Economia

Armi. Alleanza nei carri armati tra il gruppo Leonardo e Rheinmetall

Pietro Saccò mercoledì 3 luglio 2024

Un Lynx in produzione in una fabbrica di Rheinmetall

Leonardo e la tedesca Rheinmetall si sono alleate per costruire carri armati, con l’Esercito italiano come primo cliente. Le due aziende hanno annunciato ieri un accordo preliminare (Memorandum of Understanding) per la creazione di una nuova società in cui avranno ognuna il 50% delle quote. Questa joint venture si dedicherà allaosviluppo e alla commercializzazione di un nuovo carro armato, chiamato Main Battel Tank (Mbt), e di una nuova piattaforma di veicoli di fanteria, chiamata Lynx, per il programma Armoured Infantry Combat System (AICS) dell’Esercito italiano.

Le linee di assemblaggio finale, i test di omologazione dei mezzi, le attività di consegna e il supporto logistico saranno realizzati in Italia con una quota italiana del 60%, spiegano le due aziende. Sarà in Italia anche la sede della società. Secondo indiscrezioni riportate dal Sole 24 Ore, che martedì aveva anticipato la notizia, si prevedono commesse per 20 miliardi di euro in dieci anni per produrre 280 carri armati e e mille cingolati. Cifre simili le ha riportate anche il quotidiano tedesco Handelsblatt, scrivendo che il governo italiano sarebbe pronto a fare un mega ordine di carri armati e blindati a Rheinmetall, per 20 miliardi di euro su 15 anni.

«Vogliamo stabilire insieme nuovi standard e aprire le porte a una nuova generazione di tecnologie all’avanguardia per veicoli da combattimento, in e per l’Europa» ha commentato Armin Papperger, ceo di Rheinmetall, che è la più grande impresa tedesca del settore della Difesa. Roberto Cingolani, amministratore delegato di Leonardo. ha aggiunto che «le sinergie industriali e tecnologiche tra Leonardo e Rheinmetall rappresentano un’opportunità unica per sviluppare carri armati e veicoli di fanteria all’avanguardia. Consideriamo questo accordo un contributo fondamentale verso la creazione di uno spazio della difesa europeo».

La joint venture, difatti, punta anche a partecipare nel futuro Main Ground Combat System (MGCS) europeo, il progetto per la costruzione di un carro armato pesante per i Paesi dell’Unione europea che ha il sostegno della Germania e della Francia.

Leonardo, che ha il ministero dell’Economia come azionista di controllo con una quota del 30,2% delle azioni, già negli anni della gestione di Alessandro Profumo, aveva trattato a lungo con il consorzio europeo Knds , che costruisce i Leopard, per un’alleanza nella produzione di carri armati, ma il mese scorso ha annunciato che la trattativa si era chiusa senza un accordo.

L’intesa arriva in un momento molto positivo per i conti dell’industria delle armi, che cresce grazie all’aumento delle tensioni internazionali, a partire dalle guerre in Ucraina e in Medio Oriente. Rheinmetall, più nel dettaglio, prevede di chiudere il 2024 con un fatturato superiore ai 10 miliardi di euro, per la prima volta nella sua storia: sarebbe un aumento di quasi il 40% rispetto ai ricavi del 2023 e del 56% rispetto al 2022. Dall’inizio dell’anno in Borsa le azioni del gruppo tedesco hanno guadagnato il 68% (+5% dopo l’annuncio di ieri). Ma vanno molto bene anche le azioni di Leonardo, che da gennaio hanno guadagnato poco meno del 47% (+3,8% ieri). A marzo il gruppo italiano ha presentato un piano industria che prevede un aumento dei ricavi del 39%, da 15,3 a 21,3 miliardi di euro, in cinque anni.