La manovra. Giovani, povertà, imprese e fisco: ecco i quattro punti salienti
Sgravi per le assunzioni dei giovani al di sotto dei 35 anni, 600 milioni per il contrasto alla povertà e il reddito di inclusione, conferma dei superammortartamenti per le imprese, estensione dell'ecobonus ai giardini e aumenti contrattuali per gli statali. Ecco le quattro misure principali contenute nella manovra da 20,4 miliardi licenziata dal Governo.
Lavoro, decontribuzione già da novembre per le assunzioni degli under 35. Partirà subito l’annunciata decontribuzione sulle assunzioni stabili. La decorrenza sarà dal prossimo gennaio ma riguarderà anche i giovani assunti nei mesi di novembre e dicembre 2017. La misura prevede il taglio del 50% (fino a un tetto di circa 4mila euro) dei contributi previdenziali pagati dall’azienda per la durata di un un triennio. Secondo quanto affermato dal ministro Padoan, il primo anno lo sgravio potrebbe riguardare i giovani entro i 35 anni per poi scendere dal secondo agli under 29. Ma sull’ampiezza della platea non c’è ancora la decisione definitiva. Nel Sud lo sgravio arriverà al 100% per i giovani fino a 24 anni e per i disoccupati (da almeno sei mesi) di tutte le età. La decontribuzione per i giovani è una delle misure considerate dal governo di maggiore impatto per il rilancio dell’economia e il contrasto della disoccupazione. Costerà 300 milioni nel 2018 e 800 l’anno dopo. La spinta alla stabilizzazione del lavoro punta anche ad arginare l’ondata dei contratti a termine e rilanciare le tutele crescenti del Jobs act dopo lo 'sboom' degli ultimi due anni.
Imprese, superammortamento ridotto. Confermati i superammortamenti per le imprese anche se leggermente più bassi: si parla del 130% invece che del 140%. Anche il perimetro dei beni agevolabili si restringe. L’esclusione dei veicoli – dalla quale lo scorso anno erano stati salvati quelli «esclusivamente utilizzati come beni strumentali nell’attività di impresa» – diventerebbe totale. Un’eccezione dovrebbe essere rappresentata dai software, destinati invece a mantenere l’aliquota del 140%. Non è stato toccato invece l’iperammortamento al 250%, che agevola l’acquisto di macchinari e apparati pe la digitalizzazione dei processi produttivi. In arrivo anche il nuovo credito d’imposta al 50% per le spese in formazione digitale 4.0, con un tetto di spesa che secondo le ultime bozze sarebbe fissato a 1 milione di euro. Il bonus andrà agganciato ad accordi aziendali di secondo livello e si applicherà direttamente al costo orario del personale impiegato in attività di formazione. La legge di Bilancio mette anche a disposizione uno stanziamento da 85 milioni di euro per il sostegno dell’apprendistato duale. Per quanto riguarda infine gli investimenti pubblici (centrali e locali) la manovra stanzia 300 milioni nel 2018, che saliranno a 1,3 miliardi nel 2019 e 1,9 nel 2020.
Fisco e crescita, bonus 'verde' per i giardini. Arriva anche il 'bonus verde', con detrazioni fiscali del 36% per i lavori di cura terrazzi e giardini privati, anche condominiali. È una delle novità delle legge di bilancio che mette mano anche all’ecobonus sui lavori di risparmio energetico: verrebbe confermato anche nel 2018, con uno sconto fiscale che scende al 50% anziché al 65% per le finestre o le caldaie a condensazione, ma allargato anche agli incapienti per la possibilità di cessione del credito. L’entità della detrazione potrebbe essere collegata all’obiettivo di miglioramento energetico effettivamente raggiunto. Passando a un altro capitolo, la manovra stanzia la terza e ultima tranche di risorse da destinare agli statali. La cifra destinata agli aumenti contrattuali si aggira intorno a 1,7 miliardi e si somma ai finanziamenti precedenti. In tutto gli aumenti per gli oltre 3 milioni di dipendenti pubblici varranno circa 5 miliardi, per un aumento medio mensile di 85 euro. Lo scatto non dovrebbe comportare la perdita del bonus 80 euro per coloro che hanno redditi tra i 23 e i 26 mila euro annui, quindi a rischio di superare la soglia per il riconoscimento del vecchio beneficio. Il capitolo statali potrebbe prevedere anche l’allineamento delle buste paga dei presidi a quelle degli altri dirigenti Pa.
Famiglia e povertà, solo 300 milioni in più per il Rei. Per le politiche di coesione sociale, sul piatto ci sono complessivamente 600 milioni, che andranno in prima battuta al contrasto della povertà e cioè al reddito di inclusione. Ma le risorse aggiuntive per il 2018 destinate al «Rei» si attesterebbero sui 300 milioni (vanno dunque a sommarsi agli 1,7 miliardi già previsti a legislazione vigente), che diventeranno 700 nel 2019 e 900 nel 2010. L’obiettivo, infatti, è quello di allargare progressivamente la platea. Bonus cultura per i diciottenni: viene confermata la misura introdotta nel 2016. I giovani che compiono 18 anni nel 2018, attraverso apposita piattaforma online, hanno a disposizione 500 euro spendibili per l’acquisto di biglietti del teatro o del cinema, l’acquisto di libri e musica registrata, per l’ingresso ai musei. Per la prima volta si prevede infine un "pacchetto" di misure dedicate esclusivamente allo sport, tra le quali l’istituzione di un fondo ad hoc destinato a tutelare la maternità delle atlete e misure di incentivazione di natura fiscale.