Boom di
richieste di
ingegneri e profili tecnici italiani da parte di società svizzere
o multinazionali con sedi sul territorio elvetico. È quanto emerge da una
ricerca effettuata da Technical Hunters, società italiana di head hunting, che
ha rilevato negli ultimi due anni questo interesse, soprattutto da parte di
imprese attive nei comparti impiantistico e farmaceutico, con quartier generale
a Basilea e Ginevra.
"I profili
più richiesti - spiega
Matteo Columbo, senior manager di Technical Hunters - sono gli ingegneri, in particolare meccanici e chimici, con una discreta
esperienza lavorativa alle spalle, meglio se in multinazionali, con un'età
minima di 35 anni e la conoscenza, oltre all'inglese, del tedesco o del
francese. Gli stipendi per queste figure sono più elevati, anche del 20%
rispetto a quelli italiani, e possono partire da 40mila euro lordi l’anno e
arrivare a 90mila euro”.
"Le aziende
svizzere considerano gli ingegneri italiani molto validi - prosegue il manager
di Technical Hunters - grazie all'ottimo livello formativo garantito dalle Università nazionali, mentre i manager italiani sono sempre più propensi
rispetto al passato a trasferirsi all'estero, a causa della situazione
lavorativa che si è venuta a creare in Italia negli ultimi anni".
"Nonostante
i contratti in Svizzera non diano le stesse garanzie di un tempo indeterminato
in Italia, l’opinione pubblica lo considera uno Stato sano e solido - conclude
Columbo - e quindi un buon approdo non troppo lontano dall’Italia, dove si può
tornare con poche ore di viaggio. Infine, se è vero che il costo della vita è
più elevato, il prelievo fiscale è inferiore rispetto all'Italia".