La famiglia
Gavio e il fondo francese
Ardian vogliono portare fuori dalla Borsa la Astm, il gruppo delle autostrade di cui già controllano – tra partecipazioni dirette e indirette – più del 50% delle azioni. Sabato sera hanno annunciato un’offerta pubblica di acquisto (Opa) sul 100% delle azioni a un prezzo di 25,6 euro ad azione. A Piazza Affari, dove venerdì il titolo Astm aveva chiuso a 20,12 euro, le azioni questa mattina hanno rapidamente guadagnato il 27,2% necessario a raggiungere il prezzo dell’offerta.
Lo strumento con cui Ardian e Gavio vogliono completare l’operazione, che comporterà una spesa massima di
1,7 miliardi di euro, è la finanziaria Nuova Argo, di cui i Gavio controllano il 60% e Ardian (attraverso il fondo Mercure) il 40%. L’Opa avrà successo se Nuova Argo conquisterà il 90% delle azioni. Difficilmente l’offerta incontrerà grandi resistenze: Nuova Argo è già azionista con il 41,6%, il flottante, cioè le azioni in mano ad azionisti minori, è limitato al 41,3% del capitale mentre il 7,6% delle azioni è in mano alla stessa Astm.
Nuova Argo spiega di voler
ritirare dalla Borsa la società (tecnicamente si chiama delisting) per riorganizzarla in vista un «ulteriore rafforzamento, operazione più facilmente perseguibile nello status di non quotata». Qualcuno ci legge l’obiettivo di sfidare la Cassa depositi e prestiti per il controllo di
Autostrade per l’Italia (Aspi): Cdp, affiancata dai fondi esteri Blackstone e Macquarie, tratta da mesi con Atlantia per il passaggio della quota di maggioranza di Aspi ma fatica ad arrivare a un accordo.
Astm è oggi il secondo operatore autostradale del mondo (il business delle strade a pedaggio private non è molto diffuso negli altri Paesi). La società gestisce 4.500 chilometri di rete tra Italia, Brasile e Regno Unito. Nel nostro Paese è il grande gestore del Nord Ovest: gestisce infatti l’A4 tra Torino e Milano, l’A21 tra Torino e Piacenza, l’A12 tra Sestri Levante e La Spezia, l’A15 tra La Spezia e Parma, poi la Savona-Ventimiglia (A10), la Torino Savona (A6), l’A21 tra Piacenza e Brescia, l’A4-A5 da Torino a Santhià e tra Torino e Pinerolo, l’A32-T4 dal Traforo del Frejus a Torino.
Nel 2019, Astm ha chiuso il bilancio con 2,1 miliardi di euro di ricavi, un risultato operativo di 389 milioni di euro, un utile di gruppo di 170 milioni e un debito di 1,35 miliardi di euro.