Istat. Nuovo record per l'inflazione: a febbraio + 5,7%
Carrello della spesa più caro del 4% a febbraio
L’inflazione continua a correre anche nel mese di febbraio, trainata dai beni energetici. Se il mese scorso erano state soprattutto le tariffe di gas e luce a crescere in maniera esponenziale, adesso sono i beni non regolamentati (vale a dire i carburanti) ad incidere in maniera consistente. Ma anche i beni alimentari fanno registrare un balzo in avanti. Il risultato è un nuovo record del tasso di inflazione, mai così elevato negli ultimi trent’anni. Secondo le stime preliminari, nel mese di febbraio, l'indice nazionale dei prezzi al consumo per l'intera collettività (NIC), al lordo dei tabacchi, registra un aumento dello 0,9% su base mensile e del 5,7% su base annua (da +4,8% del mese precedente). Un tale livello non si registrava da novembre 1995. «Le tensioni inflazionistiche si propagano, in particolare ai Beni alimentari, i cui prezzi accelerano di oltre un punto, trascinando oltre il 4% anche la crescita dei prezzi del cosiddetto carrello della spess» afferma l'Istat commentando l'ottavo aumento consecutivo dell'inflazione e precisando che l'accelerazione riguarda sia i prezzi dei Beni alimentari, per la cura della casa e della persona (da +3,2% di gennaio a +4,2%) sia quelli dei prodotti ad alta frequenza d'acquisto (da +4,3% a +5,4%).
L'accelerazione dell'inflazione su base tendenziale è dovuta prevalentemente ai prezzi dei Beni energetici (la cui crescita passa da +38,6% di gennaio a +45,9%), in particolare a quelli della componente non regolamentata (da +22,9% a +31,3%), mentre i prezzi dei Beni energetici regolamentati, anche nel mese di febbraio, risultano quasi raddoppiati rispetto allo stesso mese del 2021 (+94,4%; era +94,6% a gennaio). L'Istat precisa che, insieme, le due componenti spiegano due terzi della variazione tendenziale dell'indice Nic. L'inflazione di fondo, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, accelera da +1,5% a +1,7%. L'inflazione acquisita per il 2022 è pari a +4,3% per l'indice generale e a +1,3% per la componente di fondo.