsione del pagamento differito. In ogni caso il rimborso avverrà solo a seguito di allegazione di ricevuta di pagamento. È importante che le ricevute riportino sia il codice fiscale del richiedente che quello del minore. In entrambe le fattispecie evidenziate, la prova dell’avvenuto pagamento potrà essere fornita tramite ricevuta o quietanza di pagamento, fattura quietanzata, bollettino bancario o postale, e per i nidi aziendali tramite attestazione del datore di lavoro o dell’asilo nido dell’avvenuto pagamento della retta o trattenuta in busta paga. Nel caso in cui una delle suddette ricevute sia relativa al pagamento di più mesi di frequenza, dovrà essere allegata in relazione a ogni mese a cui si riferisce.
Il bonus per le forme di supporto presso la propria abitazione viene erogato dall’Istituto a seguito di presentazione da parte del genitore richiedente, che risulti convivente con il bambino, di un attestato rilasciato dal pediatra di libera scelta che attesti per l’intero anno di riferimento «l’impossibilità del bambino a frequentare gli asili nido in ragione di una grave patologia cronica».
Modalità di pagamento del bonus
L’Inps provvede alla corresponsione del bonus nelle modalità di pagamento indicate dal richiedente nella domanda (bonifico domiciliato in Posta, accredito su conto corrente bancario o postale, libretto postale o carta prepagata con Iban). L’utente che opta per l’accredito su un conto con Iban è tenuto a presentare anche il modello SR163, scaricabile dal sito dell’Inps al link: https://www.inps.it/NuovoportaleINPS/default.aspx?sGenerico=SR163&iPrestazioni=95, a meno che tale modello non sia stato già presentato all’INPS in occasione di altre domande.
Il bonus richiesto, sia asilo nido che per forme di supporto presso la propria abitazione, può essere erogato, nel limite di spesa indicato (per il 2017 è di 144 milioni di euro), secondo l’ordine di presentazione della domanda online. Nel caso in cui, a seguito del numero delle domande presentate venga raggiunto il limite di spesa, l’Inps non prenderà in considerazione ulteriori domande.
Ape social, oltre 66mila richieste
Sono state presentate 66.409 domande per accedere all'Ape social e al pensionamento anticipato per i lavoratori precoci. L'Istituto spiega che - sabato 15 luglio era l'ultimo giorno utile - sono arrivate 39.777 richieste per l'indennità di Ape social e 26.632 per i lavoratori precoci. È stato così superato il tetto previsto per quest'anno, pari a 60 mila unità.
L'Inps ha tracciato anche la distribuzione sul territorio, sottolineando che «il maggior numero di domande è stato presentato in Lombardia (11.048), seguita dal Veneto (6.701), dalla Sicilia (5.608), dal Piemonte (5.568), dall'Emilia Romagna (4.865), dal Lazio (4.594) e dalla Toscana (4.566)».
«La tipologia di aventi diritto più rappresentata è quella dei lavoratori disoccupati con 34.530 domande, seguiti dagli addetti alle mansioni difficoltose (15.030)», rileva ancora l'Istituto.
Le domande sono arrivate soprattutto da uomini: meno di una su quattro è stata presentata da una donna, precisamente il 23,2% (15.400 su 66.409). «Per quanto riguarda la distribuzione per genere, le donne - spiega l'Inps - che hanno presentato la domanda per la certificazione per l'Ape sociale sono state 11.668, contro le 28.109 degli uomini. Le domande per la certificazione per lavoro precoce, invece, sono state presentate da 22.900 uomini e da 3.732 donne».
L'Ape social è riconosciuta a disoccupati e disabili con almeno 63 anni e 30 di contributi e con ammortizzatori sociali esauriti. Gli anni di contributi salgono a 36 per chi svolge lavori gravosi (infermieri, maestre d'asilo, macchinisti, facchini). Sono invece definiti lavoratori precoci coloro che hanno lavorato almeno 12 mesi prima dei 18 anni e hanno maturato almeno 41 anni di contributi.
Nel complesso per il 2017 il governo ha previsto l'uscita di circa 60mila persone (35mila con Ape sociale e 25mila precoci). Per l'Ape le domande per il 2017 andranno accolte entro una spesa di 300 milioni di euro. La graduatoria per l'Ape sarà messa a punto entro il 15 ottobre. In caso di risorse insufficienti avranno la priorità coloro che sono più vicini alla pensione di vecchiaia. La misura è prevista anche per il prossimo anno (per la seconda tranche le domande dovranno essere presentate entro fine marzo 2018). Quest'anno per l'invio delle domande, attraverso la piattaforma online, c'è stato circa un mese di tempo.
Infine, gli operai edili che vogliono presentare domanda per l’ottenimento dell’Ape sociale potranno sostituire le attestazioni delle mansioni svolte in via continuativa, che devono essere rilasciate dal datore di lavoro, con una idonea dichiarazione, sottoscritta dai responsabili delle Casse edili, dalla quale risultino i periodi durante i quali sono stati iscritti alle Casse stesse. Lo stabilisce una comunicazione dell’Inps che fa seguito alle difficoltà segnalate dalle organizzazioni sindacali, per gli operai edili, di reperire i datori di lavoro per la sottoscrizione della relativa attestazione da allegare alla domanda di Ape sociale. La comunicazione chiarisce che la dichiarazione rilasciata dalle Casse edili dovrà essere allegata alla domanda telematica e che il richiedente dovrà dichiarare, nell’apposito campo, che, stante l’impossibilità di reperire i datori di lavoro, è stata allegata la dichiarazione delle Casse edili interessate, in modo da consentire ai competenti uffici del ministero del Lavoro, dell’Inail e dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro le verifiche di loro competenza.