L'iniziativa. I contratti pubblici una leva per lo sviluppo
Il ministro Salvini al convegno di Confcooperative
L’occasione era quella giusta per parlare di appalti, lavoro e cooperazione. A partire proprio dal Codice degli appalti: « È in vigore dal primo luglio 2023, stiamo ragionando su un tagliando ». Così il vicepremier e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini, intervenendo all’iniziativa I contratti pubblici come leva di sviluppo economico e sociale organizzata ieri da Confcooperative Lavoro e Servizi. «Nel primi nove mesi di messa a terra e rodaggio – ha spiegato il ministro – si sono fatte gare per un corrispettivo di 240 miliardi di euro di valore economico: è qualcosa che nessuno si sarebbe aspettato. Se siamo qua è per raccogliere eventuali riflessioni dopo i primi nove mesi di applicazione».
Secondo Salvini, «la priorità del momento è il lavoro. Per ogni miliardo di euro messo a terra ci sono circa 17mila posti di lavoro creati». «Il ministero delle Infrastrutture non è solo trasporti, stiamo seguendo dossier dell’acqua: sull’emergenza idrica, stiamo mettendo a punto, per la prima volta con 500 domande raccolte, il primo Piano nazionale idrico a medio e lungo termine», ma anche il «Piano nazionale governance porti e aeroporti e la necessità di avere cooperative sane. Io mi batto da anni per non mettere tutti nello stesso calderone. Ci sino cooperative esistenti con dei soci e altre che abusano del nome », ha aggiunto il ministro.
La costruzione di grandi opere per il Paese, infatti, è stato uno dei temi al centro del convegno, poiché «gli acquisti di beni e servizi da parte della pubblica amministrazione valgono 290 miliardi euro, oltre il 15% del Pil, rappresentano quindi una potente leva di sviluppo economico e sociale. Bene il collegamento tra gare pubbliche e contratti di lavoro da applicare, previsto dal nuovo Codice degli appalti, utile per determinare salari giusti per milioni di lavoratori ed evitare continui ribassi», ha dichiarato Massimo Stronati, presidente di Confcooperative Lavoro e Servizi. Lo stesso presidente di Confcooperative Maurizio Gardini ha rimarcato di essere «per il salario giusto e non per il salario minimo. Anche nella discussione al Cnel ci siamo fatti portatori di questa posizione. E gli appalti devono tutelare il lavoro e il lavoro giusto contestando il dumping e le offerte economicamente più vantaggiose».
«È molto importante – ha continuato Stronati – collegare l’appalto al costo del lavoro, quindi al committente. Questo vale per il pubblico, ma a trascinamento è valido anche per il settore privato e nel mondo della logistica c’è molto bisogno di una revisione dei costi e di contratti di legalità. Il Codice degli appalti ha lavorato molto su questo e sono molto fiducioso, avendo lavorato su una serie di aggiustamenti, che si stiano facendo e che portino a un risultato buono, perché il Mit garantisce una seria concertazione». «Il criterio dell’equivalenza previsto dal Codice degli appalti - ha concluso il presidente di Confcooperative Lavoro e Servizi - può generare effetti distorsivi andando a ledere la libertà sindacale e limitando la possibilità che nell'ambito degli affidamenti possano essere svolte attività trasversali, come per esempio quella dell’inserimento lavorativo delle persone cha appartengono a categorie svantaggiate».
Mentre per quanto riguarda il Ponte sullo Stretto di Messina, Salvini non è rimasto sorpreso dalle osservazioni degli altri ministeri: « L’obiettivo è di arrivare all’avvio dei lavori entro l’estate 2024. Noi abbiamo ingegneri che stanno facendo la fortuna degli altri Paesi, perché non creare ricchezza e valore aggiunto in casa nostra? Entro 30 giorni la società Stretto di Messina darà le risposte».