Vigilia travagliata, quella della scadenza della prima rata dell’Imu. In un Paese dove per il Censis 8 cittadini su dieci posseggono la casa d’abitazione, un sondaggio di Unimpresa rivela come solo 3 proprietari su 5 abbiano manifestato l’intenzione di versare la prima rata entro lunedì. E la protesta è cavalcata da una parte delle forze politiche: domenica si è svolto a Verona il «No Imu day», organizzato dalla Lega Nord contro la tassa introdotta dal Governo Monti.
IL 40% NON PAGHERÀQuattro contribuenti su dieci non verseranno la prima rata dell’Imu per problemi di liquidità, adducendo «l’aumento degli importi rispetto all’Ici come causa del ritardo o mancato pagamento». Lo rivela un sondaggio nei 900 Caf delle 60 sedi provinciali di Unimpresa: solo il 60% dei proprietari d’immobili ha pagato la prima rata o lo farà domani; il 15% potrebbe rinviare l’intero saldo a dicembre, mentre il restante 25% ha dichiarato di voler rimandare all’anno venturo (con interessi intorno al 6%). E siccome il gettito complessivo dell’Imu è stimato in 21,4 miliardi di euro, proiettando le percentuali sui mancati versamenti, il mancato introito per Stato e comuni potrebbe oscillare da 2,1 miliardi a 8,5 miliardi. Ciò, per Unimpresa, potrebbe innescare un aumento delle aliquote del saldo di dicembre.
VALE 3 GIORNI DI LAVORO Sostiene la Cgia di Mestre che per pagare l’Imu occorreranno 3 giorni di lavoro in più rispetto al 2011 e che, per giunta, la pressione fiscale cresce senza sosta: se nel 2002, occorrevano 148 giorni di stipendio per assolvere ai doveri fiscali, quest’anno ne serviranno 165, 17 in più. E piovono critiche dai sindacati: da sinistra col segretario Cgil, Susanna Camusso («Chi ha grandi patrimoni immobiliari paga meno di un pensionato») e da destra con Giovanni Centrella (Ugl): «Togliamo l’Imu dalla prima casa e quadruplichiamola sulle seconde abitazioni».
LA PROTESTA DELLA LEGA Col governo Monti, «l’unica cosa che cresce sono le tasse e la rabbia dei contribuenti padani», lamenta il triumviro leghista Roberto Maroni, domenica a Verona dove il Carroccio ha convocato sindaci e amministratori locali per il «No Imu day». Sarà, avverte Maroni, «l’inizio della guerra contro questi professori-imbroglioni. Governo Monti-Dracula: licenziato». Nel Pdl, dove la linea dettata da Angelino Alfano è condivisa dai più («Che sia una tantum solo per il 2012») si leva però la voce agguerrita di Daniela Santanchè: «Se il 40% dei contribuenti non verserà l’Imu, diffido chiunque dal chiamarli evasori. Non lasciamoli da soli nella battaglia contro una tassa ingiusta». Parole che spingono il leader dell’Udc, Pier Ferdinando Casini, a incalzare Alfano: «Sull’Imu dica se sta col governo o con la Santanchè». Ribatte il deputato pidiellino Massimo Corsaro: «Alfano sta col Pdl, che non ha minacciato scioperi fiscali contro l’Imu, ma nemmeno ha condiviso la sua introduzione, imposta dal governo Monti con la fiducia».