Imprenditoria straniera. In cinque anni sono 46mila in più
Cresce l'imprenditoria straniera
Sono oltre 417mila i contratti programmati dalle imprese nel mese di marzo e sono circa 1,3 milioni quelli previsti per il trimestre marzo-maggio. Mentre si attesta complessivamente al 47,4% la quota di assunzioni di difficile reperimento (+6,3% rispetto a un anno fa), soprattutto a causa della mancanza di candidati per ricoprire le posizioni lavorative aperte. A incontrare le maggiori difficoltà di reperimento sono i settori legno-arredo (59,2%), costruzioni (58,5%), metallurgia (58,3%), tessile-abbigliamento-moda (58%). Aumenta perciò la richiesta di lavoratori immigrati: erano poco più di 60mila a marzo 2022. Anche se sono state circa 245mila le domande giunte al Viminale nel click day per l'ingresso di lavoratori stranieri previsto dal decreto flussi 2022. Si tratta di circa il triplo della quota prevista dal provvedimento. C'è comunque tempo fino al 31 dicembre 2023 per presentare la domanda anche se le richieste saranno vagliate in ordine cronologico. A delineare questo scenario è il Bollettino del Sistema informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere e Anpal. La quota di assunzioni che le imprese prevedono di ricoprire ricorrendo a immigrati si attesta sul 18,8% delle entrate complessive, in crescita rispetto al 16,8% di marzo 2022 (+2%). Logistica, servizi operativi di supporto alle imprese e alle persone, industrie metallurgiche, industrie del legno-arredo e costruzioni sono i settori in cui la necessità di lavoratori immigrati supera il 20% degli ingressi programmati. Recentemente, i ministeri del Lavoro, dell’Interno e dell’Agricoltura hanno preso importanti decisioni su quanti lavoratori stranieri potranno entrare in Italia. Il governo Meloni ha autorizzato per il 2023 l’ingresso nel nostro Paese di 82.705 lavoratori migranti extracomunitari. Più dell’anno scorso e oltre il doppio rispetto al periodo pre-pandemia. Non è sempre stato così, se pensiamo che, in passato, il numero di persone ammesse era di circa 30mila. Ma ci sono anche stati anni, come il 2006, in cui gli ingressi consentiti erano circa 150mila. L'occupazione extracomunitaria ha dunque ricevuto un impulso che Assosomm-l’Associazione italiana delle Agenzie per il lavoro valuta positivamente, si pensi soltanto al punto di vista fiscale, dal momento che il lavoro regolare porta, di fatto, a maggiori entrate per lo Stato. «La proposta delle Agenzie per il lavoro per un’immigrazione positiva e risolutiva prevede la formazione all’estero e facilitazioni per un inserimento in Italia di cittadini extracomunitari formati. Siamo pronti anche a formare eventuali persone già presenti in Italia e in attesa di regolarizzazione. Con queste premesse, saremmo pronti ad assumere circa 80mila migranti in tre anni, pari cioè alle esigenze dei nostri clienti». Lo dichiara Rosario Rasizza, presidente di Assosomm. L’importanza di una buona politica immigratoria è del resto evidente dall’analisi della correlazione tra permanenza irregolare e criminalità e non sempre la misura delle sanatorie per le regolarizzazioni di chi oggi risiede in Italia senza le carte a posto può essere la via maestra per gestire in modo corretto la forza lavoro del nostro Paese. Occorre dunque pensarci prima, in modo strategico, e non correre ai ripari sanando situazioni critiche. Sono scenari con i quali le Agenzie per il lavoro si confrontano costantemente se pensiamo alla straordinaria quantità di ore investite dalle oltre 2.500 filiali impegnate nella gestione amministrativa del personale straniero attivato in somministrazione, a volte un vero e proprio slalom burocratico. Nelle professioni meno qualificate si riscontrano tre lavoratori stranieri su dieci italiani, ma il rapporto è destinato a invertirsi per effetto della crescente scolarizzazione della popolazione italiana. Un fatto che porta naturalmente a vedere sempre meno italiani a svolgere professioni quali ambulanti, addetti alle pulizie industriali o domestici, badanti, raccoglitori e braccianti agricoli.
La formazione a misura di giovani rifugiati e migrantiNumerose le iniziative per formare giovani rifugiati e migranti. ReadyForIT, per esempio, è il programma promosso da Fondazione Italiana Accenture Ets con l’obiettivo creare opportunità di lavoro concrete e mirate sulle competenze It, tra le più richieste dal mercato del lavoro, rendendole accessibili alle fasce economicamente e socialmente più fragili come Neet e giovani rifugiati e migranti. Il programma intende valorizzarne il potenziale favorendone l’integrazione professionale e generando inclusione finanziaria e sociale. A fronte di circa 400mila posti di lavoro vacanti in Italia per mancanza di competenze, in particolare in ambito It, il programma offre percorsi formativi di 3-6 mesi in grado di rispondere alle sfide del futuro e facilitarne l’inclusione nel tessuto lavorativo e sociale del Paese, attraverso lo sviluppo di competenze in Data Analytics, Cybersecurity e sviluppo Web/Mobile. Il progetto, reso possibile da una ampia e prestigiosa rete di partner tra cui Fondazione Vodafone Italia, The Human Safety Net, Fondazione Social Venture Giordano Dell'Amore e Fondazione Conad Ets, rispecchia in pieno la missione di Accenture e della sua Fondazione, che credono nella tecnologia come leva per rispondere a precise urgenze sociali, e per questo è costantemente impegnata nel valorizzare e supportare la crescita personale e professionale dei giovani attraverso una vasta gamma di iniziative e programmi. ReadyForIT ha già coinvolto oltre 600 studenti (70% Neet e 30% migranti e rifugiati provenienti principalmente dall’Afghanistan) evidenziando un tasso di occupazione del 70%, grazie a più di un milione di euro messi a disposizione delle Fondazioni in qualità di investitori in capitale umano. Con l’obiettivo di favorire l’aggiornamento e l’inserimento professionale di giovani rifugiati e migranti, Comau ha aderito ai progetti didattici di Powercoders, l’academy di sviluppo software che dal 2017 offre a studenti talentuosi di diverse nazionalità programmi formativi e tirocini nel settore It, in collaborazione con aziende di tutto il mondo. In particolare, a partire da febbraio 2023, Comau sta accogliendo nel suo team Ict, nella sede di Grugliasco (Torino), una giovane proveniente dal Bhutan e un ragazzo indiano. I due studenti, dopo aver svolto un percorso di formazione di tre mesi con Powercoders, completeranno uno stage retribuito di sei mesi nell’ente Comau Information & Communication Technology, dove entreranno a far parte di team di progetto innovativi focalizzati su Business Analytics e Cyber Security. Grazie a questo percorso didattico i giovani partecipanti potranno acquisire nuove competenze digitali, diventando esperti nell’uso dei principali linguaggi di programmazione web, a cui si aggiunge una formazione mirata al potenziamento di soft skills e abilità trasversali, oggi indispensabili per inserirsi con successo nel mondo del lavoro.