Economia

La professione. Il farmacista a presidio della salute e del territorio

Maurizio Carucci martedì 3 settembre 2024

Una farmacista dietro il banco

Il farmacista è una figura fondamentale, soprattutto nei piccoli centri. Il suo ruolo è sempre più centrale. Un'analisi sostiene infatti che il 77% degli italiani ha fiducia in lui e lo considera un professionista competente e accessibile al quale rivolgersi per la gestione della propria salute. È spesso tra i primi punti di riferimento in caso di dubbi sul proprio stato di benessere. Inoltre la farmacia sta diventando sempre più presidio per il territorio e punto di riferimento per il cittadino: quando ha bisogno di un elettrocardiogramma, quando deve gestire le terapie per le malattie croniche, quando deve prendere gli antibiotici. E il futuro la vedrà protagonista anche nella telemedicina, servizio importante specialmente nelle aree interne più fragili e lontane dai centri urbani.

A livello nazionale sono oltre 19mila le farmacie presenti su tutto il territorio (una farmacia ogni 2.952 abitanti), superiore alla media europea che si attesta a una ogni 3.245 abitanti. Sono quattro milioni i cittadini che entrano ogni giorno in farmacia nel nostro Paese, 800mila coloro che vi si recano per esigenze legate alla salute, 200 gli utenti medi di una farmacia, 1.800 le farmacie aperte ogni notte. Sono questi i dati che emergono dal rapporto annuale di Federfarma. I farmacisti coinvolti nella gestione di una farmacia sono 25mila: nel 57,5% dei casi si tratta di una società di farmacisti, nel 42,5% di un singolo farmacista. I farmacisti titolari di farmacia e soci di società titolari di farmacia sono complessivamente oltre 22mila: il 53% è costituito da donne. L’età media è 60 anni. Vi sono poi 400 farmacisti associati in partecipazione e oltre 2mila farmacisti collaboratori di impresa familiare. L’età media è di 58 anni. Il numero degli addetti complessivi è di 97mila, di cui 55mila sono farmacisti collaboratori. Il fatturato delle farmacie è composto per circa il 55,5% da farmaci con ricetta (di fascia A, cioè a carico del Ssn, e di fascia C, cioè a carico del cittadino). Tale quota di fatturato negli ultimi anni è in calo, soprattutto a seguito dei tagli apportati alla spesa farmaceutica convenzionata e alla diffusione dei medicinali equivalenti, che hanno prezzi più bassi rispetto a quelli coperti da brevetto. Il calo di fatturato, nei mesi più critici dell’emergenza sanitaria, si è esteso anche al settore commerciale. Dopo il calo del 2020, il fatturato è risalito nel 2021 e nel 2022.

Dal rapporto è emerso che il 34% dei farmacisti intervistati ha svolto nell’ultimo anno campagne di screening per l’individuazione di soggetti a rischio per patologie croniche. In particolare, i farmacisti si sono concentrati su diabete (70,3%), malattie cardiovascolari (48,2%), dislipidemie (35,9%), Bpco (14,4%). Un dato confermato anche dai cittadini coinvolti; a non conoscere queste iniziative appena l’11,2% del campione. Per quanto riguarda gli screening oncologici, il 78,4% delle farmacie è stato coinvolto nel programma di prevenzione del tumore al colon-retto. Quello della prevenzione è un ambito che coinvolge stabilmente il 43,8% delle farmacie e un ulteriore 52,1% per alcuni periodi, per eseguire test/ esami diagnostici (71,2%), misurazione dei parametri (69,7%) e consegna di materiale informativo (68,2%). Gli screening delle farmacie vengono realizzati per lo più in partnership con soggetti istituzionali (75,9%), con privati (37,1%) e con associazioni di categoria (36,5%). Da rafforzare la collaborazione con realtà del privato sociale e associazioni dei pazienti (solo il 3,5% delle farmacie dichiara di collaborarci).

Per quanto concerne attività di solidarietà, nel corso del 2022 le farmacie hanno ospitato la 23esima Giornata Nazionale di Raccolta del Farmaco promossa da Banco Farmaceutico e l’iniziativa In Farmacia per i Bambini promossa dalla Fondazione Francesca Rava. A livello di campagne di informazione e sensibilizzazione, si ricordano il Progetto Mimosa, contro la violenza sulle donne, Gold for Kids, raccolta fondi per i tumori pediatrici eccetera.

Verso la farmacia dei servizi

«Le farmacie, assieme ai medici di medicina generale, sono l'unica rete di presidi pubblici e privati convenzionati con il Servizio sanitario nazionale, del quale sono parte integrante». E «l'evoluzione della farmacia è stata prevista e regolamentata da apposite norme, finalizzate a migliorare il livello di tutela della salute della popolazione e ad andare incontro alle esigenze organizzative del Servizio sanitario nazionale». Lo spiega il presidente di Federfarma Marco Cossolo. «Per rispondere alle esigenze di salute dei cittadini e alla necessità di una più efficiente e capillare organizzazione territoriale dell'assistenza sanitaria - ricorda Cossolo - la farmacia ha intrapreso sin dal 2009 un percorso di sviluppo investendo nell'ampliamento dei servizi e nella formazione professionale dei farmacisti».

Un'evoluzione «riconosciuta e fotografata» da due sentenze che Federfarma richiama alla memoria. Una è la 111/2021 del Consiglio di Stato: «Si è ormai consumata - afferma - una profonda transizione del ruolo della farmacia da una più tradizionale attività di mera distribuzione di prodotti farmaceutici verso un ruolo di erogazione di prestazioni e servizi, comunque teleologicamente preordinati ad assicurare la somministrazione di interventi connessi con la tutela della salute, tanto da potersi sostenere che la farmacia stessa è ormai un centro sociosanitario polifunzionale a servizio della comunità e punto di raccordo tra ospedale e territorio e front-office del Servizio sanitario nazionale». La seconda sentenza è la 171/2022 della Corte costituzionale: «È in ragione della diffusione delle farmacie sull'intero territorio nazionale - chiarisce - che il legislatore delegato ha previsto che, in aggiunta all'assistenza farmaceutica, siano erogati dalle farmacie nuovi servizi a forte valenza socio-sanitaria finalizzati a garantire che sia mantenuto un elevato e uniforme livello di qualità dei servizi in tutto il territorio a tutela della salute della cittadinanza».

A questo obiettivo, per esempio, guarda il provvedimento voluto dalla Giunta regionale dell'Emilia-Romagna, che assegna alle Aziende sanitarie di tutto il territorio tre milioni di euro per finanziare le prestazioni e le funzioni assistenziali erogate dalle farmacie per conto del Servizio sanitario regionale. Un impegno economico che fa seguito al protocollo sottoscritto nell'estate del 2023 tra la Regione e le Associazioni di categoria delle farmacie convenzionate (Assofarm, Federfarma, Farmacieunite e Ascomfarma), volto a valorizzare il ruolo del farmacista e a consentirgli di offrire una serie di attivita' condivise con gli altri professionisti sanitari.

Test di ammissione alla Cattolica

Un farmacista che diventi fondamentale elemento di connessione tra paziente, medico e strutture sanitarie, responsabile dei presidi medici e chirurgici, informatore scientifico, consulente nella scelta del farmaco corretto o nella farmacovigilanza: è questa la figura professionale che viene formata nei cinque anni del corso di laurea magistrale a ciclo unico in Farmacia della Facoltà di Medicina e chirurgia dell'Università Cattolica, i cui prossimi test di ammissione si svolgeranno (in remoto) il 16 settembre (scadenza iscrizioni: 6 settembre per 100 posti al primo anno) e il 3 ottobre (scadenza iscrizioni: 24 settembre). «Diventare il farmacista del futuro significa acquisire competenze cliniche avanzate ben presenti nel nostro corso di laurea in Farmacia ed integrate con il nostro Policlinico universitario Agostino Gemelli - afferma Antonio Gasbarrini, preside della Facoltà di Medicina e chirurgia - Fondamentale prepararsi a un ruolo cruciale nel campo della salute, dove la conoscenza approfondita di integratori e nutraceutici farà la differenza per il benessere dei tuoi pazienti. Se il tuo obiettivo è fare la differenza nel settore clinico, questo è il percorso che fa per te». Il corso, articolato in cinque anni, prevede una solida base di insegnamenti curriculari riconosciuti nell'accreditamento europeo uniti a cinque profili caratterizzanti: clinico medico, gestionale, dispositivi medici e diagnostici, sperimentazioni cliniche, sport e benessere. Agli insegnamenti di base che spaziano dalla fisica alla biologia, senza trascurare i settori biotecnologici, farmacologici, chimici e tecnici, si affianca una spiccata attenzione verso la farmacia dei servizi assistenziali, vera innovazione del corso. L'opportunità di accostarsi allo studio dei nuovi farmaci e dei dispositivi medici e diagnostici, valutabili all'interno della pratica clinica e la possibilità di interazione con le professionalità mediche e sanitarie che operano presso la Fondazione Policlinico universitario Agostino Gemelli Irccs costituiscono un forte valore aggiunto di questo percorso formativo.

Le ricerche e i consigli per svolgere al meglio la professione

Medi-Market, gruppo di farmacie e parafarmacie belga da cinque anni in Italia - dove conta 28 punti vendita con 54 farmacisti tra le proprie fila e più di 20 collaboratori esterni - stila una lista di consigli per la professione di farmacista, con l'obiettivo di fornire consigli pratici e un approccio efficace per instaurare una relazione di fiducia con i clienti. Inoltre è sempre alla ricerca di farmacisti da inserire nel proprio organico, gli interessati possono candidarsi attraverso la pagina “Lavora con noi” del sito di Medi-Market, la pagina LinkedIn e inviando una mail a: candidati@medi-market.it.

1. Atteggiamento aperto e ascolto attivo. È importante imparare ad ascoltare con un orecchio empatico le esigenze dell’utente, che spesso cerca un consiglio professionale esperto ma spesso anche solo umana rassicurazione. Mettere sempre il cliente al centro, ascoltandolo e rispondendo alle sue esigenze con professionalità permette di comprendere meglio le sue preoccupazioni, fornendo così consigli ancor più personalizzati e pertinenti. Aprirsi con generosità all’altro è di fondamentale importanza affinché il paziente si affidi ai consigli del professionista.

2. Formazione continua. La professione di farmacista presuppone una continua revisione e aggiornamento di competenze e conoscenze. È importante non smettere di essere curiosi e approfondire, con corsi di specializzazione, master o semplicemente aggiornarsi leggendo riviste di settore o prendendo parte a seminari ed eventi. Rimanere al passo con novità farmaceutiche, normative e linee guida terapeutiche garantisce un servizio sicuro e di qualità per i clienti.

3. Comunicazione chiara ed efficace. Spiegare in modo semplice e comprensibile le indicazioni terapeutiche e i giusti dosaggi aiuta i clienti a seguire correttamente le terapie e a sentirsi supportati. Laddove venga venduto un medicinale che potrebbe causare interferenze farmacologiche è sempre opportuno informare il paziente. Sebbene i foglietti illustrativi dei singoli farmaci siano esplicativi, non sempre questi vengono letti con attenzione dall’utenza.

4. Consulenza proattiva. Offrire consigli proattivi su prevenzione, stili di vita sani e gestione delle patologie croniche contribuisce al benessere globale dei clienti e valorizza il ruolo del farmacista come consulente di salute e benessere. Il farmacista ha un ruolo sociale molto importante perché è un punto di contatto quotidiano tra il mondo della salute e la cittadinanza. Farsi portavoce di messaggi di prevenzione è di fondamentale importanza, così come lo è consigliare sulle giuste pratiche nell’assunzione di integratori e parafarmaci per il mantenimento di un sano equilibrio psicofisico.

5. Collaborazione multidisciplinare. Lavorare in sinergia con medici, infermieri e altri professionisti sanitari assicura un approccio integrato alla cura del paziente, migliorando l'efficacia dei trattamenti e il monitoraggio delle terapie. Fake news sanitarie, pratiche scorrette e cattive abitudini possono minare la salute dei cittadini e dell’ambiente, la soluzione risiede in un lavoro preventivo congiunto, di medico e farmacista, agendo sempre con integrità, rispettando i principi etici e deontologici della professione.

Hippocrates Holding e premio di risultato

C’è intesa sul premio di risultato per gli oltre 2.400 dipendenti di Hippocrates Holding Spa, il primo gruppo di farmacie private operativo in Italia con il marchio “Lafarmacia.” La catena conta 461 farmacie e oltre 2.400 dipendenti. I sindacati di categoria Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs hanno sottoscritto un accordo innovativo con la direzione aziendale. Nel merito l’intesa, con vigenza triennale, dal mese di ottobre 2024 al mese di dicembre 2027, prevede l’erogazione del premio di risultato con importi annuali pari a 3mila euro per i responsabili di farmacia, a 2mila euro per i farmacisti, a 1.500 euro per commessi e magazzinieri e a 1.200 euro per le figure di supporto impiegate nelle farmacie della catena. La premialità verrà erogata a cadenza trimestrale sulla base dei risultati economici, gestionali e di qualità del servizio raggiunti a livello di singola farmacia. L’intesa disciplina anche il sistema di relazioni sindacali, fondamentale per dare prospettiva e continuità all’esperienza contrattuale avviata nelle ultime settimane.

Soddisfazione in casa sindacale. Per Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs «aver siglato questo accordo è un fatto di grande rilevanza nel settore delle farmacie private e una novità assoluta da valutare molto positivamente». «La sottoscrizione dell’intesa sul premio di risultato nel momento in cui ci si avvia la discussione sul rinnovo del contratto nazionale delle farmacie private - aggiungono le tre sigle - rafforza la strategia complessiva che Filcams Cgil, Fisascat Cisl, Uiltucs stanno proponendo alle lavoratrici e ai lavoratori: riformare il sistema delle farmacie offrendo strumenti contrattuali utili a rispondere alle esigenze dei dipendenti delle farmacie, al loro riconoscimento professionale ed al loro impegno quotidiano». «Tutto questo - sottolineano - è collegato alla rinnovata funzione della farmacia che, grazie ai servizi sviluppati in questi ultimi anni, si afferma come luogo di riferimento del territorio in cui il farmacista e tutti i dipendenti rappresentano la risorsa primaria della farmacia stessa. A tal proposito, la contrattazione decentrata, aziendale o territoriale, rappresenta, dunque, un piano di riforma ed uno strumento cardine per il futuro del settore».