Tendenza. In Italia è boom di incaricati alla vendita diretta
Crescono i lavoratori della vendita porta a porta
Il mondo del lavoro dopo due anni di pandemia non è più lo stesso. A essere cambiati radicalmente sono sia le modalità – oggi sempre più "ibride" – sia l’approccio individuale. Cresce infatti il numero di persone, soprattutto tra le nuove generazioni, che hanno iniziato a mettere in discussione alcuni aspetti della vita lavorativa: chi alla ricerca di una maggiore valorizzazione professionale e chi di un miglior equilibrio tra vita privata e lavoro. E così mentre aumentano i lavoratori che affermano di limitarsi a fare lo stretto necessario e si registrano milioni di dimissioni volontarie, per contro il settore delle vendite dirette continua a crescere. In Italia il 74% degli incaricati alle vendite, quasi 500mila persone, è donna: una testimonianza di come il comparto incontri e sostenga le esigenze delle lavoratrici quali flessibilità, autonomia e necessità di un equilibrio tra vita familiare e lavoro. Una professione con concrete opportunità di impiego attraverso un sistema efficace, in continua evoluzione e che risponde positivamente ai cambiamenti e alle priorità dei nostri tempi. In cui la forte presenza femminile, assieme all’assenza di un divario salariale tra uomo e donna, rende la vendita diretta un lavoro meritocratico, senza distinzione di sesso, età o nazionalità, come spesso è presente in molte altre realtà lavorative. «La vendita diretta ha sempre dimostrato una sensibilità particolare verso la promozione dell’uguaglianza di genere. Il settore ha offerto negli anni un contributo sostanziale a favore dell’emancipazione femminile, garantendo a molte donne l’opportunità di trovare un lavoro per rendersi economicamente autonome e indipendenti. Per questo esortiamo le istituzioni e la società civile a collaborare con determinazione per mettere in atto misure concrete volte a prevenire e contrastare la violenza di genere, assicurando un futuro in cui tutte le donne possano vivere libere da ogni forma di minaccia e discriminazione e avere accesso alle medesime opportunità», spiega Giovanni Paolino, presidente di Avedisco. Mentre le grandi aziende associate a Univendita (Confcommercio), hanno fatto registrare nei primi sei mesi dell'anno un fatturato in crescita dell'8,8% rispetto allo stesso periodo del 2022, passando da 691 milioni a 752 milioni di euro. Tra i settori merceologici, si rileva il boom dei beni durevoli per la casa, con quasi il 25% di crescita a 319 milioni di euro. «Malgrado le difficoltà complessive del quadro economico - sottolinea Ciro Sinatra, presidente dell'associazione per un nuovo quadriennio - il nostro settore e in particolare le nostre affiliate dimostrano una grande vitalità, confermando la natura anticiclica della vendita diretta. I ricavi evidenziano che il comparto offre occasioni di lavoro stimolanti e appaganti che da una parte consentono di incrementare le entrate in ottica di contrasto al carovita, ma dall'altra aprono prospettive di formazione e di crescita professionale che possono condurre a carriere importanti e durature nel tempo, ben oltre l'obiettivo di una temporanea integrazione al reddito. La nostra stella polare, come associazione, è la difesa e la valorizzazione delle imprese e dei loro addetti tenendo assieme i valori della tradizione, a partire dal rapporto diretto venditore-cliente, e le innovazioni tecnologiche che stanno arricchendo anche il nostro comparto».