Inapp. Quando il lavoro c'è, ma mancano le competenze
Sebastiano Fadda, presidente dell'Inapp
Ecco come connettere domanda e offerta
Il mismatch è uno dei maggiori freni allo sviluppo economico dell’Italia. Molte ricerche di personale non sono andate a buon fine perché i professionisti sono introvabili o non sono in numero sufficiente per coprire tutte le posizioni vacanti, perché non hanno le competenze necessarie o perché, in alcuni casi, domanda e offerta non sono allineate. «In alcuni settori, come l’Ict e l’Energy – sottolinea Joelle Gallesi, managing director di Hunters Group – più della metà delle offerte di lavoro rimane aperta (si calcola che il tasso di chiusura sia inferiore al 47%) e questo rappresenta, senza dubbio, un grosso problema per lo sviluppo del business. Un problema che deve trovare una soluzione, magari anche guardando al di fuori dei confini nazionali e implementando, in maniera sempre più consistente e strutturata, politiche che permettano da un lato il rientro dei nostri migliori talenti e, dall’altro, rendano le assunzioni di talenti stranieri più semplici. L’international recruiting potrebbe essere la strada più facilmente percorribile, anche sfruttando le condizioni fiscali estremamente favorevoli che l’Italia offre a chi ha lavorato all’estero negli ultimi due anni». L’Italia – grazie all’agevolazione per i lavoratori rimpatriati – sta tornando a essere un Paese molto interessante, a livello professionale, sia per i lavoratori italiani che hanno vissuto all’estero, sia per i lavoratori stranieri che, in percentuale sempre crescente negli ultimi tempi, stanno pensando al nostro paese non solo per le attrazioni turistiche e culinarie, ma anche per una carriera di successo. E anche i numeri sembrano confermarlo. Secondo una recente indagine condotta da Hunters Group, infatti, sono cresciute del 10% le richieste di professionisti italiani che, dopo aver lavorato all’estero, hanno iniziato a considerare anche offerte provenienti da aziende del nostro Paese. Una situazione inimmaginabile fino a qualche anno fa ma che – soprattutto dopo la pandemia – ha iniziato a concretizzarsi e, di anno in anno, diventa sempre più diffusa. Grazie alle agevolazioni fiscali, confermate anche nella legge di Bilancio 2023, i rientri in Italia dall’estero nell’ultimo anno hanno coinvolto circa 19mila lavoratori e lavoratrici. Numeri decisamente in crescita rispetto agli anni passati, basti pensare che i rientri nel 2021 sono stati poco più di 14mila. Tuttavia, alcuni dei nostri migliori talenti decidono di lasciare il nostro Paese perché, soprattutto in alcuni settori, le nostre aziende – a livello retributivo – non reggono il confronto. Tra le figure professionali con maggiore possibilità di trovare un impiego stabile lontano dall’Italia ci sono i profili altamente qualificati dell’It, del Finance e dell’Energy. Un data scientist – il professionista che analizza ed elabora i dati – in Italia guadagna mediamente 42.500 euro lordi all’anno che diventano 70mila nel Regno Unito, 75mila in Germania e addirittura 143mila negli Stati Uniti. Solo in Spagna – se analizziamo i Paesi equiparabili al nostro – la retribuzione è inferiore, anche se di pochissimo (41mila euro). Lo stesso vale, per esempio, per chi sviluppa software: nel nostro Paese la retribuzione media lorda si attesta intorno ai 35mila euro, circa 54mila nel Regno Unito, 65mila in Germania e quasi 100mila negli Stati Uniti. Intanto Epicode, società di edu-tech, lancia Hiring Platform, una vera e propria community di talenti che le aziende potranno consultare gratuitamente per trovare figure con competenze tecnologiche. Permetterà a coloro che vi accederanno di svolgere ricerche attraverso filtri personalizzati, selezionando i profili sia in base al ruolo professionale che alle principali competenze di cui l'azienda ha maggiormente bisogno. Nel consultare i potenziali candidati, sarà possibile accedere a dati che permetteranno una profilazione precisa tra cui: hard e soft skill, valutazione dei colleghi con i quali ha lavorato, assessement comportamentale, potenziale di sviluppo e compatibilità con il team dell'azienda.
Le assunzioni di talenti
Contents.com, la piattaforma con funzionalità di intelligenza artificiale generativa per l’ideazione, la produzione e la trasformazione di contenuti e flussi di lavoro, si prepara a chiudere l’anno con un +65% di organico rispetto a dicembre 2022, una squadra di 90 persone, provenienti da 16 nazionalità diverse e quattro sedi (Milano, Parigi, Madrid e Las Vegas). Per far fronte alla crescente richiesta del mercato, prevede di accogliere all’interno del proprio team multidisciplinare 50 nuovi talenti entro la fine del 2024, principalmente nel team Innovation Technology: developer, data scientist, prompt engineer e linguisti computazionali e nel team Sales. Per maggiori informazioni: www.contents.com e i canali LinkedIn, Facebook, Twitter e Instagram.