Indagine. In crescita le spese per formazione e politiche attive
Un allievo di un istituto professionale
"Eppur si muove" potrebbe essere la sintesi dell'analisi sui dati dall'Osservatorio digitale che monitora i bandi sulla formazione professionale e le politiche attive del lavoro in Italia. La piattaforma, ideata da Cnos-Fap Centro nazionale opere salesiane-Formazione aggiornamento professionale e da Ptsclas, evidenzia come gli impegni di spesa in Italia dei bandi per la formazione professionale e le politiche attive del lavoro siano cresciuti, registrando quindi una tendenza positiva. Infatti, l'Osservatorio digitale esplicita che nel 2022 ci sono stati oltre 1,2 miliardi di euro investiti nella formazione, per lo più ordinamentale, in leggero aumento rispetto agli 1,1 del 2020; mentre più evidente risulta la crescita dei finanziamenti dedicati alle politiche attive del lavoro con 2,2 miliardi del 2022 rispetto agli 822 milioni del 2020. Questo è quanto risulta dallo studio di 262 avvisi pubblicati dalle Regioni, di cui 159 riguardanti le politiche della formazione e 103 relativi alle politiche attive del lavoro. Si può affermare quindi, che la tendenza delle politiche europee e nazionali è quella di implementare gli investimenti in questi ambiti, ritenuti ormai determinanti per lo sviluppo dell'occupazione. In merito alla recente riforma degli istituti tecnici e professionali, si è analizzato il potenziamento degli Its academy e la proposta di sperimentazione della nuova filiera formativa tecnologica-professionale, così tanto voluta dal ministro dell'Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara. Riforme e risorse che possono servire a superare certe reticenze e disegnare un nuovo sviluppo del Paese basato sulle competenze. «Siamo di fronte - spiega Giuliano Giacomazzi, direttore generale del Cnos-Fap - a una nuova sfida con la riforma del ministro Valditara. Auspichiamo che questa possa concorrere nella direzione di un pieno riconoscimento della IeFP-Istruzione e formazione professionale, delle sue peculiarità e della sua propria identità, alla pari dei percorsi scolastici. Il Cnos-Fap rileva un apprezzamento per la crescita e il consolidamento di tale filiera, che ha raggiunto un buon livello e che deve determinare gli ultimi tasselli per arrivare ad una sua piena realizzazione, ma mancano però ancora interventi strutturali che aiutino a superare le forti disomogeneità regionali. L'attenzione sullo sviluppo degli Its mette bene in evidenza la ricchezza formativa ed educativa della filiera lunga della formazione tecnico-professionale, come elemento conclusivo e di eccellenza».