Economia

Indagine. Ingegneri, il 93,8% occupato a quattro anni dalla laurea

Redazione Romana lunedì 17 settembre 2018

Secondo l’indagine realizzata dalla Fondazione del Consiglio nazionale ingegneri e da Anpal Servizi, che tratteggia le prospettive occupazionali dei corsi di laurea in ambito ingegneristico, la parola chiave è formazione. Una scelta che paga. Il tasso di occupazione degli ingegneri è tra i più elevati: a quattro anni dalla laurea è pari al 93,8%, contro una media generale pari all’83,1%. Inoltre, i laureati in Ingegneria trovano presto lavoro: sei mesi contro i dieci degli altri laureati. E sono anche meglio retribuiti: 1.758 euro netti al mese a quattro anni dalla laurea, contro la media generale è 1.373 euro. Interessanti anche i dati relativi alla tipologia di contratto. L’82,6% trova occupazione in forma subordinata, l’11,4% in ambito autonomo, solo il 3,4% sono lavoratori part time.

Naturalmente non mancano criticità. Uno dei problemi è la distribuzione territoriale delle occasioni lavorative. Il 56,7% dei laureati in Ingegneria di Sicilia e Sardegna e il 46% dei laureati meridionali, per esempio, hanno trovato lavoro nelle regioni del Centro-nord. Nel frattempo il 10,8% dei laureati di Lombardia, Piemonte e Liguria ha preferito trasferirsi all’estero. Nel 2017 si sono registrate circa 50mila assunzioni per mansioni professionali ad alta vocazione ingegneristica, con un’età media degli assunti pari a 35,6 anni. Un terzo del monte assunzioni si è concentrato in Lombardia. A seguire il 12% nel Lazio e il 10% in Emilia Romagna.

Giuseppe Margiotta, presidente del Centro Studi Cni, ha sottolineato che la «collaborazione con Anpal Servizi ci ha consentito di migliorare ulteriormente la nostra capacità di analisi, grazie al suo sistema informativo unitario delle politiche del lavoro».

«L’indagine conferma quanto la società civile e la pubblica amministrazione stanno sperimentando in questi giorni: la progressiva carenza di ingegneri civili negli ambiti dedicati, in quelli della progettazione e soprattutto in quelli della vigilanza, del controllo e della consulenza sull’edilizia pubblica e sulle grandi infrastrutture. I profili del settore Ict sono i più ambiti dalle imprese. Invece, il settore civile ed in particolare quello edile, un tempo ai vertici della domanda e dell’interesse dei neo laureati, non accenna a risalire», ha detto Margiotta.

«Le ricerche realizzate da Anpal Servizi e Fondazione Cni - ha commentato il presidente di Anpal, Maurizio Del Conte - consentono di indagare in modo efficace il disallineamento delle competenze tra domanda e offerta di lavoro e di individuare i punti di forza che qualificano alcuni corsi di studio, quali Ingegneria, come eccellenze. L’orientamento assume dunque un ruolo sempre più determinante non solo per trovare un lavoro, ma per la scelta di un percorso di studi e di formazione, solo se è fortemente collegato alla analisi costante del mercato del lavoro e delle sue tendenze future».

I dati mostrano come nel 2017 la domanda di qualifiche ingegneristiche risulti in crescita: +7% rispetto al 2016. Tra i profili più ricercati ci sono quelli Ict: quasi 24mila analisti e i progettisti di software, circa 5mila progettisti e amministratori di sistemi. Sono 4.500 invece le assunzioni di ingegneri energetici e meccanici. Un ultimo dato è quello relativo all’assorbimento di ingegneri nel settore pubblico. Nel 2017 solo una assunzione su dieci è stata effettuata da un ente pubblico.