Economia

Il franchising. Montuolo: «Boom di assunzioni con la ristorazione»

Maurizio Carucci giovedì 4 giugno 2015
«Già da tempo avevamo registrato una ripresa dell’occupazione. In particolare nel settore del franchising e del retail. I dati dell’Istat confermano in sostanza quello che avevamo anticipato nel nostro Rapporto». Sembra soddisfatto Francesco Montuolo, vice presidente di Confimprese, l’associazione che riunisce 300 marchi commerciali, 30mila addetti, 450mila punti vendita, il 10% del fatturato totale del settore vendita al dettaglio in Italia.Anche voi avete contribuito all’incremento occupazionale?Per il 2015 i nostri piani di sviluppo prevedono 735 aperture tra direzionali e franchising, per un totale di 3.700 nuovi addetti. Tirano soprattutto la ristorazione e tutto ciò che è legato al settore alimentare e alle eccellenze italiane. Il 23,3% è coperto dal settore abbigliamento e di questo circa il 20% è nel Sud Italia: Campania e Puglia tra le regioni più attive.Com’è cambiato l’identikit del vostro associato con la crisi?Nel 2008 il già imprenditore e l’ex lavoratore dipendente erano le prime due fonti di provenienza di nuove affiliazioni. Avevano un’età tra i 25 e 45 anni. Attualmente, invece, il 77,5% dei franchisor dichiara che l’età del franchisee è in prevalenza compresa tra i 36 e i 55 anni.Ma come entrare nel mondo del franchising?Le condizioni e gli investimenti variano a seconda dei marchi: si va dai 20mila ai 500mila euro. Abbiamo stipulato un accordo con Unicredit per sostenere i nostri associati.Quali consigli per i neo imprenditori?Seguire le proprie passioni, ma fare anche i conti con il mercato. E soprattutto mai scegliere di pancia.Più occupati aiutano anche consumi e Pil?Purtroppo il 54% degli italiani è convinto che il Paese non sarà fuori dalla recessione nei prossimi 12 mesi. Resta ancora all’82% la percentuale di chi mostra una scarsa propensione alla spesa e al 25% quella delle famiglie che non riescono a risparmiare.